Sanremo, la Top 5 di Radio IULM della prima serata

La “Settimana Santa” è finalmente iniziata e la prima serata della settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo si è conclusa con numerose sorprese tra cantautori affermati e nuove scoperte che hanno già lasciato il segno.

Nel corso della serata Carlo Conti, affiancato da Antonella Clerici e Gerry Scotti, ha presentato tutti i 29 cantanti in gara con una maratona che si è conclusa anche prima del previsto. Molte le ballad proposte dagli artisti che sono riusciti a trasmettere forti emozioni tramite testi molto profondi ma allo stesso tempo semplici e comprensibili da tutti: insomma, senza troppi giri di parole e dritti al punto.

La Top 5 decretata grazie ai voti della sala stampa è stata annunciata in ordine sparso dai conduttori al termine della serata. Oltre al nome più gettonato di Achille Lauro, spicca senza dubbio il cantautorato con Brunori Sas, Lucio Corsi e Simone Cristicchi insieme alla voce pura e cristallina di Giorgia.

Anche noi di Radio IULM vi accompagneremo per tutta la settimana con una Top 5 delle esibizioni di ogni serata. 

1. Olly, Balorda Nostalgia

Dopo la partecipazione nel 2023 con Polvere ritorna per la seconda volta al Festival, che alla fine è come se fosse casa sua, da buon ligure. Non si snatura: porta sul palco sé stesso ed il suo stile inconfondibile sia per il look molto semplice che per la canzone in cui si possono riconoscere le sonorità già proposte nell’ultimo album Tutta la Vita. Grazie a questo è molto credibile sul palco e viene apprezzato dalla sala. Considerato come uno dei favoriti per la vittoria finale, è riuscito a giostrare la pressione alla perfezione con un’interpretazione coinvolgente ed emozionante. I muscoli lo fanno sembrare un “omone” ma il testo (come dice il titolo) parla di un sentimento forte come la nostalgia causata da un amore perduto. 

Olly durante l’esibizione di ieri sera. Da Quotidiano Nazionale

2. Fedez, Battito

Anche per lui è la seconda volta sul palco dell’Ariston, a quattro anni dall’ultima partecipazione. È uno dei nomi più discussi dai giornali per questioni extra Sanremo note a tutti. Nonostante ciò, ieri sera a parlare è stata la musica. Il colore rosso delle luci di scena, le lenti a contatto nere e lo smoking total black, ci hanno trasportati in un’atmosfera cupa quasi angosciante. In un Festival di ballad, Fedez ha sorpreso tutti con il ritorno al rap per raccontare un tema molto delicato come la depressione. Lo ha fatto con un’esibizione piena di tormento che descrive alla perfezione il contenuto profondo del testo. Forse si è parlato troppo di lui per cose inutili, ora deve essere la musica a parlare per lui, perché questo è un gran pezzo. 

3. Simone Cristicchi, Quando sarai piccola

Raccontare una malattia all’interno di una canzone non è affatto semplice, farlo a Sanremo ancora meno. Dopo la vittoria nel 2007 con Ti regalerò una rosa, il cantautore romano torna in gara con un brano che ripercorre la grave malattia della madre con una dolcezza unica. Una canzone molto intima e poetica: una lettera in musica che diventa una sorta di dialogo tra madre e figlio.“Parla di quando nella vita, con il passare del tempo, diventiamo genitori dei nostri genitori e restituiamo loro tutto l’amore che abbiamo ricevuto”. Il testo e l’eleganza nel raccontare una storia così delicata emoziona la platea che ha regalato a Cristicchi l’unica standing ovation della serata. Apprezzato l’abito minimal sui toni del bordeaux, l’unica sbavatura è stata l’intonazione che nella prima parte dell’esibizione viene a mancare.

4. Giorgia, La cura per me 

Sono già passati trent’anni dalla vittoria del festival con Come saprei, e Giorgia si presenta ancora una volta come una delle favorite per la vittoria. Un pezzo dalla forte impronta melodica e dal grande impatto emotivo. Il tutto condito dalla combinazione tra arrangiamenti orchestrali e la voce straordinaria ed intensa di Giorgia che ha incantato il pubblico. Il testo scritto insieme a Blanco e Michelangelo narra un processo di crescita interiore: “Parla di un sentimento che ti lega alle persone, che siano fidanzati, genitori o amici. E questo sentimento evolve con il procedere del brano, cresce ed esplode con l’arrivo della parola “paura””. La profondità e la conoscenza musicale dei due autori rendono molto attuale il brano che si sposa alla perfezione con l’interpretazione della cantante romana. Quando canta lei c’è poco da fare, d’altronde è una delle voci più belle del nostro Paese.

5. Shablo ft. Gue, Joshua e Tormento, La mia parola

Un produttore, due rapper affermati e una nuova leva del genere urban: potrebbe essere l’inizio di una barzelletta e invece è la squadra scesa in campo a Sanremo con il brano La mia parola. In effetti, oltre che per la grande complicità sul palco, sembrano veramente una squadra di calcio con il giallo e il nero dei look che ricordano le magliette del Borussia Dortmund. Il coro gospel ha fatto la sua scena, Shablo è il maestro della console, Guè è come sempre impeccabile. Portano un pezzo old school che ricorda il mondo rap dei primi anni 2000 con numerosi riferimenti a suoni del passato. Una fusione di generi ben riuscita, una “street song” che fa ballare. Al centro del testo c’è la descrizione di una città grigia e piena di smog, metafora della solitudine della figura umana. Joshua ha sorpreso tutti con un timbro vocale che impreziosisce ancora di più il brano.

Il Festival di Sanremo è appena iniziato e le sorprese non mancheranno! Chi vi ha convinto di più? Non perdetevi le prossime Top 5 di Radio IULM!

Immagine in evidenza: Radio Number One

Autore

  • Alessandro Sangalli, studente di Comunicazione, media e pubblicità alla IULM, è collaboratore di Monza News e co-conduttore di una trasmissione streaming dedicata al calcio. Aspirante giornalista sportivo, cura una rubrica sportiva per il blog di Radio IULM. Amante della musica, ha appena pubblicato il suo primo singolo “STABILE”.

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