Gli esami sono finiti. È giunta l’ora di rispolverare gli zaini, togliere i gruppi dell’università dalle chat archiviate e fare i conti con l’inevitabile: tornare a svegliarsi presto per affrontare i mezzi affollati o sopravvivere al traffico delle nove. Ecco dunque 5 film a tema universitario per accompagnarvi nel ritorno alla vita accademica.
Per chi più e per chi meno tornare in università, e alla routine che questa comporta, è un dramma, ma si sa che la condivisione lo alleggerisce. Condivisione, per esempio, dei personaggi dei film, che da anni anticipano le nostre ansie e ci spiegano, a modo loro, come affrontarle.
The Social Network di David Fincher (2010)
“I laureandi ad Harvard credono che inventarsi un lavoro sia meglio che trovare un lavoro. Quindi suggerisco che voi due vi inventiate un nuovo progetto.”
Larry Summers
Mark Zuckerberg, studente di Harvard, tra una lezione e l’altra sviluppa un’applicazione capace di connettere gli studenti della sua università. Da questa idea nascerà Facebook, social network destinato a trasformarlo nel più giovane miliardario della storia.
Un film che racconta la nascita di un mito e di un’idea nata proprio tra le sedie dell’università. Perché in fondo, l’università non è soltanto un luogo di studio, ma anche un posto dove fluiscono creatività, idee e opportunità da cogliere al volo. Magari la vostra migliore idea nascerà proprio mentre siete seduti in aula Baridon o al caffè letterario. L’importante è dare gli opportuni crediti alle persone giuste.
La rivincita delle bionde di Robert Luketic (2001)
“Cosa? Come se fosse difficile”
Elle Woods
La regina della confraternita, Elle Woods, ha tutto: bellezza, stile e una vita perfetta. Il suo sogno è di diventare la signora Warner Huntington III. Ma quando lui la lascia prima di partire per la scuola di legge, Elle decide di dimostrargli quanto vale. Con determinazione riesce a entrare ad Harvard, convinta di riconquistarlo. Ma una volta lì, scopre che il suo valore va ben oltre l’apparenza e che può essere molto più di ciò che gli altri si aspettano da lei.
La forza e determinazione di Elle sono l’esempio del giusto atteggiamento da adottare a fronte di questo ritorno. “Come se fosse difficile” oltre ad essere una frase iconica, diventa anche il mantra con cui affrontare questo semestre. Perché con il giusto mindset, e un tocco di rosa, nulla è davvero impossibile.
L’attimo fuggente di Peter Weir (1989)
Carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita.
John Keating
In un collegio elitario e tradizionalista arriva il professore Keating, docente di lettere dal metodo anticonvenzionale, capace di scardinare gli insegnamenti tradizionali rifacendosi alla locuzione di Orazio “carpe diem” ossia “cogli l’attimo”. Il professore insegna ai ragazzi la vera essenza dell’insegnamento: non l’apprendimento passivo, ma l’utilizzo delle nozioni e di tutto ciò che li circonda come arricchimento della propria vita.
Questo film è un inno contro una società che impone aspettative irraggiungibili e ritmi frenetici. Ci invita a riscoprire il vero valore dell’istruzione: non mera competizione, ma arricchimento personale e costruzione della propria identità. Un invito a ripensare l’università non come un luogo d’ansia e rivalità, ma come uno spazio di ispirazione e supporto reciproco che permette la crescita.
Mona lisa smile di Mike Newell (2003)
“Guardate oltre il dipinto, apriamo le nostre menti a nuove idee”
Katherine Ann Watson
Nel 1953, durante la Guerra Fredda, Katherine Ann Watson, trentenne californiana, arriva al Wellesley College come insegnante di storia dell’arte. Presto scopre che l’istituto prepara le studentesse a diventare mogli perfette e madri devote, piuttosto che ad intraprendere una carriera o un percorso di crescita personale. In contrasto con questa visione, Katherine cerca di aprire le loro menti ricorrendo all’arte.
L’invito della protagonista alle sue alunne, a guardare oltre ciò che appare immediato sotto i loro occhi, si può tradurre in un invito a superare le semplici nozioni che troviamo su libri e slide, facendole diventare parte integrante del nostro percorso, ovvero gradini di una scala personale.
Il laureato di Mike Nichols (1967)
“Stai pensando alla scuola di specializzazione?”
Signor Braddock
Figlio di un affermato uomo d’affari e neolaureato con il massimo dei voti, il giovane protagonista sembra essere destinato a una carriera di successo. In realtà dopo il conseguimento della laurea, il ragazzo sembra vivere una vita monotona, intrappolato in uno stato di apatia che nessuna sollecitazione paterna riesce a scalfire. Unico spiraglio di luce da questa esistenza vuota sembrano essere una relazione segreta con la signora Robinson, moglie del socio di suo padre, e l’amore per la figlia di lei.
Un pensiero va anche a chi sta per affrontare l’ultimo semestre prima della laurea o a chi è fuori corso: non preoccupatevi, è tutto normale. Lo spaesamento che si prova dopo la laurea, con la combinazione di desiderio e paura per il futuro, è una sensazione comune a molti. Ma ricordate: come ogni momento di incertezza, anche questo passerà.
Un film non può seguire le lezioni al posto nostro o prendere l’autobus all’ora di punta ma può dare nuovi spunti per affrontare questo semestre. Quindi, che in università vogliate cambiare il mondo o semplicemente prendere un caffè con i vostri colleghi, sfoderate le vostre penne rosa e immergetevi in questo nuovo ciclo di lezioni con gli occhi aperti, pronti a “cogliere l’attimo” e andare “oltre il dipinto”.