Ci sono volti che sembrano nati per attraversare i secoli. Poi ci sono quelli, che per quanto belli e affascinanti, sembrano bloccati nel presente. È da qui che nasce un’espressione sempre più diffusa nel mondo del cinema (e soprattutto su TikTok): l’iPhone face.
Cosa significa esattamente?
L’iPhone Face è un modo ironico – ma piuttosto preciso – per descrivere attori e attrici che non riescono a convincere quando si calano nei panni di personaggi storici. Ma come mai? La risposta ce l’hanno scritta in faccia, letteralmente: il volto è troppo “moderno”. È come se, guardandoli in un film ambientato nel Medioevo o nell’Ottocento, nella testa dello spettatore continuasse a ronzare il pensiero che infastidisce la visione: “quella persona sa cos’è un’iPhone“.
La faccenda è principalmente una questione di casting: infatti, quando si scelgono gli attori per un film storico, non basta valutare il talento o la fama, bisogna anche guardare i dettagli estetici (la forma del viso, la presenza o meno di interventi estetici evidenti o la struttura degli zigomi). Dunque, il volto è bene che racconti il passato e che non porti la storia nel presente.
L’iPhone face della nuova generazione di attori e attrici
Il dibattito è esploso nel 2019 con “The King”, il film ambientato durante la Guerra dei Cent’Anni con protagonisti Timothée Chalamet e Lily-Rose Depp, due dei volti del momento e tanto amati, ma, a detta del pubblico stesso, troppo contemporanei per questa interpretazione. Gli spettatori hanno trovato i loro lineamenti perfetti, levigati, un po’ fuori dai canoni austeri del periodo medievale. Proprio da qui in poi, l’etichetta iPhone face ha cominciato a incollarsi alle facce di molte star.
Altri nomi che si potrebbero fare sono Dakota Johnson in “Persuasion”, Florence Pugh in “Piccole Donne”, Millie Bobbie Brown in “Enola Holmes” e “Damsel”, Nicole Kidman in “The Northman” e molti altri. La lista coinvolge quasi tutti gli attori hollywoodiani della nostra generazione.

Il volto “instagrammabile”
Accanto a questa definizione, è uscito dal dibattito anche il volto “instagrammabile”: altro modo per indicare attori e attrici dai tratti scolpiti, fotogenici nel senso social del termine. Jacob Elordi ne è l’esempio perfetto nei panni di Elvis Presley nel film biopic “Priscilla”, interpretazione che sembra aver fatto storcere il naso ai fan della rockstar e non solo, dato che l’attore, più che essere degli anni ’50, ispira con i suoi lineamenti del viso, la perfezione ostentata degli influencer su Instagram.
In un’epoca in cui il cinema cerca sempre più autenticità visiva e realismo storico, il volto dell’attore conta tanto quanto scenografia e costumi, ma trovare i nuovi Keira Knightley o Colin Firth sta diventando sempre più difficile nel panorama cinematografico moderno.
L’iPhone face, quindi, è una interessante riflessione su come lo spettatore moderno percepisce e si aspetta di vivere il rapporto tra immaginario presente e passato.
Immagine in evidenza: huffingtonpost.it