L’attesa è finita: tornate tutti sui vostri divani. E non importa cosa abbiano ancora da riservarci le ferie al mare, o gli ultimi weekend estivi. Torna la Serie A e si è tutti, di nuovo, dove ci si era lasciati.
Al fischio d’inizio, stappando la prima birra del campionato davanti la TV, il brivido di passione si ripete puntuale. La domenica torna ad avere un senso per tutti gli sportivi. O forse per tutti gli italiani.
Di colpo va via, la ferita il mondiale vissuto da spettatori. Mamma Serie A è qui a farci tutti, ancora protagonisti.
Così l’evento più atteso dell’estate, secondo soltanto all’inizio della nuova stagione di Radio IULM, si è consumato tra nuove curiosità – CR7, sorprese annunciate, l’ultimo spot di Diletta Leotta – e le solite domande. Proprio quelle a cui noi della web radio dell’Ateneo, condividendo tra telefonate e sfottò la nostra passione per il calcio, abbiamo cercato di dare una risposta.
Sono dieci, le domande a cui abbiamo risposto. Le più ricorrenti per tifosi ed appassionati, che anche al mare non si sono separati dalla Gazza, o che studiano già piani malefici per vendicarsi della Juve e di chi ha vinto l’ultimo fantacalcio.
Dieci domande ed un primo passo per leggere, con tre punti di vista differenti, il campionato che ci accompagnerà fino alla prossima primavera.
Noi di Radio IULM ci saremo, on air e con altri contributi esclusivi, per raccontarvi cosa si prova ad ognuna delle 38 curve di questo viaggio. Lo faremo quindi dal nostro palinsesto, con tutte le novità necessarie a restare al passo con la Serie A. Lo faremo tenendovi aggiornati attraverso www.radioiulm.it ed i nostri canali social, riservandovi delle sorprese finchè scudetto non ci separi.
Augurandovi, intanto, buona lettura. Ma soprattutto buona Serie A, purché insieme a Radio IULM. Stay tuned.
1) Quale sarà l’impatto di CR7 sulla stagione della Juventus? (Carlo Cortese)
Partendo dal presupposto che la Juve fosse la favorita nella corsa al titolo nazionale già prima dell’approdo di CR7 a Torino, con l’arrivo del Portoghese sembrano non esserci più dubbi su chi possa spuntarla alla fine.
Ma parliamoci chiaro: nessun dirigente juventino nè alcun tifoso ambisce esclusivamente al duo Campionato-Coppa Italia, che da 4 anni a questa parte siamo abituati a vedere esclusivamente a Torino. L’obiettivo, dichiarato apertamente dal presidente Agnelli durante la tradizionale partita a Villar Perosa, è vincere tutto. Champions League in primis. Che Ronaldo sia la pedina che mancava alla Juve lo dicono i numeri e soprattutto i risultati, avendo CR7 deciso le ultime due eliminazioni della Juventus nelle ultime due edizioni della Coppa dei Campioni. Ma si sa, il calcio è strano e le stagioni sono spesso decise da episodi. Stando ai sentori estivi il PSG di Neymar, lo scorso anno, avrebbe dovuto dominare in Europa, ma sappiamo tutti com’è andata a finire.
2) Javier Pastore ingaggiato dalla Roma. E’ un affare sottovalutato? (Marco Lo Prato)
Nell’idea di Monchi e Di Francesco, Javier Pastore è stata l’evoluzione tattica necessaria al profilo di Radja Nainggolan, ceduto all’Inter in contemporanea all’acquisto del centrocampista del PSG. Il ruolo di mezzala, nel calcio di Di Francesco, è atipico tanto quanto fondamentale: l’allenatore della Roma, per equilibrare la squadra, non ha bisogno di un incursore, ma di un generale in campo, capace di rendere fluida la manovra e di essere incisivo pur giocando lontano dall’area di rigore. Nainggolan vive di tocchi in area, di strappi verticali, mentre Pastore è un jolly che può essere schierato nel centrocampo a tre a dirigere le operazioni o sulla trequarti a inserirsi tra le linee per cercare l’imbucata vincente. Un giocatore associativo, quindi, ciò che serviva ad una Roma trasformista che può cambiare diversi moduli, dal 4-3-3 al 4-1-4-1, fino alla difesa a tre. Pastore è passato inosservato, ma la sua eleganza vi conquisterà.
3) Il Napoli senza Sarri in panchina rischia di perdere quota? (Enzo Cartaregia)
Premessa: questa stagione ha tutto perché la Serie A esca dall’asse gravitazionale Juve-Napoli. Potrebbero pesare più le ambizioni di chi in questi anni è stato fuori dalla Champions League che non i meriti degli azzurri.
Quindi la risposta è sì. Il Napoli rischia di non avere l’esclusiva nella caccia alla Juve. Stavolta però è un obbligo, scommettere. Ed è vero, Maurizio Sarri ha regalato tantissimo al calcio italiano. Ha valorizzato calciatori che adesso dovranno completamente reinventarsi. Ma se anche lui ha pensato di andar via, prima che De Laurentiis scegliesse per entrambi, è proprio perché sa che sarebbe stato difficilissimo far meglio di così. Less is more: guai a dimenticarlo.
La soluzione? A Carletto Ancelotti tocca rimpiazzare la concretezza con lo spettacolo senza provocare alcun trauma. Dimostrando che l’aura di santità che lo accompagna in tutta Europa è ancora abbagliante. Ma senza campioni ed in un contesto a cui non è certo abituato. Il nodo (scorsoio) sta appunto nei piani di De Laurentiis. Perché tirare il freno non è sempre è da vincenti.
4) Quali squadre bisognerà seguire per divertirsi? (Carlo Cortese)
Dire la Juventus sarebbe sicuramente scontato, ma molto realistico. La formazione a trazione anteriore di Allegri potrebbe regalare agli appassionati goleade e manifestazioni di superiorità grazie al trio Dybala-Ronaldo-Costa là davanti.
Anche la Roma, rinforzatasi in questa sessione di mercato, potrebbe rivelarsi uno spettacolo appassionante: un allenatore giovane e propositivo alla guida di un gruppo che – Nainggolan a parte – è rimasto lo stesso dell’anno scorso, per provare ad ambire a qualcosa di più del solito 2-3 posto. Mercato alla mano, una terza scommessa potrebbe essere la Fiorentina, anch’essa iper-offensiva, e che è riuscita a trattenere gioiellino della casa, Chiesa.
5) Quali sono i giovani da seguire in questo campionato? (Marco Lo Prato)
Dando per scontati i nomi che sono emersi negli ultimi anni, da Federico Chiesa a Nicolò Barella fino a Patrick Cutrone, andiamo in ordine di ruolo. Ammetto di essere un fan di Football Manager, di conseguenza alcuni di questi prospetti sono ancora acerbi o, per il loro sviluppo, avranno bisogno di qualche mese d’adattamento. In porta, la Fiorentina ha preso un prospetto come Alban LaFont: alto 1.93, ma nonostante questo ottimo in presa alta e bassa e nelle uscite. Ha tutto per diventare uno dei migliori della Serie A. In difesa, si parla molto bene di Gianluca Mancini dell’Atalanta, forte in marcatura e sulle palle alte. Con Gasperini potrà lavorare sull’impostazione e diventare un difensore completo. A centrocampo, Alberto Grassi al Parma può trovare continuità, mentre Lorenzo Callegari al Genoa (in prestito dal PSG) avrà le sue chance di mostrare l’eleganza dei suoi passaggi e la sua visione. In attacco, occhio a Boga del Sassuolo: scuola Chelsea, può fare sia il trequartista sia l’esterno di sinistra. È un dribblomane interessante, come Justin Kluivert della Roma . Menzione anche per Enrico Brignola che continuerà la sua crescita con De Zerbi al Sassuolo. Ultimo slot dedicato a La Gumina, l’attaccante più costoso della storia dell’Empoli: 9 milioni al Palermo per l’acquisto del centravanti classe ‘96 che può fare reparto da solo o giocare in coppia, potendo essere utilizzato anche sull’esterno.
6) L’Inter potrà rivelarsi la seconda forza della Serie A? (Enzo Cartaregia)
Finirà al secondo oppure al sesto posto. Ma sarà l’estate, o la legge che perseverare – in Serie A – è più diabolico che altrove a convincere che sia più probabile la prima ipotesi.
Come ha scritto Arrigo Sacchi sulla rosa venerdì 17 (giusto per essere di buon auspicio) l’Inter resta un enigma. Il bilancio nerazzurro del calciomercato pare appunto il più positivo, ma offuscato dai (velleitari) inseguimenti a Vidal e Modric ed ancor di più dal ciclone CR7, che ha imperversato dalle spiagge a Piazza Affari, purtroppo per Suning.
Può però essere un bene che i tre affaires in salsa spagnola abbiano spostato altrove i riflettori. La formazione di Spalletti può davvero sperare in una partenza sprint, bestia neroverde a parte, almeno fino al derby della Madonnina. Alla condizione di assorbire presto tutte le novità – ed è bravissimo, il tecnico, in questo – e non avvertire troppe pressioni.
Chissà quindi che il toscanaccio Luciano non parli chiaro, coi suoi, distaendo le altre coi proclami da conferenza stampa. Mai dire scudetto, allora (che errore, mister!) o lasciar guidare ai singoli, si chiamino Brozovic o Nainggolan. Soprattutto nel weekend.
7) Quali squadre rischiano la retrocessione? (Carlo Cortese)
Come ogni anno, tutte le neopromosse rischiano qualcosa in più delle altre, ad eccezione del Parma che è riuscito a muoversi benissimo in questa finestra di mercato. Anche il Cagliari è in una situazione abbastanza critica perchè, dopo essersi salvato per il rotto della cuffia la scorsa stagione, ha aggiunto soltanto un rinforzo al suo undici titolare, strappando Castro alla diretta concorrente Chievo Verona.
Poche sorprese in vista, quindi: sarà una lotta all’ultimo sangue tra Empoli, Frosinone, Cagliari e Spal. E qualcuno sarà in lacrime soltanto nell’ultimo week-end del campionato.
8) Chi sarà il Diabatè della prossima Serie A? (Marco Lo Prato)
La definizione di Diabatè della Serie A potrebbe riassumersi così: un giocatore improbabile che fa cose pazzesche, irripetibili. È una sorta di paradosso del calabrone traslato sui campi da calcio: non potrebbe fare certe cose, così come il calabrone non potrebbe volare, ma lui non lo sa e quindi batte la fisica. Scherzi a parte, Diabatè era un ottimo attaccante ben prima che arrivasse in Italia e il Benevento ha fatto un gran colpo a portarlo in Italia. Difatti, non capisco come sia possibile che nessuno lo abbia riportato in Serie A. Ciò detto, un giocatore improbabile per definizione è Gervinho: alla Roma abbiamo visto il meglio e assistito al peggio di un giocatore pazzo che vincerebbe a mani basse il premio come fronte più larga della storia. Joel Campbell (ex Arsenal, titolare del Costa Rica) del Frosinone ha il giusto mix di esotismo e attitudine per candidarsi a questo premio, senza dimenticare il potente (ma opaco, nel precampionato) Vizeu che dal Flamengo è arrivato all’Udinese dell’incognita Velazquez. La competizione è apertissima e si sognano già mille outsider in questa corsa all’oro.
9) Che ambizioni ha il Milan dopo il ritorno di Leonardo e Maldini? (Enzo Cartaregia)
La damnatio memoriae funziona, nel calcio. E probabilmente varrà lo stesso per il Diavolo, che dovrà essersi saziato con un sedicente paperone cinese, un capitano coraggioso e – guardando più in là – con un intero girone di allenatori.
Per questo il Milan non può che affacciarsi ad una stagione positiva. Ed è più che una garanzia, la presenza di Ringhio, se lui stesso ha ricostruito la formazione, in modo geniale, con una difesa di lunghe prospettive e l’attaccante che, negli ultimi 5 anni, ha scritto a piacimento il copione della Serie A.
L’obiettivo dovrà quindi essere il quarto posto. Sarà paradossalmente più complicato dello scorso anno, anche senza il forte handicap ereditato a metà stagione. Ed è il motivo per cui chi nutre fede rossonera potrà anche accontentarsi di anema e core, purché la Champions la si sogni fino a primavera.
I ritorni di Maldini e Leonardo? Due indizi fanno una prova. Difficile rinviare la vendetta, soprattutto per chi sa che nel management il tempismo è tutto.
Ma per vincere si guardi fuori dal campo. Il fattore vincente si chiama Elliot. Sta programmando investimenti in Italia, a lungo termine ed alto rendimento. Il suo portafogli potrà soltanto allargarsi.
10) Chi vince il campionato?
Sono indeciso, tra Juve A e Juve B. Spesso vinceranno con le riserve, anche se correre per il Triplete (non me ne vogliate, amici gobbi) ci riporterà a pomeriggi simili a quello di Siena-Inter, nel 2010. Identico anche il risultato. Passiamo al prossimo? (Enzo Cartaregia)
Parlate davvero di questo? O del prossimo? (Carlo Cortese)
Tutto dice Juventus. Quest’anno – concordo con Enzo – Allegri ha tutto per giocarsi il Triplete. Da qualche tempo Ronaldo ha iniziato a gestire le sue forze in campionato per concentrare la sua potenza in momenti specifici (leggasi, Champions League). Tuttavia la Juventus ha la rosa più profonda del campionato e non vedo squadre che possano reggere il loro ritmo. Il Napoli è molto sottovalutato, così come l’Inter e la Roma dovranno confermare la bontà del loro mercato. Dico Juve campione d’Italia al termine del più divertente campionato degli ultimi dieci anni. (Marco Lo Prato)