Classe 1989 Davide Sciortino, in arte Davide Shorty, è un rapper cantautore e producer siciliano. Nato e cresciuto a Palermo, si è poi trasferito a Londra, dove ha vissuto parecchi anni e qui ha completato il suo background musicale, dapprima circoscritto al hip-hop di strada, con il mondo internazionale della musica. Radio IULM ha avuto la possibilità di partecipare alla sua intervista.
Davide Shorty e Sanremo
Davide ha debuttato lo scorso Febbraio a Sanremo Giovani con il brano “Regina”. Si è classificato al secondo posto. Nonostante il grande successo della canzone, non ha avuto la possibilità di vivere l’esperienza al completo, a causa dell’assenza di pubblico. Questo però non ha cambiato le sue emozioni riguardo la performance in quanto “nonostante il teatro sia fisicamente vuoto, è pieno di energia. Non mi piace pensare che la performance possa perdere qualcosa solo perché non è presente la gente”, come ha espresso durante l’intervista. Secondo il suo parere c’è bisogno di arte e cultura per superare questo periodo complicato e ripartire a vivere. L’essere stato scelto, tra tanti, nel poter salire sul palco del Festival, lo fa sentire onorato e spera, con questa opportunità, di aver creato un momento di distrazione e aggregazione per tutti coloro che l’hanno ascoltato.
“Regina”
ll brano da lui interpretato è stato scritto insieme ai ragazzi della sua band in una location in prossimità del Lago Maggiore, con l’aiuto di Andrea Guarinoni, Recorder Engineer. Il testo è nato quasi istantaneamente, subito dopo la creazione della melodia. L’arrangiamento ha richiesto una soluzione orchestrale e in quel momento Davide, per scherzo, domandò agli amici come sarebbe stata se fosse stata cantata sul palco di Sanremo.
“Regina” ha come argomento principale l’amore. In particolare tratta la storia della vita di una donna forte, la ex compagna e ora amica del cantante.
Egli crede, infatti, che sia fondamentale per un uomo celebrare e dare giustizia alla forza di una donna. Lasciarla libera di esprimere se stessa, perché, come ha sostenuto il cantante:
Viviamo in una società fondata sul patriarcato, e penso che tutti noi uomini dovremmo essere i primi femministi.
È necessario battersi per l’uguaglianza sociale perché la donna da la vita e se non difendiamo la loro libertà e forza e non le mettiamo in prima fila sarebbe assurdo.
Background musicale
È stato chiesto al cantante quali fossero gli artisti musicali a cui è particolarmente legato. Egli ha dichiarato che potrebbe elencare un’infinità di nomi di musicisti che lo hanno influenzato, soprattutto sottolineando il fatto di avere sempre apprezzato qualsiasi tipo di genere musicale. Di seguito riportiamo alcuni citati: Pino Daniele, Sting, Pink Floyd, Lucio Battisti e tanti altri, che il padre gli fece conoscere da piccolo, procedendo poi con i generi rap e hip-hop italiano e internazionale, cui si affezionò da adolescente. 2Pac, J. Dilla, Yasiin Bey (Mos Def), Common e Black Thought (rapper della band “The Roots”), citando anche Chet Baker sono tra i principali. Spostandoci sugli artisti italiani ha nominato Stokka e Madbuddy e poi Ghemon, complimentandosi inoltre riguardo una delle ultime canzoni dell’artista “Momento Perfetto”.
Ha concluso elencando altri generi musicali da lui ammirati quali soul, funk, jazz, il cantautorato italiano e la musica strumentale in genere.
Intervista di Radio IULM
Citando la IULM, Libera Università di Lingue e Comunicazione, ed essendo la musica basata sulle parole, abbiamo voluto basare le nostre curiosità proprio sulla comunicazione. Come prima cosa, però, ci siamo congratulati per la vincita da parte di Davide Sciortino del Premio Lunezia. Si tratta di un riconoscimento che si svolge tra Aulla e La Spezia ed impegnato nella valorizzazione musicale-letteraria delle canzoni italiane.
Aurora: Partendo dal fatto che sia musica che comunicazione si basano sull’utilizzo delle parole, volevo chiederti se c’è una parola a cui sei particolarmente legato, che ti rappresenta o che usi frequentemente nei tuoi brani. Insomma, una parola importante per te, se ne hai una, qual è, e perché?
Davide: Libertà è una parola molto importante per me, per il significato e quello che rappresenta. Anche spirito penso sia molto importante perché penso che tutti prima di essere corpo siamo spirito e che tutti siamo uno prima di essere frammenti. Sono parole che racchiudono tanto significato, e io da persona dislessica ho sempre inseguito le parole, non sono mai stato uno che legge molto, piuttosto mi faccio leggere da altri, come fa la mia compagna. Ora stiamo leggendo insieme un libro, di un autore giapponese, che s’intitola “If Cats Disappeared From The World”, molto emozionante; mentre io mi sto impegnando a leggere da solo un libro interessantissimo di David Byrne, “Come Funziona la Musica”, che mi ha prestato Leo Gassman.
Aurora: Pensi di averle inserite, in un certo senso, anche nel testo di “Regina” queste parole?
Davide: Sì, non letteralmente, ma sicuramente come concetti. Come dicevo prima, c’è un senso di libertà nel modo di celebrare la libertà di una donna e il suo spirito, la sua luce. E capire che il mio retaggio -nel rapporto con la protagonista del testo- è patriarcale, è del posto dove sono cresciuto quale la Sicilia, che ha tantissime meraviglie, ma ha sicuramente tanti punti su cui lavorare. Mi sono reso conto di aver tanto lavoro da fare su me stesso. Di dover lasciare il senso di possessività, di dovermi voler bene, quindi ho imparato tante cose da questo rapporto con lei.
Sicuramente libertà è al primo posto, proprio perché la celebrazione della libertà è fondamentale, la musica è libertà. Ci deve essere libertà di espressione, la libertà deve essere anche rispettare gli altri. Essere liberi di vivere la propria vita nel rispetto altrui.
Aurora: L’ultima domanda è sempre riguardo la comunicazione, ma in questo caso non-verbale. Ti volevo chiedere se dai tanta importanza all’outfit e quindi come ti presenti sul palco? E se interpreti anche questo come mezzo di comunicazione, o se non dai troppa importanza alla cosa?
Davide: Sicuramente sì, penso che l’outfit, la moda sia un grandissimo strumento di comunicazione e di espressione. Il lato visivo del nostro essere è importante, perché appunto la prima cosa che vediamo è vedere.
Aurora: Piccolo spoiler sull’outfit di sta sera?
Davide: Missoni, già sono Missoni adesso, sta sera sarà ancora meglio. Devo dire che abbiamo fatto un lavoro con la mia stylist -anche lei Aurora- di selezione, ci siamo divertiti. Io non ero molto appassionato di moda fino a qualche tempo fa, poi negli ultimi due anni ho incominciato ad appassionarmi. Ho capito che c’è un’arte nella composizione, nell’utilizzo del tessuto, nell’utilizzo della fantasia, della forma. È tutto espressione alla fine. Avendo trovato poi delle similitudini con il mio lavoro da cantautore e compositore ho cominciato a relazionarmi alla moda in maniera diversa.
Conclusioni sull’artista e progetti futuri
Davide ha poi condiviso le date della sua prossima pubblicazione. Il 5 marzo è uscita la prima metà del suo album. Il titolo è “fusion a metà” in cui sono disponibili 7 brani di cui molti in collaborazione con altri artisti. Venerdì 30 aprile uscirà l’album completo “fusion.” i cui titoli sono già stati presentati.
Davide descrive questo album come una vera e propria fusione di generi, persone, culture diverse, emozioni ed elementi, da qui infatti la scelta del titolo. Il fatto di aver voluto utilizzare un font minuscolo nasce da una della sue caratteristiche personali. La pacatezza, con la quale afferma di riuscire a dare un tono incisivo al messaggio con la contraddizione del minuscolo, massimizzando la gettata del significato.
Un artista di grande umiltà e consapevolezza interiore, punta l’attenzione sul non cercare etichette di genere con cui identificare le persone. Essere semplicemente se stessi. Un messaggio umano. E visti i tempi che stiamo attraversando, un pregio decisamente indispensabile, per se stessi in primo luogo, ma anche per la società e il pubblico seguito.
Durante le selezioni, i giudici a AmaSanremo hanno criticato l’essere privo di una sola identità; ma l’identità di Davide Shorty sta proprio nel non avere una vera e propria identità, farsi trasportare dal flusso, dall’emozione e dal suo background personale e culturale.
Un vero artista contemporaneo, capace di adattarsi a contesti tematici e musicali differenti. Non cercare per forza un’identità sotto la quale rifugiarsi è simbolo di coraggio, nel riuscire a mostrare se stessi ed essere liberi di cambiare, di divenire e di essere.
1 Commento
Daniele
Molto bello