MotoGp 2025 al via: ecco il commento di Guido Meda

Dopo tre lunghissimi mesi di pausa è finalmente Week Race! Questo weekend la MotoGP farà tappa in Thailandia al Chang International Circuit, dove ventidue piloti sono pronti a sfidarsi a “colpi di motore” per aggiudicarsi il titolo iridato.

Buongiorno buongiorno dal Chang International Circuit” è così che Guido Meda comincerà la telecronaca del weekend di Buriram. Il giornalista di Sky Sport MotoGP, con le proprie frasi iconiche, anche quest’anno accompagnerà tutti i tifosi lungo le tappe del campionato (QUI gli orari di questo weekend).

La scorsa settimana Guido Meda è anche stato ospite al corso di Comunicazione Sportiva del Professore Pierfrancesco Barletta; io e Claudia Catricalà, del programma Fuel 1, abbiamo avuto il privilegio di intervistarlo a Radio IULM per sapere i pareri e le previsioni del famoso telecronista rispetto alla nuova stagione di MotoGP.

Guido Meda ospite durante la lezione di Comunicazione Sportiva di Pierfrancesco Barletta

Intervista a Guido Meda sulla MotoGP 2025

Chi sono i favoriti per questa nuova stagione di MotoGP?

Marquez e Bagnaia con la Ducati, che rimane la moto da battere.

A proposito di Marquez, potrebbe tornare ad essere il Marc pre infortunio?

Secondo me sì. Ma non un piglia-tutto come era pre infortunio, quando ha avuto stagioni in cui era un cannibale, che non lasciava neanche le briciole agli avversari. Adesso è cambiato il modo di guidare le moto e credo che l’infortunio qualche traccia l’abbia lasciata. Non penso che vincerà tutte le gare, anche perché sono cambiati gli avversari e Bagnaia, per esempio, che è due volte campione del mondo di MotoGP, è un perfetto interprete della guida moderna su queste moto e gli darà del filo da torcere. Però non saranno soltanto loro, io mi aspetto anche un’Aprilia molto competitiva.

Parlando proprio di Martin, il pilota spagnolo dopo l’ultimo GP ha affermato: “credo sinceramente che quando ci ritireremo io e Pecco potremmo essere amici come Nadal e Federer.” Cosa ne pensa di questa affermazione?

Direi che è assolutamente vero. Loro due sono cresciuti insieme, hanno vissuto nello stesso team negli anni della gioventù, hanno condiviso camere d’albergo, sono di due famiglie diverse ma in linea di massima vanno d’accordo. La loro rivalità è diventata agonisticamente feroce sulle piste in occasione soprattutto degli ultimi due mondiali. Però i presupposti perché possano essere due persone che saranno amiche secondo me ci sono tutti.

A conferma di questo c’è il rispetto con cui si sono trattati anche nelle loro battaglie. Nel Gran Premio della Malesia dello scorso anno in un giro si sono sorpassati 13 volte, ma la cosa bella è che in nessuno di questi sorpassi si sono mai toccati, non si sono mai dati una carenata. Questo vuol dire un’attenzione e un rispetto nei confronti dell’altro, che fa di loro due potenziali bravi colleghi e buoni amici.

Parlando dal punto di vista tecnico, pensa che la scelta di Ducati di utilizzare il motore del 2024 possa assottigliare il gap con le altre case costruttrici?

Io devo essere coerente con me stesso, ho sempre sostenuto che la Ducati rispetto alle altre case costruttrici fosse due generazioni più avanti. Adesso sarà ancora avanti, magari di una perché gli altri si saranno migliorati, ma secondo me è ancora avanti. Dopotutto loro non andranno in pista con una moto identica a quella del 2024, sarà cambiata l’elettronica, il forcellone, l’abbassatore… quindi c’è stato del lavoro di miglioramento che riproveranno a Jerez.

È chiaro che se ti vai a misurare con un motore che è già potente di suo, che ha una bellissima erogazione e quello che hai provato a fare nuovo in staccata non ti aiuta a rallentare la moto, sei obbligato. Ricordiamoci che il motore poi lo tengono per due anni, quindi vanno sul sicuro. Secondo me la Ducati anche con il motore dell’anno scorso rimane avanti.

Il congelamento degli sviluppi fino al 2026 farà perdere il vantaggio a Ducati?

Il congelamento è uguale per tutti, tranne per le case che hanno le concessioni. Secondo me assisteremo a un consolidamento delle performance. Le case saranno costrette a lavorare su altri particolari che non siano il motore. È chiaro che se tu scegli il motore 2024 e devi fare la stagione 2025 e 2026 con quel motore lì, il rischio di rimanere indietro e che gli altri si avvicinino c’è. Però è una cosa che vale per tutti tranne Honda e Yamaha, che sono indietro e grazie alle concessioni avranno la possibilità di sperimentare moltissimo e magari si avvicineranno. Questa è una cosa che io mi auguro perché è un peccato avere un mondiale dove due case importanti come le giapponesi sono ferme.

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