Il Rock racconta di ribelli. Dunque, per parlare di storie Rock c’era bisogno di un vero ribelle. Anzi, di un cinefilo e ribelle.
Sono poche le donne nella storia del Rock. Sia nel pubblico che tra gli artisti, questo genere pare dominato dal maschile. Qualche voce fuori dal coro tuttavia c’è. E quando c’è si fa notare. È proprio il caso di Patti Smith.
Il loro è un nome scelto per caso. L’ultimo pasto consumato prima del concerto d’esordio. Eppure gli appassionati dei più disparati generi di musica conoscono i Red Hot Chili Peppers.
C’era un tempo, la fine degli anni ’60, in cui il Rock contemplava solo la chitarra. Il basso forse, al massimo la batteria.
L’unico posto a Milano dove ti puó capitare di vedere Pikachu e Super Mario per mano, di fare la fila al bagno con Catwoman e di bere qualcosa con il Re della Notte, é il Cartoomics.
Radio Radicale rischia la chiusura. La voce storica di Milano perderà infatti i fondi della convenzione pubblica. La città non intende però stare a guardare. I primi a scendere in campo saranno gli artisti.
Era il 1996. Mancavano pochi mesi all’elezione di Tony Blair. In Gran Bretagna, come in tutto il mondo, dilagava l’Oasis mania.
Il Rock è un viaggio. È un viaggio lungo. Un viaggio fatto di porte e attraversamenti. Si avvia nella malinconia della South Belt americana. Si culla nella nostalgia di un continente lontano. Grida con rabbia il sudore dei campi di cotone.
“What if” perdessimo tutti i nostri followers? Una domanda quanto mai attuale. E’ anche l’interrogativo di fondo per il primo appuntamento di What If. Spunti per pensare.
Che valore hanno la poesia e la creatività oggi? Abbiamo riflettuto su questo tema insieme alla editor, narratrice e poetessa Elisa Longo.