Siamo arrivati al giro di boa della settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo con la terza serata, in cui si sono esibiti con il loro brano i restanti quattordici artisti in gara.
Accanto a Carlo Conti un trio femminile esplosivo che ha portato energia e ironia sul palco: Katia Follesa, Elettra Lamborghini e Miriam Leone. I cambi d’abito hanno dominato la scena, tra cui spicca il vestito da sposa indossato da Katia Follesa nella gag dedicata a Simon Le Bon dei Duran Duran, che ha divertito tutto l’Ariston.
Il sistema di voto ha seguito la formula della serata precedente combinando televoto e giuria delle radio. La Top 5, annunciata in ordine sparso a fine serata, ha riservato sorprese con l’ingresso di Coma_Cose, Olly, Francesco Gabbiani e Irama, mentre l’unico a confermarsi dalla prima serata è stato Brunori Sas.
Anche oggi noi di Radio IULM abbiamo stilato la nostra Top 5 delle esibizioni della terza serata, con tante nuove sorprese!
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1. Olly, Balorda nostalgia
Per i giovani è già il vincitore morale di questo Festival. Ha conquistato tutti con la sua autenticità, portando sul palco una miscela di forza ed emozione che colpisce nel profondo. Ancora una volta rimane fedele a sé stesso: un look casual molto minimal con canotta e maglione nero. La sua esibizione è stata impeccabile, carica di enfasi e sentimento. Si percepisce quanto significhi per lui cantare su questo palco, apparendo sempre più rilassato e sicuro di sé. L’autotune, seppur presente, non toglie nulla alla qualità della sua voce, anzi, enfatizza ulteriormente il significato delle parole, permettendo a chi ascolta di immergersi completamente nella canzone. Il suo timbro e la sua interpretazione riescono a trasmettere una profonda nostalgia, facendoci entrare in quel mondo di ricordi che la sua canzone evoca. Il pubblico lo ringrazia con una meravigliosa standing ovation.
2. Shablo ft. Guè, Joshua e Tormento, La mia parola
C’è una grande sintonia sul palco, segno che, prima di essere artisti, sono un gruppo di amici unito dalla passione e dal solido background comune. Tre generazioni del rap urban si incontrano in una performance intensa, dove le sonorità di strada si fondono con un coro gospel che impreziosisce ulteriormente il brano aggiungendo profondità e pathos. Rimarrà nella storia del Festival di Sanremo e soprattutto nella storia del rap. Joshua si conferma la vera sorpresa di quest’anno, con una voce potente che aggiunge un tocco di autenticità all’esibizione. La loro energia coinvolge il pubblico, rendendo la performance unica. Anche gli abiti convincono rispetto alla prima serata, trasmettono bellissime vibes.
3. Brunori Sas, L’albero delle noci
Due esibizioni simili nello stile, ma entrambe capaci di toccare profondamente il cuore del pubblico. L’outfit migliora rispetto alla precedente esibizione, con un completo dal colore più sobrio ed elegante. Da buon cantautore, ricorda per certi aspetti Francesco De Gregori, sia per la presenza scenica che per il timbro vocale, ma riesce comunque a mantenere un’identità autentica e unica. Il testo della sua canzone, dedicato alla figlia, racconta con delicatezza e sincerità tutte le emozioni legate alla nascita di un figlio. Non si limita a esplorare la gioia e la felicità di questo momento, ma mette in luce anche le paure e le incertezze che accompagnano un cambiamento così profondo.
4.Sarah Toscano, Amarcord
Nonostante la giovane età, ha dominato il palco di Sanremo sia nella prima che nella terza serata con la sicurezza di una vera veterana. I suoi outfit, ispirati agli anni ‘50/‘60, richiamano il mondo del tennis, sport che pratica da tempo, aggiungendo un tocco di originalità al suo stile. La canzone è estremamente orecchiabile e ha tutte le carte in regola per diventare una hit estiva, grazie a sonorità fresche e coinvolgenti che fanno venire voglia di ballare. la sua energia è contagiosa e si vede chiaramente quanto l’esperienza in un talent come Amici l’abbia aiutata a gestire con disinvoltura un palco importante come quello dell’Ariston. Il brano, pur essendo molto pop, affronta il tema della nostalgia, il desiderio di rivivere un ricordo e la consapevolezza che alcune emozioni devono restare tali. “Se fosse un’immagine, sarebbe sicuramente un Luna Park di notte”, un luogo magico che evoca malinconia e spensieratezza allo stesso tempo.
5. Gaia, Chiamo io, chiami tu
Il corpo di ballo aggiunge un tocco di dinamicità alla sua performance, arricchendola ulteriormente. La sua voce è indiscutibile, mentre l’abito argentato è una scelta azzeccata che esalta la sua presenza scenica. Probabilmente anche questa sarà una delle canzoni di Sanremo che ci accompagneranno quest’estate. Musicalmente, si percepisce una forte influenza delle sonorità esotiche e tribali del suo paese d’origine, il Brasile. Il brano, leggero e ritmato, affronta un tema profondo: l’indecisione e il dubbio, quei freni mentali che spesso ci allontanano dai nostri istinti e ci impediscono di agire con spontaneità. In un mondo in cui siamo sempre più schiavi dei nostri pensieri, questa canzone invita a lasciarsi andare, a seguire semplicemente il proprio istinto. “Se il brano fosse una fotografia, io vedrei la spiaggia di Copacabana, il cartello con il Wi-Fi bloccato e tutto ciò che riguarda telefonia o connessione spenti”. Ma alla fine si è capito chi chiamerà? Io o tu?
Il Festival di Sanremo proseguirà con la serata delle cover, ma finora chi è il vostro cantante in gara preferito? Non perdetevi le prossime Top 5 di Radio IULM!
Immagine in evidenza: Il Messagero