La guerra russo-ucraina continua a destare preoccupazione portando ad un piano di riarmo europeo. L’Italia deve risarcire i migranti del caso Diciotti e il femminicidio diventa reato autonomo. A Bari una 74enne sopravvive a 26 ore sotto le macerie.
La guerra russo-ucraina e il piano di riarmo di Ursula Von Der Layen
Se dopo lo scontro tra leader, Zelensky si è mostrato intenzionato a sistemare le cose con il presidente americano, lui non sembra essere sulla stessa strada. Infatti, Donald Trump ha ordinato una pausa negli aiuti militari all’Ucraina fino a quando non riuscirà a vedere nel leader ucraino un vero impegno verso la pace. Il presidente americano pensa sarà più facile trattare con la Russia, per questo incontrerà Putin in Arabia Saudita la prossima settimana.
A seguito di questi ultimi episodi cresce la preoccupazione dell’Unione Europea e la presidente della commissione Von Der Layen presenta il piano “Rearm Europe”. Il progetto ha lo scopo di accelerare l’adeguamento di molti paesi europei ad un alto livello di sicurezza. Esso, introdotto da una lettera della presidente, é stato approvato il 6 marzo da tutti i 27 paesi coinvolti. Buona parte degli investimenti, che ammonteranno intorno a 800 miliardi di euro, saranno utilizzati per miglioramenti nei campi della difesa aerea e nella cyber-sicurezza. In qualche modo, quindi, l’Europa inizia a pensare a sé stessa partendo proprio da questo piano.
I partiti hanno opinioni contrastanti sul ruolo militare dell’Italia e il piano di riarmo accentua i solchi. Per Matteo Salvini il riarmo è una scelta sbagliata, pensa ci sia altro su cui investire, un esempio sono le nostre scuole e i nostri ospedali. Il ministro degli esteri Antonio Tajani crede sia impossibile arrivare a stabilire sicurezza senza gli USA. Schlein è chiara: vuole insistere sul no al riarmo in favore di una difesa comune. Meloni continua a mostrare la volontà di riavvicinarsi agli USA.
Mentre il resto del mondo discute sulla posizione da prendere, continua a pieno regime la guerra. Il ministero della difesa russo ha reso noto che le truppe russe hanno colpito obiettivi strategici per la difesa ucraina.
7 marzo: il femminicidio diventa un reato autonomo
In Italia arriva, alla vigilia della festa della donna, l’approvazione del disegno di legge che vuole introdurre il reato di femminicidio. Esso entra nel sistema giuridico italiano come reato autonomo. Colpisce chiunque provochi la morte di una donna per motivi di discriminazione, odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti o l’espressione della sua personalità. Ora il femminicidio è un’aggravante punibile con l’ergastolo.
Tra le misure previste ci sono anche quelle relative al codice rosso, nei quali l’audizione della persona offesa non è più delegabile alla polizia giudiziaria ma al pubblico ministero. Questo insieme ad un aumento di pena per minacce e revenge porn. La misura è stata voluta dal governo Meloni e poi approvata dal Consiglio dei Ministri. La presidente non nasconde la sua soddisfazione:
Oggi il governo compie un altro passo avanti nell’azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime.
Cronaca milanese: arrestati Davide Lacerenza e Stefania Nobile
Sono stati arrestati a Milano Davide Lacerenza, imprenditore noto sui social, e Stefania Nobile. Lui il titolare di una celebre Gintoneria nel cuore di Milano, lei, sua ex compagna, figlia della tele-venditrice Wanna Marchi. Le accuse sono quelle di detenzione e spaccio di droga, riciclaggio di denaro, e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il giro di escort e stupefacenti ruotava proprio attorno al locale esclusivo di Lacerenza, divenuto famoso perchè frequentato da vip e imprenditori e divenuto nel tempo un punto di riferimento per le notti milanesi. Insieme a loro è stato arrestato anche un altro uomo, meno noto: Davide Ariganello, presunto ‘factotum’ dell’attività illecita. Inoltre sono stati disposti sequestri per un valore di 900mila euro. A conferma della situazione la testimonianza di Elena, escort ucraina, a La Zanzara su Radio 24:
Davide mi diceva di andare con un cliente per 1000 euro e poi avrei dovuto restituirgli la metà dei soldi. Ho rifiutato, ero io a decidere. Mi chiedo come sia possibile che non abbiano chiuso prima quel locale anche perchè si sapeva cosa succedeva lì.

Crolla un palazzo a Bari e un’anziana sopravvive 26 ore sotto le macerie
Nella serata di mercoledì 5 marzo è crollata a Bari, nel quartiere Carrassi, una palazzina di cinque piani. Imploso per il cedimento di un pilastro centrale, il palazzo era stato dichiarato inagibile ed erano già stati avviati i lavori di consolidamento. Sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco ed hanno iniziato a scavare tra le macerie per verificare se ci fossero vittime. Nel frattempo sono stati evacuati anche due stabili adiacenti.
Una sola persona sotto le macerie: Rosalia De Giosa, 74enne che aveva ignorato l’ordinanza di sgombero. Si sono sentite le sue urla e il suo telefono squillare da sotto le macerie. La donna è rimasta 26 ore ad aspettare che la salvassero ma ora sta bene. Non ha riportato ferite gravi e dovrà solo restare qualche giorno in osservazione. La donna spiega di aver avuto molta paura e di essere salva grazie ad una porta blindata che le è caduta addosso e l’ha protetta da pietre e tufi che iniziavano a cadere.

ll governo deve risarcire i migranti: Caso Diciotti
Arriva il 6 marzo la sentenza della Cassazione: lo stato italiano dovrà risarcire i migranti che non sono stati fatti sbarcare dalla nave Diciotti per volere di Matteo Salvini, al tempo ministro. È successo dal 16 al 25 agosto 2018 e le persone coinvolte erano 41. Al tempo le accuse al ministro erano quelle di sequestro di persona, omissione di atti d’ufficio e arresto illegale. Infatti, secondo la Cassazione, il diniego di sbarco non può essere giustificato dalla complessità normativa o da ragioni di politica migratoria perchè gli obblighi internazionali impongono un immediato sbarco in un Place of Safety. In aggiunta stabilisce che la privazione illegittima della libertà personale rappresenta un danno non patrimoniale risarcibile. Il risarcimento costerà al governo tra i 41mila e i 72mila euro pro capite.
Se Salvini definisce la questione vergognosa, Giorgia Meloni pensa sia frustrante spendere in questo modo i soldi dei cittadini quando non ce ne sono abbastanza per fare ciò che c’è da fare.

Immagine in evidenza: Euronews