Ironico, sincero e introspettivo: Pornostalgia, il nuovo album di Willie Peyote. Stiamo parlando del sesto disco della sua carriera e del primo dopo la sua partecipazione a Sanremo 2021, con il brano Mai dire mai (la locura).
Pornostalgia è un album molto personale e irriverente, in cui è facile rispecchiarsi nelle diverse tematiche affrontate nei tredici brani. É un disco che non risponde alle logiche di mercato, è uno sguardo, un punto di vista unico e personale che oscilla tra l’attivismo performativo e la dimensione privata.
L’album che non deve niente a nessuno
Come suggerisce il titolo, il disco presenta un approccio pornografico alla nostalgia. Stiamo parlando di un ritorno verso luoghi nostalgici, nel momento in cui la pandemia non ci ha resi più bulimici verso il futuro, ma ci ha bloccati, ognuno nella propria casa.
Pornostalgia, ammette Willie, è un discorso sul suo lavoro, voleva ritrovare l’eccitazione di scrivere, dopo aver passato anni a chiedersi come poter accontentare tutto il suo pubblico. Con questo album ha voluto correre di nuovo un rischio, senza dare troppo peso alla visione altrui.
Un disco che stravolge
La creazione del disco è basata su una conversazione tra il cantante e tutti gli artisti invitati. Willie si è messo in gioco, ha voluto far emergere che ciò che davvero conta è porsi la giusta domanda nel momento più opportuno.
Pornostalgia vuole invitare gli ascoltatori a “fare schifo”. L’invito è quello di non piacersi per forza, di superare le ansie sociali. Ora viviamo in un mondo che rifiuta il dolore e la sofferenza, perché si è dimenticato come questi siano i veri sentimenti che fanno crescere e andare avanti. La sofferenza deve essere riconosciuta come un motore, bisogna imparare ad abbracciare anche i sentimenti che non sono necessariamente positivi, altrimenti si vivrebbe la vita con una gamma ristretta di colori.