L’ultimo colpo di scena arriva al tramonto. Non c’è più tempo, come ha ripetuto più volte il capo dello Stato strigliando le forze politiche. La crisi sta però per finire e l’annuncio, dal Quirinale, arriva a cronisti già schierati. Poco dopo, alle 21.00, si riaprono le porte “girevoli” del Colle, da cui era appena sceso un elegantissimo e sorridente Carlo Cottarelli, premier non-premier salutato con un irritualissimo applauso. Archiviata l’ipotesi di un governo neutrale, è già l’ora dell’ultimo, rapido colloquio, si riapre il sipario della politica italiana. Rientra in campo il prof. Giuseppe Conte. Entrato da perfetto sconosciuto e già rimosso da molti come una comparsa.
Di mezzo, tra la prima rottura col presidente Sergio Mattarella e la nomina definitiva quale successore di Gentiloni, ci sono soltanto tre giorni. Quelli dell’incarico a Cottarelli, dei 12 miliardi di euro bruciati da Piazza Affari. Ma anche quelli utili a sciogliere il nodo Savona – sarà dirottato, l’economista eretico, al ministero degli Affari Europei – ed a ricompattare i dioscuri della XVIII legislatura. Di Maio e Salvini, infatti, hanno trattato per tutto il pomeriggio, proprio in compagnia di Conte. I leader dei due partiti di maggioranza hanno sciolto 88 giorni di incertezze in una seduta di oltre quattro ore. Erano i calci di rigore, si penserà nel romanzo della crisi di governo che ha sostituito i mondiali di calcio. A cui l’Italia non ci sarà, nonostante l’omonimia tra il nuovo capo del governo e l’ex CT della Nazionale.
L’incotro, dunque, in costante colloquio con il Quirinale. Dal giardino paparazzato in esclusiva dai giornalisti de La7, il premier e quelli che saranno i suoi due vice avvisano Mattarella. Scoppia la pace, che si tradurrà nel sorriso dell’economista Cottarelli e poi in quello del capo dello Stato, che uscirà a salutare i giornalisti, rompendo la prassi, dopo aver firmato i decreti di nomina del prof. alla guida del governo giallo-verde e dei 18 ministri da lui designati. Senza nessun veto, nessun appiglio per intralciare le fin troppo lunghe consultazioni e minacciare di aprire le urne in piena estate.
Alle 21.38 si aprono i corridoi del Quirinale. Conte ha accettato l’incarico e, salutando i giornalisti con un “ben ritrovati”, ha annunciato la lista dei ministri che lo affiancheranno.
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Un travaglio di 88 giorni. Una tempistica insolita per la gravidanza di un esecutivo, che batte il record del Governo Amato I (era il 1992, ci vollero 83 giorni). Può così partire quello che sarà il primo esecutivo della XVIII legislatura. L’appuntamento è per quest’oggi alle 16.00 al Palazzo del Quirinale, dove avrà luogo il giuramento del Consiglio dei Ministri nelle mani del Presidente della Repubblica.