Mentre Salvini e Di Maio si unfollowano su Instagram, dall’altra parte dell’oceano sale sul palco della conferenza degli sviluppatori F8 chi ha davvero le sorti del mondo in mano.
The future is private
“Ora che il mondo diventa più grande e più connesso abbiamo bisogno più che mai di quel senso d’intimità. Ed ecco perché credo che il futuro sia privato”
Mark Zuckenberg. Uno diventato famoso per aver distrutto ogni frontiera della privacy. Uno che a poco più di vent’anni, comodo in ciabatte Nike, nella sua camera da letto, ha creato una cosuccia chiamata “Facebook” e ha cambiato il mondo. È entrato nelle nostre vite, ci ha conosciuto. Con noi ci ha giocato, ci ha sorpreso, ammaliato e fregato.
E continua a farlo.
Come? Illudendoci che la prima piattaforma online ad averci acceso le luci nelle case degli altri stia virando all’intimo, al circolo chiuso, alla privacy.
Come se qualcuno si iscrivesse su Facebook in cerca di privacy.
La trasformazione che sogna Zuckenberg non è altro che l’involuzione della sinistra italiana: dalla piazza al salotto.
Così, ad ogni utente verranno ampliati gli strumenti per l’interazione con i gruppi di cui fa parte e su Messenger si potranno effettuare video chiamate di gruppo.
Per i cuori solitari sbarcherà sulla piattaforma Dating che fornirà la possibilità di comunicare una secret crush a un contatto. In caso lui, o lei ricambiasse si potrà iniziare a chattare.
Si vede che Zuck non è riuscito a comprare anche Tinder e se l’è dovuto fare a casa. Km 0.
Ah, ha detto anche che toglierà anche un po’ di blu al design tradizionale. A tempo perso, anche designer.
Fine dei giochi
Mark, ma già che sei lì a far smanettare i tuoi 362919 dipendenti, chiedi se qualcuno senza disturbo, magari in pausa caffè, riesce a creare un algoritmo per evitare/eliminare gli spoiler.
Ci va bene anche una versione beta, di prova, temporanea. Giusto il tempo che finisca Game of Thrones e la restante parte della popolazione mondiale abbia visto Avengers Endgame.
Sì, perchè questo aprile è stato un colpo al cuore, una fredda pugnalata allo stomaco. E non dico altro, che se no è spoiler.
Cosimo. Consiglia
Di inserire la modalità aereo e tornare alla vecchia cara tv qualche volta.
Tipo il primo maggio che su Rai3 trasmettevano in diretta il concertone. E quanta bella roba.
Tutto quell’indie-pop che piace. E piace così tanto che hanno affidato a quelle giovani voci i testi di un grande come De Andrè.
N’è uscito fuori un album, Faber Nostrum, che vale la pena ascoltare.
Anche, e soprattutto, perchè c’è Gazzelle che canta Sally, che è un po’ tutto quello che volevamo senza saperlo.