Oriens – Le otto montagne

Nella quinta puntata di Oriens parliamo di un film che ha colpito molto entrambe. Si tratta di Le otto montagne, scritto e diretto dai registi e sceneggiatori belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Il film ha partecipato al Festival del cinema di Cannes 2022 vincendo il Premio della Giuria. La pellicola è tratta dall’omonimo libro vincitore del Premio Strega nel 2017 di Paolo Cognetti.

Oriens

Oriens – Radici, La timidezza delle chiome

Nella terza puntata della rubrica Oriens abbiamo deciso di prendere in considerazione un altro esordio italiano alla regia cinematografica. La timidezza delle chiome è una pellicola firmata da Valentina Bertani, presentata alle Giornate degli autori della 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e attualmente distribuita da I Wonder Pictures.

Wes Anderson – alla ricerca di una perfezione imperfetta

Il sogno, e l’incubo, più grande di Wes Anderson è sempre stato adattare un racconto del suo eroe letterario, JD Salinger. L’autore de Il giovane Holden non poteva sopportare l’idea che una sua opera potesse essere adattata sul grande schermo. Infatti, sottolineava come la forza delle parole potesse vivere e sopravvivere solo all’interno delle pagine di un romanzo. Come dare forma e sostanza alla voce del narratore, alle sue riflessioni schiette e autentiche? Come tradurre sullo schermo lo sguardo impertinente e disilluso del sedicenne Holden Caulfield?

Wong Kar-wai – amore e nostalgia tra le strade di Hong Kong

Al suo arrivo a Hong Kong, a soli cinque anni, Wong Kar-wai si ritrova ad affrontare un mondo sconosciuto. Avendo vissuto tutta la sua infanzia a Shanghai, la metropoli, con il suo curioso dialetto così differente da quello della città d’origine, lo disorienta. L’impossibilità di comunicare con chi gli sta intorno, al di fuori della sua famiglia, lo porta spesso a rifugiarsi nei cinema della città. Insieme alla madre, trascorre le giornate in un luogo dove non servono le parole per comprendersi, basta il linguaggio delle immagini per immergersi il quel mondo così distante ma anche incredibilmente tangibile. E Wong Kar-wai ne resta assuefatto.

Lars von Trier – il cinema come violenza e poesia

Parigi, 1995. Durante un convegno di cinema, i registi Lars von Trier e Thomas Vinterberg lasciano sgomento il pubblico in sala. Von Trier legge l’appena redatto Manifesto del Dogma95 e il relativo Voto di Castità, che con “religioso” rispetto si compone di Dieci Comandamenti.

Dall’uso della camera a mano, all’abolizione del suono extra-diegetico, dall’obbligo di realizzare il film a colori, all’impossibilità di girare pellicole “di genere”. Fino ad arrivare alla più forte provocazione, che mette in discussione l’ideale quasi religioso affidato al “cinema d’autore”: il regista non deve essere accreditato.