Il Consiglio di Amministrazione dell’Università IULM, guidato dal professor Giovanni Puglisi, si è riunito mercoledì 31 luglio per procedere alla scelta della nuova guida d’Ateneo e ha eletto la professoressa Valentina Garavaglia nuova Rettrice per il sessennio 2024-2030.
Già professoressa ordinaria di Teatro nella Facoltà di Comunicazione, già prorettrice Vicaria e prorettrice con delega alla Didattica, succederà dal 1° novembre al professor Gianni Canova, al timone dell’Ateneo dal 2018.
La professoressa Valentina Garavaglia è stata ospite ai nostri microfoni per raccontarci le prospettive sul suo nuovo mandato.
Si aspettava di ricevere questa carica così importante?
“È una domanda difficile, nel senso che, ovviamente, essere il vicario del rettore in carica presuppone questo tipo di prospettiva. È una domanda che ti fai: sono il vice del professor Canova, qualsiasi cosa dovesse servire al professore o se il rettore non fosse più in questa sede o si dovesse occupare di altro, ovviamente gli altri guarderebbero a me.
Ma dal punto di vista del nostro statuto non è così scontato, perché il rettore viene eletto a partire da una terna proposta del Senato Accademico, quindi non necessariamente il vicario è chiamato a fare il rettore. Nel mio caso in terna erano presenti dei presidi e quindi è una carica che, ovvio, da un certo punto di vista ti aspetti ma non è detto che poi vada così e, anzi, non è detto che tu ti senta poi di dire di sì a questa a questa chiamata”.
Invece poi Lei se l’è sentita e cosa si augura per questo mandato?
“Io mi auguro di portare avanti quello che il professor Canova ha intrapreso con tanta passione, tanta fantasia e tanta visionarietà e, quindi, spero di riuscire a continuare sulle sue tracce, a completare e sviluppare quello che lui ha iniziato e, con gli strumenti che ci ha messo a disposizione, a creare qualcosa di nuovo dal punto di vista della didattica, dei corsi di studio, delle proposte da offrire a voi studenti ma anche a noi docenti e a tutta la città”.
Proprio in riferimento all’operato del professor Canova, che le ha lasciato il testimone, ovviamente le cose negli anni cambiano, per cui sicuramente rispetto all’inizio del mandato del Rettore Canova saranno mutate tante cose in questa Università. Lei cosa sente di voler conservare intatto e cos’altro, invece, crede che sia il caso di evolvere ormai?
“Beh, durante il mandato del professor Canova c’è stato il covid, chi se lo sarebbe mai aspettato, no? Un cambiamento così repentino. C’è un prima del covid rispetto al mondo dell’università, ma credo rispetto al mondo intero, e c’è un dopo covid.
Basti pensare alla pratica della didattica a distanza e all’impulso che abbiamo dato anche alle tecnologie.
Ecco, certamente questo è qualcosa da cui non possiamo prescindere e, quindi, uno sguardo rivolto alla tecnologia, in termini di strumento che possa accrescere le nostre possibilità, va sempre organizzato, pensato, meditato e approfondito perché sarà sempre più necessario”.
Lei è arrivata in IULM nel 2010, giusto?
“Sì, io sono arrivata dall’Università Statale, dove insegnavo, nel 2010 e quindi con quest’anno sono 14 anni che sono presente in IULM.
Mi fa sempre piacere dire che sono gli anni dei miei figli, io ho due gemelli di 14 anni e quindi sono cresciuti con una mamma che è stata, sì una mamma, ma anche una professoressa, un membro di questa comunità, che ringrazio proprio perché mi ha consentito di fare la mamma, la prof e di fare anche tanto teatro, che è la materia che insegno e che amo molto”.
In questi 14 anni la IULM è cambiata tanto, cos’è che ha messo nel bagaglio e che poi le consentirà effettivamente di guidare il futuro di questa Università?
“La IULM è diventata sempre più grande, sempre più innovativa dal punto di vista delle proposte, ma anche delle strutture. Il campus si è ampliato, pensiamo anche all’edificio di IULM 8, di recente acquisizione, che sarà uno spazio tutto da riempire.
Si è sviluppata la palestra, si è sviluppata la radio, si è sviluppato il centro universitario teatrale, sono stati aperti gli studios. È stato messo a regime anche l’Auditorium in funzione di eventi, spettacoli, concerti e quindi questo aggiornamento continua.
La nostra Università è sempre più parte attiva della città. Ma non è cambiata solo la IULM, è cambiato anche il quartiere intorno, che è diventato abitato.
E quindi la IULM è sempre più integrata e sempre meno isolata rispetto a ciò che la circonda”.
Proprio l’integrazione è tra i motivi principali di vicinanza tra studenti e Ateneo. Mi rendo conto che sia presto per porre questa domanda, però c’è un modo in cui Lei intende proseguire la collaborazione che c’è, e che forse ci deve essere, tra studenti, docenti e Ateneo intero?
“L’università non è solo un luogo dove impari qualcosa da qualcuno che ti parla, è un luogo dove accadono degli incontri, con le materie, degli incontri che fai sui libri che studi, quando li studi (ricordatevi di studiarli), e ci sono invece degli incontri che fai anche casualmente con delle esperienze, con delle persone e che possono farti intuire qualcosa, che possono darti la chiave per scegliere quello che magari non sei ancora sicuro di fare.
Quindi l’università è un luogo di sapere ma è un luogo anche di incontro e gli incontri sono indispensabili”.
Le cito in ultima battuta un paio di titoli di questi due giorni che la riguardano: “IULM, Valentina Garavaglia, eletta nuova Rettrice. A Milano 5 università su 8 guidate da donne” (Corriere), “La IULM sceglie Valentina Garavaglia, sarà la quinta Rettrice di un Ateneo Milanese: ‘noi donne sappiamo agire su più fronti e non siamo divisive” (Repubblica), “Un’altra Rettrice a Milano e sono 5. Valentina Garavaglia allo IULM” (Avvenire). Ecco, non ci si poteva fermare a “Valentina Garavaglia, nuova rettrice della IULM”? Lei come vive questo evidenziatore sulla parola donna?
“Io lo vivo bene perché non mi sento un panda, non mi sento una specie protetta, mi sento in un momento in cui le donne hanno, prendono e assumono dei ruoli, anche di governo, che magari molti anni fa o, non moltissimi anni fa, non hanno avuto la possibilità di occupare, ma credo che al di là di tutto ci sia sempre una questione di merito.
A noi fa piacere pensare che siamo qui perché siamo delle persone, si spera, di valore e questo valore ci è stato riconosciuto attraverso quello che abbiamo fatto e non perché siamo solo delle donne. Quindi ben vengano anche i titoli”.
L’importante è che, appunto, non sia stato recepito da lei, che ne è protagonista, il messaggio per cui l’essere donna viene prima dell’essere meritevole.
“Assolutamente e questo, ecco, è un errore da parte di chi racconta e di chi comunica. È un errore che non deve essere fatto.
È molto importante pensare che l’essere donna metta in evidenza una nostra caratteristica perché necessariamente la donna deve essere multitasking. Poi ci sono delle donne che, magari, assomigliano di più ad altre modalità, dal punto di vista della sensibilità o della pratica. Io parlo per me, parlo del mio essere donna: io sono una donna con una famiglia, sono una donna con un mood che mi piace gestire e che mi è piaciuto gestire, come vi ho detto poco fa, tra lavoro e famiglia.
Non è sempre facile, ma essere donna certamente aiuta a smussare gli angoli e a non assumere delle posizioni necessariamente bianche o nere”.
Grazie mille e, a nome di tutta Radio IULM, davvero un grandissimo imbocca al lupo per questo mandato e un buon proseguimento di lavoro.
“Grazie mille, grazie a voi, avanti tutta”.