Ho paura di lasciare al mondo soltanto denaro, che il mio nome scompaia tra quelli di tutti gli altri ma c’ho solo vent’anni…
VENT’ANNI- Måneskin
Vent’anni, il nuovo singolo della band Måneskin, simboleggia quello che è il cuore pulsante della band. Grazie a Radio IULM abbiamo avuto la possibilità di assistere alla conferenza stampa e ad un’esclusiva performance per il lancio del brano.
La dialettica del brano
Il grande ritorno di Damiano, Victoria, Thomas e Ethan, a distanza di due anni, ci viene presentato con un’esibizione live all’interno dell’impareggiabile panorama dei Palazzi Imperiali sul Colle Palatino.
Il singolo è caratterizzato da una profonda analisi introspettiva, in cui la band si presenta mettendosi a nudo, spogliandosi del superfluo, nel modo più spontaneo e libero possibile.
Il brano è caratterizzato da una struttura dialogica, nella quale si intersecano i pensieri di Damiano, cantante della band, con quelli del suo alter ego più maturo. Il fine di questa dialettica è di dare forza e speranza a tutti quei ventenni che, pur essendo ricolmi di sogni e speranze, si sentono disillusi e incerti nei confronti del futuro, subendo la pressione dei giudizi altrui.
I vent’anni raccontati da ventenni
All’interno della canzone si fa riferimento all’importanza di mettersi in gioco. Provare e, perché no, sbagliare. Infatti, come affermano nel brano, sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri.
Commettere qualche sbaglio a quest’età è più che lecito, fa parte del proprio percorso di vita, poiché ciò permette di crescere.
A vent’anni si ha la determinazione e la voglia di cambiare il mondo, di essere diversi, di farsi sentire, mossi dal desiderio di esprimersi e attuare qualcosa di grande.
Il loro messaggio è forte, senza imposizioni. È crudo, si focalizza sull’essere incisivo e arrivare al pubblico esattamente per quello che si è.
In un mondo ormai digitale, dove la Generazione Z è influenzata dal voler apparire, rappresentandosi in un modo ideale, è fondamentale spogliarsi delle sovrastrutture sociali per essere semplicemente se stessi. In un tempo in cui capita ancora di essere impossibilitati a vivere un amore liberamente, seguendo le proprie inclinazioni, a causa di stereotipi e pregiudizi è di massima importanza trasmettere messaggi di supporto e libertà.
La band incarna perfettamente questo messaggio, sia per quanto concerne la prospettiva stilistico-creativa, ossia un sound caratterizzato da un mix di rock, rap, hip hop, reggae, funky e pop, sia per il loro unico ed inimitabile look, che definisce ogni membro.
La nascita del singolo
Il testo è stato scritto durante il periodo di lockdown, in cui tutti i membri si trovavano a distanza. La sua genesi deriva proprio da Thomas, chitarrista della band, il quale, spiega Victoria, bassista, ha inventato il giro di chitarra. Successivamente, è seguita la composizione del testo ad opera di Damiano.
I Måneskin puntano a fare qualcosa di significativo. Vogliono lasciare il segno, essere d’impatto, non di passaggio!
In riferimento alla strofa vogliamo rimediare ai vostri errori, ci avete insegnato ad odiare Damiano afferma:
“Non si tratta di una accusa diretta a qualcuno. Ci sono tante realtà che non vengono rappresentate, di cui molti non sanno l’esistenza…Siamo abituati a denigrare ciò che non conosciamo. Per il futuro speriamo in un mondo in cui tutte le categorie siano rappresentate in maniera uguale. Un mondo equo, dove non ci siano minoranze schiacciate”.
Dal secondo posto a X Factor ai dischi di platino
Anche l’esperienza di X Factor risulta fondamentale per la band. Già all’interno del talent show i Måneskin avevano mostrato la loro peculiarità, entrando nel cuore del pubblico grazie a una naturale propensione nello stare sul palco.
Ad oggi Damiano, Victoria, Thomas e Ethan, batterista, hanno ottenuto 14 dischi di platino, 5 d’oro e hanno collezionato più di 140.00 biglietti venduti, con 67 date sold out in Italia e in Europa.
Ad accompagnare i Måneskin in questo percorso creativo vi è il celebre fotografo Oliviero Toscani, il quale firma la campagna del lancio:
“Libertà non vuol dire essere liberi di fare ciò che si vuole. Ecco, per me essere libero è liberarsi dai complessi, non aver paura di sbagliare, di ricominciare, vuol dire essere libero di rimettere tutto in discussione”.
Ethan, infatti, dichiara:
“Siamo riusciti a unire i due mondi, la musica e la fotografia, che è una componente artistica fondamentale.”
Analizzando a fondo il brano emerge l’attualità e la concretezza di Vent’anni che ha portato a far crescere i ragazzi non solo come artisti, ma anche come persone, appassionate e mature.
Ora, godiamoci il singolo, in attesa di sorprese future!
5 Commento
veronica
BELLISSIMO, DAVVERO MERAVIGLIOSO
PROUD OF YOU❤️
Paola
Complimenti
Miva
???
Marta
non conoscevo il vostro blog , sono contenta di averlo scoperto, articolo molto interessante, complimenti
Luca
???