Prima del Teatro alla Scala: Verdi apre la stagione

Il 7 dicembre per la città di Milano è una data importante: non è solo la festa di Sant’Ambrogio, Patrono della città, è anche la serata inaugurale della nuova stagione del Teatro alla Scala.

La tradizione scaligera

Il 7 dicembre 1951, il Teatro alla Scala di Milano inaugura la nuova stagione con l’opera Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, con Maria Callas nei panni della duchessa Elena. Questo giorno segna l’inizio della tradizione scaligera di inaugurare la nuova stagione teatrale nella festa di Sant’Ambrogio, Patrono della città meneghina. Fino ad allora, la Prima del teatro cadeva nel giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre. Nel 1951, il direttore d’orchestra Victor De Sabata decise di anticipare la grande serata inaugurale alla festa di Sant’Ambrogio.

Con il tempo, il 7 dicembre alla Scala è diventato uno degli eventi più attesi dell’anno, non solo per l’Italia ma per tutto il mondo. Non si tratta di un momento importante solo dal punto di vista teatrale: la Prima di Sant’Ambrogio è anche un’opportunità per mettersi in mostra. È infatti l’occasione, per chi partecipa, di sfoggiare i migliori capi d’abbigliamento e sfilare nel foyer del tempio scaligero davanti a fotografi, telecamere e giornalisti. Rimane un grande momento anche per coloro che non ne prendono parte: le zone limitrofe alla Scala sono diventate più volte teatro di scontri, con manifestazioni politiche come quella avvenuta quest’anno a poche ore dalla Prima.

Tuttavia, anche all’interno della dimora della lirica e del balletto, nel corso degli anni ci sono state contestazioni, che vanno dai tipici “Buu” ad altre asserzioni, come “Salvate Sant’Agata“, l’appello fatto quest’anno, prima dell’inno di Mameli, a tutela della Tenuta di Sant’Agata, la villa-museo di Giuseppe Verdi in provincia di Piacenza.

Locandina della Prima del 1951, foto da la Repubblica

L’opera scelta quest’anno

L’opera designata per l’inaugurazione della stagione 24/25 è La forza del destino di Verdi. Si tratta di un’opera in quattro atti, che racconta d’amore tra Donna Leonora e Don Alvaro, lui di nobili origini ma di sangue misto. Il padre di lei, il marchese di Calatrava, non permette la loro unione. Sorprendendoli mentre stanno per scappare, viene accidentalmente ferito da un colpo partito per sbaglio dalla pistola di Don Alvaro, che la stava appoggiando sul tavolo. Leonora, allora, chiede asilo in un convento di frati, per fuggire dal fratello Don Carlo che vuole la sua morte.

In quest’opera di Verdi il tema della guerra è molto presente. Mentre Donna Leonora si fa eremita, Don Alvaro si arruola per la guerra di successione austriaca in Italia. Qui salva la vita a un soldato, non sapendo che si tratta di Don Carlo, fratello di Leonora che vuole vendicare la morte del padre.

Inoltre, ad un certo punto in teatro riecheggia proprio il grido “Viva la guerra“: è il personaggio di Preziosilla, estranea alla vicenda principale, che compare solo in due scene, entrambe di carattere militare.

Guerra come elemento portante a cui si alternano momenti di commedia collettiva che coinvolgono spesso il coro

Riccardo Chailly, direttore d’orchestra della Prima 2024, circa “La forza del destino” di Verdi

La serata inaugurale di quest’anno è in memoria di Renata Tebaldi, in occasione del ventennale della sua scomparsa. Era un soprano, molto amata e acclamata in particolare come interprete di Verdi e Puccini. Arturo Toscanini, uno tra i maggiori direttori d’orchestra di tutti i tempi, la chiamava “voce d’angelo“.

Ascolta la prima puntata di Canovaccio-gli spettacoli da segnare in cui ho parlato anche de La forza del destino. Canovaccio-gli spettacoli da segnare è il nuovo programma di Radio IULM tenuto da me e Ludovica Girelli.

Prima 2024: Il marchese di Calatrava viene colpito dalla pistola di Don Carlo, foto da Teatro alla Scala

La leggenda legata a La forza del destino

Nonostante il successo dell’opera, a La forza del destino è associata storicamente una superstizione che la reputa portatrice di sventura. A seguito di alcune coincidenze avverse che hanno caratterizzato le esecuzioni o la vita di chi ne ha preso parte, all’opera è stata data la nomea di “innominabile“.

Si racconta che il 1° settembre 1939, giorno di inizio della Seconda Guerra Mondiale con l’invasione della Polonia da parte della Germania, in cartellone al Teatro Wielki di Varsavia ci fosse proprio La forza del destino. Il librettista dell’opera, Francesco Maria Piave, finì la sua vita con una serie di disgrazie: il fratello fu imprigionato, la madre impazzì e lui rimase paralizzato. Le storie legate a quest’opera sono tante, un’altra ha luogo in Giappone, dove durante la prima scossa del violento terremoto di Sendai, che ha colpito il Paese nel 2011, al Teatro Bunkan Kaikan si stava svolgendo una prova di insieme del melodramma.

Le presenze e le assenze alla Prima 2024

Giuseppe Verdi diceva che per interpretare quest’opera ci fosse bisogno di grandi voci. Ecco gli interpreti scelti per i ruoli principali: Anna Netrebko e Elena Stikhina nei panni di Donna Leonora, Ludovic Tézier e Amartuvshin Enkhbat nei panni di Don Carlo, Brian Jagde e Luciano Ganci in quelli di Don Alvaro, Fabrizio Beggi come marchese di Calatrava.

Come autorità presenti sul palco reale: la senatrice a vita Liliana Segre, nel posto d’onore, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente del Senato Ignazio La Russa ai lati. Presenti anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il governatore della Lombardia, Attilio Fontana.

Assenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, entrambi a Parigi per la riapertura della cattedrale di Notre-Dame.

Sempre presenti i Primi ballerini Virna Toppi, Nicola Del Freo, Alice Mariani, Claudio Coviello, Martina Arduino, Marco Agostino e Timofej Andrijashenko, oltre agli étoiles Nicoletta Manni e Roberto Bolle.

Le iniziative per la Prima

Come ogni anno, la Prima viene trasmessa in diretta televisiva su Rai 1 e in seguito on demand, per quindici giorni, su RaiPlay. Quest’anno a condurre Milly Carlucci, al timone dell’evento dal 2016, insieme a Bruno Vespa, che dal 2020 sostituisce Antonio Di Bella. Per la prima volta, la diretta del 7 dicembre 2024 è stata distribuita in parte anche nel circuito UCI Cinemas.

Per l’evento del 2024, il Comune di Milano e Edison hanno portato in città l’energia de La forza del destino di Verdi attraverso l’iniziativa “Prima Diffusa“: proiezioni, concerti e laboratori per grandi e piccoli. A questo link gli incontri disponibili.

Tra tensioni e superstizioni, la Prima del 7 dicembre 2024 ha ricevuto dodici minuti di applausi.

Saluti finali per la Prima del 7 dicembre 2024 con l’opera “La forza del destino”, foto da Il Giorno

Immagine in evidenza: RaiPlay.it

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