Dalle tregue cercate e interrotte ai bambini tra cronaca e adozioni.

La preoccupazione per la sicurezza dei bambini è al centro delle notizie settimanali: dalle adozioni aperte anche ai single alla storia di Sarah, trasportata dal Marocco in una busta della spesa per essere venduta in Italia. Continua la trattativa per arrivare alla fine della guerra russo-urcaina mentre si rompe la tregua nella striscia di Gaza dopo 59 giorni.

La storia di Sarah: dal Marocco a Torino in una busta della spesa

Si chiama Sarah la bambina arrivata dal Marocco a Torino in una busta della spesa per essere venduta. Il lungo viaggio, che le ha causato vari problemi di salute, sarebbe avvenuto lo scorso ottobre attraverso una nave proveniente da Tangeri. A portarla in Italia clandestinamente è stata una coppia di origine marocchina che l’ha nascosta in una busta della spesa perché non era registrata nella lista dei passeggeri. Sembra che la madre biologica l’abbia consegnata a loro per vederla a terzi in Italia.

Insieme ai coniugi sono stati arrestati altri due connazionali che ospitavano temporaneamente la bambina in attesa di una sistemazione definitiva. El Mehedi Bouzadi, meccanico originario del Marocco che vive in Italia da 30 anni, e la compagna hanno ospitato Sarah per circa un mese e mezzo. Attualmente sono accusati di favoreggiamento e l’uomo ha raccontato la sua versione dei fatti al quotidiano “La Stampa online”. Dichiara di non essere stato informato della storia della bambina, di volerle bene e di aver addirittura provato a farle avere i documenti per regolarizzarla. Racconta: 

Quella bambina mi manca, non riesco a dormire da quando me l’hanno portata via. Pensano che siamo stati noi a rapirla, invece abbiamo solo fatto un favore alla sua mamma che lavora in un bar e non poteva occuparsene. Le abbiamo comprato tutto (…) e perché ora non possiamo adottarla noi?

La Stampa Online

Sarah è stata sottoposta ad accertamenti sanitari ed è stata affidata ad una famiglia.

Riprendono gli attacchi di Israele: strage di bambini

Sono finiti i giorni di tregua tra Israele e Palestina. È successo nella notte tra il 17 e 18 marzo quando Israele ha bombardato Gaza rompendo la tregua dopo 59 giorni. Oltre 400 morti in una sola notte, tra questi 130 sono bambini e tra le vittime c’è anche il premier del governo di Hamas, Issam Da’alis e il capo del ministero dell’interno. La striscia di Gaza è stata colpita da attacchi aerei in diverse località, da nord a sud.

Da quella notte è ricominciata la guerra. Il bilancio è di circa mille morti in 48 ore dopo che Israele ha messo fine alla tregua. Netanyahu in un messaggio registrato la definisce una “guerra di resurrezione” che stanno vincendo, anche se, dice, non è ancora finita. Hamas, dal canto suo, chiede di fare pressione sugli Stati Uniti, sostenitori di Israele, affinché smettano di attaccare la Striscia. Al contempo, però, li accusa di deformare la realtà quando dicono che Hamas ha scelto la guerra invece di rilasciare gli ostaggi.

Non rimane escluso il Libano, colpito da Israele in risposta ai tre razzi da lui lanciati e diretti al nord della nazione.

I cittadini israeliani non hanno perso occasione per mostrare il loro dissenso verso le decisioni del leader Netanyahu. Mercoledì 19 marzo migliaia di manifestanti hanno protestato contro il governo per diversi motivi, ma il principale scopo è quello di chiedere lo stop agli attacchi sulla Striscia di Gaza e tornare a garantire la sicurezza. Hanno bloccato l’ingresso principale della città di Gerusalemme e organizzato una marcia diretta alla residenza del primo ministro. La manifestazione è presto sfociata in violenze causando vari scontri con la polizia.

Non mancano le reazioni di altri stati. In particolare: i ministri degli esteri di Germania, Francia e Gran Bretagna hanno chiesto un urgente ritorno al cessate il fuoco attraverso una dichiarazione congiunta.

La fine della tregua a Gaza da Il Corriere della Sera

L’adozione si apre ai single

L’articolo 29-bis, comma 1 della legge numero 184 del 1983 che escludeva le persone single tra gli idonei all’adozione di un minore straniero è stata ufficialmente superata. È stata la Corte costituzionale, venerdì 21 marzo con la sentenza numero 33, a dichiarare questa parte dell’articolo illegittimo. L’esclusione dei single sarebbe in contrasto con altri articoli della costituzione, 2 e 117 comma 1, e l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Come detto dalla Corte, anche le persone single possono essere idonee ad assicurare ad un bambino in stato di abbandono un ambiente stabile e armonioso. Ovviamente sarà poi in mano al giudice la decisione in ogni caso specifico. A dare ulteriore forza alla decisione c’è il calo della disponibilità all’adozione da parte delle coppie.

Russia e Ucraina, nuovi passi verso la pace?

Martedì 18 marzo Trump e Putin sono stati al telefono per due ore, l’argomento è la guerra russo-ucraina. Si è arrivati ad un piccolo accordo: Putin fermerà per un mese i bombardamenti alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina. Ulteriore passo riguarda i prigionieri di guerra: il Cremlino ha riferito di uno scambio di 175 prigionieri russi per lo stesso numero di prigionieri ucraini, e ciò è avvenuto mercoledì 19 marzo.

Insomma la telefonata sarà anche stata d’aiuto ma lascia ancora molte questioni aperte da affrontare per arrivare ad una tregua. Tra queste: il cambio di governo Ucraino e la “denazificazione” dell’Ucraina come condizione necessaria alla fine della guerra. Dopo la fine della chiamata, Trump ha scritto su Truth Social di aver avuto una conversazione “molto buona e produttiva” con il leader russo.

Nel frattempo la Cina sta valutando una sua partecipazione ad una eventuale missione di mantenimento della pace in Ucraina. Mentre è in programma giovedì a Parigi un’altra riunione della “Coalizione dei volenterosi” a cui parteciperà anche la presidente Meloni, come da lei annunciato a Palazzo Chigi.

La chiamata tra Trump e Putin da La Repubblica

Immagine in evidenza: Avvenire

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