Uno dei più grandi sassofonisti di sempre, Wayne Shorter, osservato attraverso due memorabili lenti: quella di Michelle Mercer, ardita scrittrice di Wayne Shorter: il filosofo col sax e di Daisaku Ikeda, illustre rappresentante del buddhismo Nichiren e sagace interlocutore nell’intervista racchiusa nel libro Storie di vita, jazz e buddhismo.
Seduto in maniera rilassata, seppur pericolante, sul davanzale di una finestra. In mano la sua Martin Committee e una sconfinata, a lui ben nota, Piazza Duomo sullo sfondo.
Uno scatto che dice tanto sul suo protagonista: Chet Baker.
Bello e dannato, un’espressione tanto attuale quanto adatta a un sex symbol degli anni ‘50.
Dai tratti marcati, un volto scarno e scavato con due occhietti blu, di una dolcezza e ingenuità inestimabili, a dominare su tutto.
Dannato, indubbiamente dannato. Una vita all’insegna della sregolatezza, di numerosi ostacoli nei quali Chet Baker, imperterrito, inciampa, nonostante le promesse fatte a sé e agli altri.
Musica swing anni ‘40, un beat scandito e incalzante, e tanta creatività: questa è la semplice (ma mai banale) ricetta per un buon electro swing
Una voce calda e poderosa in una fisicità che non potrebbe addirvisi meglio. Gregory Porter attira gli sguardi su di sé, è inevitabile. Fosse solo per quel chiacchieratissimo copricapo..