Era aprile, il dodici, ricordo ogni dettaglio di quel mattino, a partire dal momento in cui è suonata la sveglia. Sembrava, dopo mesi particolarmente freddi e nuvolosi, che fosse finalmente arrivata la primavera.
Una storia così, nella mente di una bambina sognatrice e ingenua com’ero, divenne subito una fiaba alla quale ero destinata a donare un lieto fine, come gli eroi dei racconti della maestra, magari raccogliendo le lacrime cadute per sbaglio o direttamente prestando le mie.
Se esiste una cosa ancora in grado di stupirmi è il primo raggio di sole che penetra tra le strette fessure della serranda ogni mattina.
Quando sarà andata all’università la casa ci sembrerà vuota e ricorderemo i primi tempi in cui c’eravamo solo io e te.
E poi andremo a Parigi, perché anche se non capisci nulla del francese ti piacerà troppo il modo in cui la mia voce cambia mentre lo parlo.
Vedrai, avremo una vita fantastica insieme.
Al primo piano vive Cristina, italiana, cinquantenne single e in carriera che si occupa di profumi. È un naso. Un naso piuttosto famoso e ricercato.
Dopo svariati tentativi in ogni genere di settore, colloqui fallimentari e risposte mai ricevuto, mi sono imbattuta in un annuncio affisso nella lavanderia sotto casa.
Essere una persona mediocre è l’unica cosa che mi spaventa, è tutto ciò che ho sempre temuto.
6 maggio, dalle ore 16.00 alle 18.00 al Caffè letterario. Verrà presentata l’antologia “Spine“, frutto della dodicesima edizione del concorso Giovani Scrittori IULM.