Serie A, valzer delle panchine: chi va, chi resta, chi arriva

La stagione si avvia alla conclusione, ma il campionato delle panchine è già iniziato. In Serie A è tempo di riflessioni, bilanci e soprattutto cambi: diversi allenatori sono in bilico, altri pronti a fare le valigie. E mentre alcune società pensano a confermare la guida tecnica, altre guardano già altrove.

Addii, conferme, ritorni di fiamma e colpi a sorpresa, perché nel calcio italiano, si sa, cambiare allenatore è quasi uno sport a parte.

Panchine in movimento: l’ora dei bilanci.

Mentre la stagione volge al termine, le panchine di Serie A iniziano a scottare. Da anni ormai, il calcio italiano è abituato a un valzer annuale di allenatori: chi resta, chi va, e chi tenterà di prendere il posto di chi ha fallito.

Quest’anno, come sempre, non mancano i colpi di scena, con panchine che, sebbene non ancora vacanti, sembrano già pronte per essere occupate da nuove facce. È senza dubbio il caso di Milan e Roma.

Per il Milan la questione allenatore è quasi secondaria, dato che il rebus da risolvere sarà quello del Direttore Sportivo in primis. Escluso il nome di Fabio Paratici, la corsa sembra essere tra Giovanni Manna (Napoli), Tony D’Amico (Atalanta), Giovanni Sartori (Bologna) e Igli Tare.

Il nome che al momento sembra essere il più quotato è quello di Igli Tare (ex Ds della Lazio), visto anche che è l’unico attualmente non sotto contratto con altre società e dunque l’unico che potrebbe iniziare a lavorare sin da subito per costruire la rosa del prossimo anno, allenatore compreso.

Cambiamo rotta e spostiamoci su Roma, dove la questione allenatore sembra essere parecchio spinosa dopo la stagione travagliata di quest’anno. Claudio Ranieri ha accettato di guidare la nave fino a fine anno, e lo ha ribadito in più occasioni, il prossimo anno non sarà l’allenatore della Roma.

Avrà però un ruolo cruciale nella scelta del tecnico futuro, in quanto, sarà proprio Sir. Claudio a decidere insieme alla famiglia Friedkin chi siederà sulla panchina. Sono diversi i nomi che restano in lista per il posto, ma di certo sappiamo che non sarà Gian Piero Gasperini anche se accostato numerose volte, non sarà nemmeno Daniele De Rossi che non si è lasciato benissimo con la famiglia Friedkin e difficilmente ricucirà lo squarcio di inizio stagione, nonostante un contratto che lo lega ancora per due stagioni alla società capitolina.

Al momento la lista sembrerebbe essere composta dai nomi di Stefano Pioli, Maurizio Sarri, Massimiliano Allegri e Patrick Vieira. Novità sono attese a breve, non ci resta che aspettare.

Chi resta: qualcuno è certo della conferma?

Ci sono panchine di questa Serie A che almeno per ora, sembrano destinate a restare ben salde. Inter e Bologna su tutte.

La stagione dei nerazzurri è ancora nel vivo, e da qui a fine maggio potrebbe regalare diverse gioie ai tifosi interisti. Una cosa, però, appare già certa: alla guida della società meneghina ci sarà ancora Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino gode della piena fiducia della società, dello spogliatoio e dei tifosi. A meno di clamorosi scivoloni nel mese e mezzo che resta, la sua conferma sembra scontata.

Un altro allenatore quasi certo di restare su una panchina di Serie A è Vincenzo Italiano, che sta riuscendo nell’impresa di replicare gli ottimi risultati della scorsa stagione. Dopo un avvio complicato – con quattro pareggi e una sconfitta nelle prime cinque giornate – il tecnico ha trovato la giusta quadratura, portando il Bologna al quarto posto, garantendo così la possibilità di giocarsi un posto per le competizioni europee del prossimo anno.

Il nome di Italiano però continua a circolare con insistenza anche in chiave mercato: il Milan potrebbe puntare proprio su di lui per aprire un nuovo ciclo, mentre il Napoli tornerebbe su Italiano nel caso in cui il rapporto con Conte si incrinasse. Sarebbe un ritorno di fiamma, considerando che prima di virare su Antonio Conte, De Laurentis aveva già sondato il terreno per portarlo all’ombra del Vesuvio.

Resta da capire se italiano vorrà seguire l’esempio di Thiago Motta – e lasciare Bologna dopo un’annata eccezionale – oppure se sceglierà di restare alla corte della famiglia Saputo per aprire un ciclo vincente proprio nel capoluogo emiliano.

Equilibrio precario: Juventus e Atalanta verso un nuovo corso?

In casa Juventus e Atalanta tengono banco numerosi interrogativi sul futuro delle rispettive guide tecniche.

L’Atalanta è tornata a vincere e, almeno momentaneamente, scaccia le ombre che hanno accompagnato Gasperini in questo 2025. Ma la situazione non è più la stessa. È come se si fosse arrivati alla fine di un ciclo, un percorso che ha trasformato la Dea – che, è doveroso ricordarlo, lottava per non retrocedere prima dell’arrivo di Gasperini – in un modello di ispirazione non solo italiano, ma anche europeo.

Dopo la vittoria dell’Europa League nella scorsa stagione, gli stimoli sembrano essersi affievoliti. E con un solo anno di contratto rimanente, alla famiglia Percassi viene naturale porsi la domanda: aspettare un anno per chiudere il ciclo oppure cambiare rotta già da questa estate?

Nel caso in cui si optasse per un cambio in panchina, sarà fondamentale capire bene in che direzione andare: raccogliere l’eredità del “Gasp” non sarà una passeggiata.

Al momento sono pochi i nomi accostati alla Dea. Sotto traccia si parla di Thiago Motta, che, per idee e personalità, potrebbe in qualche modo ricalcare le orme di Gasperini. Un altro profilo che stuzzica la fantasia – ma che appare difficilmente realizzabile – è quello di Roberto De Zerbi. La sua visione tattica disposerebbe alla perfezione con il progetto Atalanta, ma il legame con la città di Brescia e con la tifoseria bresciana renderebbe complicato, se non impossibile, un simile “tradimento” calcistico.

Si rifletta anche a Torino su quale sia la strada giusta da intraprendere. Tudor è appena arrivato, sta facendo discretamente bene e sembra aver ricompattato un gruppo che, per lunghi tratti della stagione, aveva mostrato crepe evidenti. I giocatori lo seguono, l’ambiente si è rasserenato. ma cosa succederà dopo il Mondiale per club?

Eh sì, perché la Juventus parteciperà al torneo quest’estate, e questo significa che fino al 13 luglio Tudor resterà alla guida della squadra. Se a metà luglio la Vecchia Signora decidesse di continuare con lui, potrebbe farlo da baso già consolidate. In caso contrario, un nuovo tecnico avrebbe poco più di un mese per conoscere la Rosa e impostare il proprio lavoro. Basterà?

Cambiare guida tecnica in piena estate comporterebbe una serie di interrogativi, primo tra tutti quello legato al rebus in attacco. Vlahović ha un solo anno di contratto, guadagna 12 milioni netti a stagione – un’eredità scomoda lasciata dalla vecchia dirigenza – e sembra ormai destinato a salutare.

Da dove ripartirà la Juventus? Solo il tempo potrà dircelo.

In conclusione, il mercato delle panchine di Serie A si preannuncia ricco di sorprese. Tra conferme e cambiamenti, le scelte dei club più importanti saranno decisive per il futuro del campionato. Le panchine di Milan e Roma, in particolare, sono ancora un’incognita. Saranno capaci di riscrivere la loro storia o preferiranno consolidare ciò che è stato costruito?

Il tempo e il mercato ci daranno una risposta.

Immagine in evidenza: Free Malaysia Today

Autore

Lascia un commento