Dalla sua cameretta di Bologna, dove ha frequentato la triennale, allo studio di RadioIULM. Ospite de “L’Ultima Festa”: Tommaso Tota, solo Tota per i fan, è la nuova voce della musica italiana (trovate il podcast della puntata a questo link).
Tommaso è originario di Orvieto, ma si trasferisce a Milano, con una tappa a Bologna, per continuare gli studi universitari. Il suo progetto musicale nasce però proprio nella città emiliana, che in fatto di influenze artistiche ha pochi eguali.
Dalla sua camera nella città di Dalla, 3 anni fa inizia a scrivere testi rap sulle basi di Eminem, ascoltando la new school del rap romano e il cantautorato italiano. Con l’intervento della sua prima vera etichetta (GrifoDischi), riesce a incidere in un vero studio di registrazione le 8 canzoni che hanno composto il suo ultimo lavoro.
“Senzacera”, il primo album
“Senzacera” è il suo primo album, uscito per l’etichetta indipendente GrifoDischi. Il nome ha un’origine lontana, dall’antica Roma precisamente, ma anche una letteraria. Dan Brown infatti, l’autore de “Il Codice Da Vinci” per intenderci, nel finale di un suo libro ha utilizzato queste parole.
L’origine storica viene invece dalla patria di Romolo e Remo: le statue, che non erano scolpite da professionisti, venivano ricoperte di cera per risolvere le piccole imperfezioni ed essere vendute come fossero sempre state armoniose e perfette.
Tota, classe ‘93, ricicla questo termine non con intento auto-celebrativo, ma con la volontà di descrivere tutte quelle persone perfette e le loro storie, che hanno contribuito ad ispirarlo nella scrittura del disco. Come le statue romane che non avevano bisogno di ritocchi, anche Tommaso cerca di essere “sine cera”, sincero.
Modelli, esordi, esclusive
E non è un caso che uno dei suoi grandi modelli sia il maestro De Andrè, filosofo prima ancora che cantautore. Colui che ha cambiato la storia della musica e ha raccontato mille storie vere, senza filtri e sine cera.
L’artista umbro accompagna sempre i suoi pezzi con l’immancabile chitarra, ma non solo: nel suo ultimo disco la strumentale si riempie anche di una batteria, una tastiera e il synth, in un sound accattivante e piacevole. Tanto piacevole da aprire il concerto di Galeffi e Carl Brave&Franco126, giusto per citarne due.
Estratto dal suo ultimo album, uscito il 29 gennaio 2019, e in esclusiva per “L’Ultima Festa” Tommaso si esibisce in “Lacrimogeni”: la canzone racconta la storia di un amore complicato, di un amore vissuto in silenzio, di un amore in cui “litigare sembra più un dovere che un diritto”.
E litigarello è anche il suo rapporto con i social, in particolare con Instagram (@tommasotota_). Spesso nelle stories, in modo totalmente ironico, commenta la sua quotidianità e le nuove uscite musicali, anche fomentando polemiche del web: vedi l’accusa di plagio di Ghemon a Sanremo o il più recente dubbio di originalità instillato su “La Luna e La Gatta” di Jovanotti, Calcutta e Tommaso Paradiso.
PS: potete scoprire Tommaso su Spotify come TOTA, ma soprattutto ascoltando il podcast della puntata de “L’Ultima Festa” di Federica Bassi e Marco Fabiani.