Élite contro popolo, popolo contro élite

Quando le democrazie non funzionano, qualcuno inizia a convincersi che in fondo la soluzione non sia la democrazia. La vittoria di Trump in USA, le proteste in Francia contro un presidente che ha perso la fiducia popolare e non vuole andare a casa, il caso Stellantis in Italia con le fabbriche che chiudono e gli azionisti che si spartiscono 23 miliardi di euro in quattro anni. La Banca Popolare di Milano in Piazza Montecitorio che offre privilegi ai deputati. Lo sventato attentato contro Giorgia Meloni ad opera di un’organizzazione neonazista. Qual è la figura comune dietro questo intreccio caotico di eventi così diversi e lontani fra loro? Ormai è chiaro da un po’, non è più una guerra fra destra e sinistra: è l’élite contro il popolo, è popolo contro élite. Una vaga percezione allargata del tradimento dei “buoni”.

Elezioni regionali, benvenuti al campo largo che non c’è

La premier Giorgia Meloni da Vespa ha dichiarato: “Il centrodestra ha perso una sola elezione regionale delle ultime dodici”, un dato poi certificato dall’agenzia di fact-checking Pagella Politica. L’ultima vittoria che può annoverare, infatti, riguarda la Liguria: il sindaco di Genova Marco Bucci è ora il nuovo presidente di regione, votato ovunque fuorché nella città che amministra dal 2017. Come direbbe Crozza, se lo conosci lo eviti, se non lo conosci lo voti. Ma allora, funziona oppure no il “campo largo” tanto agognato a sinistra? E soprattutto, esiste?

L’estate di Giambruno, Vannacci e vattelapPesca…

In Italia l’informazione sembra ruotare attorno al divertimento, nel senso latino di “di-vertere”, cioè “volgere altrove”. Insomma, se in genere l’informazione serve a concentrare l’attenzione generale sulle cose serie, ultimamente serve a dirottarla su quelle triviali. Allora parliamo della pesca. Lo spot della pesca, per l’ultima volta “Non c’è spesa…