Non così datato da essere dimenticato, ma con una pubblicazione che è passata inosservata. Last but not least si ferma in Italia per raccontare il Medio Oriente.
Progetto dialettico
“Il trono di sabbia” è il frutto del lavoro di più menti. Si tratta di un saggio che si presenta sotto forma di intervista, in cui non è possibile ricondurre il testo a un solo autore. Difatti i capitoli sono la trascrizione di dialoghi tenuti con alcuni dei maggiori esperti italiani in materia di Medio Oriente.
Il volume nasce da un progetto che lega la casa editrice Rosenberg & Sellier e Pandora Rivista. I redattori di Pandora hanno intervistato nomi autorevoli negli studi relativi all’area MENA (Middle East and North Africa), interrogandoli su una tematica non sempre chiara e oggi molto discussa: quella di Stato e potere.
Potere costruito sulla sabbia
Nelle pagine de “Il trono di sabbia” vengono sviscerate le molteplici sfaccettature dello Stato mediorientale. Si cerca di ricondurre i paesi della zona ad un preciso modello. Tuttavia vengono anche evidenziate le profonde diversità strutturali e culturali che fanno prendere ad ognuno di essi strade decisionali differenti.
La regione MENA è state building, rentier state, regime autoritario, ma soprattutto settarianismo. Nell’eredità lasciata dall’Impero ottomano c’è un’estrema frammentazione comunitaria, che da anni ha visto la coesistenza più o meno pacifica di culture, etnie e confessioni religiose. La retorica di rafforzamento di una coscienza identitaria, che oggi ben conosciamo, è figlia dell’innesto di un sistema statale esogeno.
Il potere è costruito sulla sabbia, ha fondamenta fragili. Questa situazione è in gran parte da imputare alle colpe dell’Occidente, che credendo di portare modernità hanno contribuito alla disgregazione del Medio Oriente.
In pratica
Parlare di teorie e definizioni è tanto illuminante quanto controproducente se non si esemplifica. La seconda parte del saggio è infatti dedicata a un succinto sguardo geopolitico su alcuni stati della MENA: Iran, Siria, Egitto, Arabia Saudita, Siria, Turchia, Libia, monarchie del Golfo. Senza la pretesa di essere completamente esaustivi, gli intervistati fanno un quadro della situazione. L’attenzione è posta in particolare sugli sviluppi odierni [2018] di conflitti presenti sia nella politica interna sia in quella esterna.
Sarebbe un’impresa impossibile trattare il concetto di Stato della regione MENA ed esaurirlo in un libro. Il compito che svolge “Il trono di sabbia” è fornire degli strumenti per capire meglio quello che è oggi uno dei principali scenari bellici internazionali.