Cinquant’anni fa gli studenti italiani insorgevano nelle maggiori università. Fiori e bastoni le loro armi per smagliare una società che gli andava stretta, per superare dei tempi che come Bob Dylan cantava “They are a cahngin”.
“L’immortale desiderio di fascismo”. Così titolava ieri, venerdì 2 marzo, il commento su LaRepubblica di Massimo Recalcati, psicoanalista e scrittore milanese. Citando lo stesso: