Nella nuova puntata di In depth news abbiamo parlato con il professore Alberto Mingardi di comunicazione politica, tra social e populismo.
Oggi si verifica un ribaltamento assiologico per il quale chi si esprime per la “libertà di” è guardato con sospetto. Ogni apertura è seguita dall’avvertimento contro al “liberi tutti”. È come se aspettative modeste quali andare fuori a cena o prendere un caffè al bar fossero diventate delle richieste esagerate. Con Andrea Miconi e Alberto Mingardi, professori dell’università IULM, abbiamo discusso di quanto questo sia preoccupante: le libertà, anche piccole, a cui eravamo abituati prima della pandemia non ci sembrano più normali. Per converso, atteggiamenti come la delazione e il controllo sono stati introiettati e normalizzati.
Il discorso pubblico è pieno di eleganti signori apostrofati come turbo, arci o iper liberisti. Enfatizzare i pregi del libero mercato, o – peggio – i benefici distribuiti ai consumatori dall’operato di aziende di notevole successo, come Amazon o più compassate multinazionali, non è per nulla popolare.