Radio Radicale rischia la chiusura. La voce storica di Milano perderà infatti i fondi della convenzione pubblica. La città non intende però stare a guardare. I primi a scendere in campo saranno gli artisti.
“Shakespeare è hard-pop, è urgente! Bisogna riportare a teatro i giovani! Fatevi affascinare da Professori come Canova, dalla cultura, perché solo così potrete essere felici!”
Adattato e diretto da Massimiliano Bruno, accompagnato da un cast stellare composto da Violante Placido, Stefano Fresi e Paolo Ruffini, “Sogno di una notte di mezza estate” è un successo straordinario.

Ha inizio con Last but not Least un percorso alla scoperta di quei libri poco conosciuti – o addirittura dimenticati – che invece è necessario riportare a galla.

La commissione medica si spinse
fino al cimitero,
disseppellì con vanga benedetta
il defunto guerriero.
Ed il dottore visitò con scrupolo
il soldato o i resti del soldato.
Dichiarò ch’era “abile-arruolato”
e s’imboscava di fronte al pericolo.
(Leggenda del soldato morto, Bertolt Brecht)
Si accendono le luci e a dare il via allo spettacolo è la Leggenda del soldato morto, cantata dall’insieme degli attori.
La malinconia ha le onde come il mare…
Ve la ricordate la voce di Luca Carboni mentre in Notte prima degli esami oggi Nicolas Vaporidis si tuffava tra le onde di Ostia?
La malinconia.
Stop. Blocco immagine. Torniamo un attimo indietro. Sì, all’incirca a un mese fa.
È gennaio 2019 e siamo in piena Awards Season. Golden Globes, SAG e infine BAFTAs. Il percorso delle pellicole per entrare nell’Olimpo della cinematografia mondiale non è semplice e tantomeno veloce.
L’attrice e regista italiana Valeria Bruni Tedeschi, vincitrice nella sua carriera di ben quattro premi Donatello alla miglior attrice protagonista, torna alla regia con il suo quarto lungometraggio, I villeggianti (Les estivants è il titolo originale).

Il musical Hadestown ha origine nel 2010 con l’omonimo concept album di Anais Mitchell. Le tracce musicali raccontano del mito di Orfeo ed Euridice, ambientato, però, ai tempi della Grande Depressione.
Il Rock è un viaggio. È un viaggio lungo. Un viaggio fatto di porte e attraversamenti. Si avvia nella malinconia della South Belt americana. Si culla nella nostalgia di un continente lontano. Grida con rabbia il sudore dei campi di cotone.