Ha senso credere nel nostro segno zodiacale?

Chi non ha mai avuto a che fare con il Paolo Fox di turno? Intendo quella persona che non ritiene tanto rilevante conoscere i tuoi interessi, le tue passioni o tuoi difetti, perché lei lo saprà già. In che modo? Una volta che avrai risposto alla fatidica domanda: “che segno zodiacale sei?“. A queste persone non serve uno sguardo per individuare chi ha davanti, le basta consultare lo Zodiaco. Potrebbe sembrare un po’ superficiale pensarlo, eppure bisogna ammettere che, a volte, gli astri ci azzeccano con le descrizioni del carattere e dei modi di essere delle persone, che si creda o meno. Ma è davvero così? Basta sapere il mese di nascita per poter conoscere una persona, come se la si frequentasse da una vita intera?

Innanzitutto, un po’ di storia…

Circa 4.000 anni fa, in Mesopotamia, i sacerdoti babilonesi si servivano del cielo, cioè la barriera che divide il mondo terreno dal divino, per poter interpretare i presagi degli dei, le sciagure e i cambiamenti epocali. Dettagli circa l’impatto dei corpi celesti sull’andamento delle cose terrene, i Babilonesi li estrapolavano dalla posizione del Sole, della Luna e dei cinque pianeti vicini a noi. Infatti avevano accertato che il Sole, ogni mese, nel suo apparente giro intorno alla Terra, come da convinzione dell’epoca, si veniva a trovare in una posizione diversa, ovvero, di volta in volta, in ognuno dei dodici spicchi in cui il cielo (lo Zodiaco) era stato diviso, corrispondenti ai dodici segni zodiacali arrivati fino ai giorni nostri.

Le fonti materiali che abbiamo in merito al lavoro svolto in proposito dai sacerdoti di Babilonia, sono una serie di 70 tavolette cuneiformi che contengono circo 7.000 presagi celesti. La traduzione di quanto inciso su questi manufatti, fa comprendere come i segni zodiacali fossero più intesi come portatori di messaggi divini, piuttosto che come fautori dei nostri elementi caratteriali, come si crede oggi.

Bisogna attendere i Greci per il battesimo ufficiale delle dodici costellazioni, individuate e studiate dai Babilonesi, che chiamarono secondo questo ordine: Ariete, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci, in base al loro allineamento nell’orbita solare.

Esempio di una delle 70 tavolette rinvenute, che oggi si trova al British Museum. Greenme.it

Il mese in cui nasciamo influisce sul nostro carattere? La scienza risponde

Se credete che la risposta sia no, allora la ricerca scientifica presentata all’European College of CNP Crongress di Berlino, vi stupirà. Non sembrerebbe infatti che ad influire sia l’allineamento degli astri nel momento in cui nasciamo, ma piuttosto il periodo temporale dell’anno solare, che andrebbe a determinare alcuni aspetti generici del carattere e della psiche dell’individuo, che verrebbero così associati al corrispondente segno dello Zodiaco; addirittura, la ricerca ha dimostrato come la stagione in cui si viene al mondo, può anche determinare disturbi psichici nell’età adulta.

400 volontari, con nascita distribuita nei dodici mesi dell’anno, sono stati sottoposti a dei test psicologici, utili all’analisi del temperamento e dei tratti caratteriali di ciascuno di loro, i momenti di picco emotivo e altri di sconforto.

Ma come è possibile che la stagione di nascita influenzi le persone a livello psicologico? Come spiega la professoressa Xenia Gonda del Dipartimento di Clinical e Theoretical Mental Health dell’Università di Budapest e direttrice dello studio, la stagione influenza i neurotrasmettitori monoaminici (che svolgono una funzione di modulazione nel sistema nervoso), la dopamina e la serotonina, che ci portiamo dietro anche in età adulta, per cui si potrebbe credere che il periodo dell’anno in cui si nasce abbia un effetto a lungo termine sul nostro modo di essere.

L’estate è delle persone solari, l’inverno per gli scontrosi

A questo punto è facile ritenere, come è pensiero comune, che le persone nate con il caldo estivo siano di regola solari, mentre tutti quelli nati in una giornata invernale, abbiano un umore più tenebroso. Lo stesso vale per le altre due stagioni. In realtà, test psicologici svolti dalla professoressa Gonda su 400 volontari – nati nell’arco dei dodici mesi dell’anno – finalizzati all’analisi del temperamento e dei tratti caratteriali di ciascuno di loro, capovolse completamente la situazione:

Se si è nati in estate…

Gli sbalzi d’umore non mancano. Cancro, Leone e Vergine devono ammettere di essere un po’ lunatici e particolarmente sensibili agli eventi che accadono durante la giornata: possono iniziarla con il sorriso, influenzati dal sole mattutino, per poi mettere il broncio per il resto del tempo, se qualcosa non va come avrebbero voluto.

Se si è nati in primavera…

La parola d’ordine è positività. Ariete, Toro e Gemelli spiccano nello Zodiaco per la loro vivacità e ottimismo. Sono in grado di trovare il lato positivo anche nelle situazione più complicate e negative, contagiando a volte anche le persone che stanno intorno a loro.

Se si è nati in autunno…

La ricerca ha stabilito che l’autunno porti a Bilancia, Scorpione e Sagittario un velo di malinconia. Le loro sono spesso giornate un pò tristi, poiché tendono a vivere la vita un po’ giù di tono, ovvero come perfetto riflesso della loro “stagione madre”: l’autunno non è di certo conosciuto per le sue giornate di sole intenso e caldo. Nebbia e nuvole aleggiano nell’animo dei segni autunnali.

Se si è nati in inverno…

Non è un caso se Capricorno, Acquario e Pesci vengono spesso accusati di essere freddi come l’inverno. La causa sarebbe l’influenza che la stagione fredda ha sul carattere di questi segni zodiacali (un’ottima argomentazione per la prossima volta che qualcuno verrà a dirvi che siete degli iceberg); questo sarebbe anche il motivo per cui si ritiene che abbiano una soglia di pazienza molto bassa e che siano facilmente irritabili.

Pur trattandosi di una ricerca che ha una base scientifica, stiamo pur sempre trattando degli aspetti interiori degli esseri umani, ognuno dei quali si distingue degli altri suoi simili per mille diverse e sottili sfaccettature del carattere e della personalità, che determinano la sua unicità. Per questo non dobbiamo stupirci di conoscere un Ariete che non di pone come il re della festa o un Acquario che vede solo i colori vivaci della vita. Infatti stiamo parlando di neuroscienza, ovvero la scienza della mente umana e quindi di una scienza non esatta, che non può dare una sola risposta ai quesiti che si pone.

Immagine di una prima pagine del Sunday Express da simonandthestars

Curiosità finale: l’oroscopo sui giornali

Anche se i Greci diedero il nome alle costellazioni e, di conseguenza, ai nostri segni zodiacali, nell’Antica Grecia non andava molto di moda l’oroscopo, che tuttavia, superata l’epoca dei Lumi – durante la quale l’astronomia non veniva considerata come una scienza – tornò in auge il 24 agosto 1930, in occasione della nascita, tre giorni prima, nella famiglia reale inglese, della Principessa Margaret, sorella della futura regina Elisabetta II. Per l’occasione, infatti, i giornali di tutta Londra dedicarono pagine e pagine al lieto evento e in particolare il Sunday Express volle distinguersi da tutto quell’inchiostro celebrativo: infatti al redattore del giornale venne l’idea di chiamare uno degli astrologi più famosi del momento, R.H Naylor, per scrivere un accurato approfondimento dedicato allo studio dei tratti astrologici della regale neonata.

Naylor si basò sull’ora, sulla data e sul luogo di nascita per realizzare un’istantanea del cielo in quel momento e poter fornire un’analisi sui tratti, sulla personalità e sul futuro percorso di vita della bambina. Ma Naylor non si limitò solo al quadro astrologico della principessa, bensì ampliò la sua previsione a tutte le persone nate in quei giorni (21/22/23 agosto), in quanto accomunate dalla posizione del Sole in quel segno zodiacale (Vergine), da cui l’astrologo ritenne derivassero specifiche caratteristiche del carattere e della personalità dei nuovi nati in quel periodo.

Il pubblico rimase molto estasiato da quell’articolo di giornale, così insolito e innovativo, tanto che la rivista chiese a Naylor di mandare in stampa settimanalmente il suo oroscopo nella rubrica What the Stars Foretell, distribuendo consigli per i segni zodiacali della settimana. Così nacque l’oroscopo come lo conosciamo noi e così il XX secolo vide la nascita e il diffondersi delle rubriche sull’oroscopo, presenti con l’andare del tempo in tutti i giornali e le riviste, più o meno uguali a quelli che consultiamo oggi.

Ormai, dare quotidianamente uno sguardo all’oroscopo, è diventata un’abitudine scaramantica di moltissime persone, che regala anche un senso di coesione sociale, con lo scambio di opinioni fra appassionati della materia: l’astrologia è in grado di fornire un linguaggio per comprendere universalmente l’essere umano.

Immagine in evidenza: vanityfair.it

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