Quando il sole cala, la sua luce pian piano svanisce e compaiono le prime stelle, il nostro mondo si trasforma: le città rallentano, i pensieri si fanno più nitidi e persino la musica prende un’altra forma. La notte diventa un palco per quei ricordi e quei desideri che di giorno non trovano il loro spazio. Ecco 5 canzoni che ci raccontano i suoi silenzi e le sue atmosfere misteriose.
Into the Night – Santana, Chad Kroeger
La chitarra latina di Santana si fonde alla roca voce di Chad Kroeger, cantante e frontman dei Nickelback, in questo brano uscito nel 2007. La struttura pop rock si arricchisce con le note melodiche del chitarrista messicano. Il testo racconta di una donna magnetica, che, insinuandosi nella vita del protagonista, rivoluziona ogni cosa. La notte diventa quindi simbolo di una trasformazione personale, un momento in cui ritrovare se stessi, anche grazie all’amore. L’atmosfera è magnetica e sensuale soprattutto a causa della chitarra piena di anima, precisa nelle sue lunghe frasi. Into the Night è un’ode al potere dell’amore e alla magia della notte, testimone di questi sentimenti.
We were spinning in circles with the moon in our eyes,
Into the Night – Santana, Chad Kroeger
No room left to move in between you and I,
We forgot where we were and we lost track of time,
And we sang to the wind as we danced through the night
Because the Night – Patti Smith
Questa canzone, uscita nel 1978 all’interno dell’album Easter, nasce dalla collaborazione di Patti Smith con Bruce Springsteen nella scrittura del testo. Il risultato è un brano simbolo, un successo internazionale. Lo stile rispecchia perfettamente l’incontro tra il sound di Springsteen e la poesia cruda e passionale di Patti Smith. Il testo rappresenta la notte come un momento sospeso tra il desiderio e l’assenza: è il tempo del coraggio di amare ma anche della paura di rimanere soli. Durante la notte vigono leggi diverse, il mondo si trasforma, ed è questa l’occasione degli amanti. Il rock classico si fonde con la poesia, in una ballad potentissima, un inno all’amore e alla libertà garantita dalle ombre della notte.
Have I doubt when I’m alone
Because the Night – Patti Smith
Love is a ring, the telephone
Love is an angel disguised as lust
Here in our bed until the morning comes
Long Nights – Eddie Vedder
Il frontman dei Pearl Jam, Eddie Vedder, scrisse questa canzone come parte della colonna sonora del film Into The Wild, diretto da Sean Penn, che racconta la storia vera di Christopher McCandless, che abbandona tutto, alla ricerca della libertà nella natura selvaggia dell’Alaska. Il brano si regge perfettamente in piedi solo con gli arpeggi di chitarra e le lunghe note del basso, che sorreggono la profonda e dolce voce del cantante. Le strofe e i ritornelli si ripetono in modo ciclico, senza particolari cambi di intensità: è un brano scarno, che riflette l’introspezione del protagonista della pellicola, costretto a confrontarsi con se stesso e con la natura. È proprio durante queste lunghe notti che Chris riflette sul suo silenzio interiore, rispetto ad una società che corre e che consuma sfrenatamente. Il sapore della notte però non è dolce, anzi: la solitudine e la speranza combattono nel buio, in una guerra senza vincitori né vinti.
Long nights allow me to feel…
Long Nights – Eddie Vedder
I’m falling…I am falling
The lights go out
Drunk On The Moon – Tom Waits
Tom Waits, con il suo jazz lento, ci racconta una notte ubriaca di un uomo che vaga per la città. Il pianoforte rilassato si lascia accompagnare da contrabbasso e sassofono, creando un paesaggio romantico, sullo sfondo di un contesto urbano, sporco e vissuto. La luna, che guarda dall’alto, è quasi una compagna di bevute. La notte tentatrice diventa una presenza viva, non spaventosa né malinconica: è lussuosa e al contempo stanca, piena di dettagli poetici riservati a chi passeggia senza meta per le strade. Questo brano non ci dà risposte ai drammi della vita, ma ci suggerisce come affrontare la tristezza, in una notte che è il regno dei sognatori solitari e ubriachi.
Hearts flutter and race, the moon’s on the wane
Drunk On The Moon – Tom Waits
Tarts mutter their dream hopes the night will ordain
Come schemers and dancers, cherry delight
As a Cleveland-bound Greyhound, and it cuts through the night
Goodnight Moon – Shivaree
Goodnight Moon è una ninna nanna macabra, per cuori inquieti. Pubblicata nell’album di debutto della band statunitense, I Oughtta Give You a Shot in the Head for Making Me Live in This Dump, la canzone ha un tono misterioso, con la voce sensuale di Ambrosia Parsley che ci sussurra immagini enigmatiche e inquietanti. La chitarra sembra piangere, mentre il basso procede costante e ripetitivo. La notte si tinge di ambiguità e tensione, in una ballad noir in cui si può solo sperare che torni presto la luce. L’addio sussurrato alla notte abbandona anche tutte queste immagini confuse, in un’atmosfera onirica che vede però la notte come madre di incubi surreali e paure costanti.
How can you save me
Goodnight Moon – Shivaree
When the dark comes here
Tonight to take me up
To my front walk
And into bed where it kisses my face
And eats my head
Note al buio
È inutile negare che la notte ispiri le sensazioni più intime, anche se spesso contrastanti. Nello spazio sospeso tra un giorno e l’altro, si possono nascondere emozioni che vanno dall’amore alla paura, ma anche avventure folli, in compagnia o in solitario. Esplorarne i segreti significa scoprire un nuovo mondo, illuminato dalla luce della luna e delle stelle. Ognuna di queste canzoni ci ha raccontato un’ombra diversa su ciò che accade dopo il tramonto, ma la notte continua, mai veramente silenziosa per chi sa ascoltarla. Serve soltanto la colonna sonora giusta per imparare a farlo.
Immagine in evidenza: Unsplash
1 Commento
Roberta
Bellissime canzoni … Because the night un ricordo quando ero ragazzina … Adele meravigliosa 💖