Sembra una scena da commedia, quando, sotto la doccia, tornando con la mente a una conversazione passata, ecco all’improvviso un’illuminazione: occhi sgranati e frase da copione “Caspita, sarebbe stata la risposta perfetta questa! Ma perché non ci ho pensato prima?” Infatti, perché non pensarci prima, invece che nella doccia, quando tutto è già finito?
Esprimo un desiderio. Soffio le candeline sulla torta, tutte in una volta sola, altrimenti il desiderio non si avvera. Piccolo o grande che sia il festeggiato, il momento della torta è un rituale sacro e irrinunciabile, perché… che compleanno sarebbe senza una torta? E una torta senza candeline? Ma qual è il motivo di questa emblematica e diffusa tradizione? Sappiamo bene, crescendo, che quel desiderio soffiato sulle candeline non si avvererà mai, a meno che qualcuno non reputi quel momento “imbarazzante” e desideri che finisca il prima possibile .
Immersi nel silenzio della nostra stanza, concentrati su un lavoro o sullo studio, siamo seduti diligentemente alla scrivania. All’improvviso un brivido percorre la schiena: la gelida sensazione di essere osservati da due occhi alle nostre spalle… Eppure nessuno è in casa. Ci giriamo lentamente verso la porta, da dove sembra provenire quello sguardo ignoto e poi nulla: fuori il corridoio è vuoto. Dobbiamo cominciare a credere al paranormale o esiste una spiegazione più razionale?
Chi ha pensato all’idea di cognome? Come è iniziato tutto? Qual è stato il primo cognome nella storia dell’uomo? Se anche voi siete curiosi di risposte, vediamo di trovarle in questo articolo.
Vi è mai capitato di far ascoltare quel pezzo pop con cui eravate ossessionati a vostro padre, figlio del rock puro anni ’60 e di vedere a fine canzone la sua reazione, della serie: “Che robaccia che ascolti”? Se è successo anche a voi, vi siete mai chiesti perché? Perché a ognuno di noi piace un genere musicale? Quali sono i motivi?