Mercoledì 14 Ottobre Radio IULM ha avuto il piacere di intervistare Anonymous for the Voiceless (AV), associazione che lotta per i diritti degli animali e contro gli allevamenti intensivi.
Più nello specifico ha parlato con Devida Albanese, attivista e forte sostenitrice di quest’iniziativa.
Cos’è Anonymous for the Voiceless e di cosa si occupa?
AV è un’associazione composta da singoli che hanno avuto la fortuna di incontrarsi. Agiamo attivamente per far conoscere gli spaventosi retroscena dello sfruttamento animale. Collaboriamo anche con attivisti presenti in altri paesi lombardi e occasionalmente anche fuori regione.
Il nostro obiettivo è informare le persone per renderle consapevoli e guidarle a scelte più etiche. Inoltre, è importante ricordare loro quanto tutti siamo responsabili del nostro pianeta, degli indifesi e della nostra salute.
Quali sono le attività che caratterizzano le giornate di voi attivisti?
Svolgiamo attività finalizzate alla sensibilizzazione e al rispetto degli animali. Una di queste è il cube of truth, una protesta silenziosa organizzata nelle piazze. In questa contestazione vengono mostrate ai passanti, attraverso un pc, le immagini strazianti dei processi di lavorazione e diffusione della carne sulle tavole del mondo.
Durante alcuni periodi dell’anno organizziamo anche attività più leggere come il chalking. Viene chiesto ai passanti di scrivere e disegnare sui piazzali, con l’aiuto di gessetti, messaggi dedicati agli animali.
Svolgiamo anche presidi, sia informativi, che di protesta e disappunto, nei quali ci disponiamo all’esterno di circhi, zoo o mostre animali.
Altri compiti, destinati però agli attivisti più forti, sono le veglie.
In queste occasioni ci posizioniamo davanti ai macelli e produciamo testimonianze delle condizioni degli animali.
Lo sfruttamento degli animali negli allevamenti quanto incide sul nostro futuro?
Vi ho portato alcune cifre, per capire le condizione in cui riversa il globo, e nello specifico la nostra penisola. Nel mondo gli animali allevati superano i 70 miliardi; in Italia gli animali allevati sono circa 1 miliardo, di cui 700 milioni macellati. Per quanto riguarda il mercato, per un kg di carne prodotta si consumano 150 mila litri d’acqua, 15 kg di cereali e utilizzati 90 mq di foresta.
Inoltre, una notizia poco diffusa, è che la produzione di gas serra derivante dall’allevamento di soli bovini è pari al 18 %, superiore al 13,5 % prodotta dai trasporti.
E per quanto riguarda i test sugli animali nei centri di ricerca?
Durante la sperimentazione gli animali sono costretti ad ingerire e inalare sostanze chimiche tra cui pesticidi, vernici, colle, disinfettanti. Per di più, verificano su pelle e occhi l’azione corrosiva e irritante dei prodotti.
Successivamente ai test, gli animali sono soppressi o muoiono stremati.
Inoltre, sono sottoposti ad antibiotici sia a scopo profilattico, dati come prevenzione, sia ad uso metafilattico, dati al malato e agli altri sani.
Negli allevamenti è presente, quindi, un abuso ingente di farmaci, calcolando che il 70 % di quelli prodotti è destinato agli animali.
La cosa preoccupante di tutto questo è che, chi mangia carne, ingerisce senza saperlo una percentuale altissima di medicinali.
Le pratiche sopracitate vengono svolte solo ed esclusivamente per una sicurezza maggiore riguardo alla vendita dei prodotti.
Sono ancora pochi i marchi che non operano test sugli animali, come si può notare da questa lista (aggiornata al 2020).
Portare l’informazione nella nostra vita
Nel nostro piccolo tutti possiamo fare qualcosa per imporci contro un sistema sbagliato, e migliorare le condizioni di vita di questi esseri indifesi e sfruttati dall’animale più crudele del mondo: l’uomo.
Anonymous for the Voiceless lo fa.
Sappiamo che gli animali sono nelle nostre mani e dobbiamo essere più coscienti; l’attivismo è fondamentale per salvare più animali possibili.
Solo noi umani possiamo aiutarli.