Dopo mesi di attesa, e altrettante polemiche, arriva in sala il live-action della fiaba di Biancaneve. Dietro la cinepresa c’è Marc Webb, noto per 500 giorni insieme e The Amazing Spider Man. Il regista dirige Rachel Zegler, nel ruolo di Biancaneve e Gal Gadot nel ruolo della Regina cattiva, in quella che si preannuncia essere una rivisitazione moderna dell’amata fiaba.
Un live action moderno
Rachel Zegler a Extra TV
Ci si focalizza molto sulla sua storia d’amore con un ragazzo che la stalkera in modo evidente… molto strano, quindi non l’abbiamo fatto questa volta
A promuovere l’idea del live action come una rivisitazione moderna della classica fiaba è la stessa Biancaneve.
Zegler ha dichiarato che la storia della sua principessa non sarebbe stata incentrata sul bacio con “un ragazzo che la stalkera”, ma piuttosto sulla ricerca di sé stessa.
“C’è una tale enfasi su cosa significhi veramente essere la più bella di tutte. Per Biancaneve, si tratta di trovare se stessa, trovare la sua voce interiore e trovare un senso di libertà d’azione in modo che possa essere una sovrana giusta e una regina meravigliosa.”
Zegler in merito al live action
Le sue dichiarazioni non sono state ben accolte dagli amanti della storia originale, che l’hanno accusata di sostenere uno stravolgimento del racconto in nome del politicamente corretto.
A complicare ulteriormente la situazione, sono riaffiorate le parole dell’attrice in un’altra intervista, in cui, parlando della rappresentazione delle principesse Disney e delle donne in posizioni di potere, aveva affermato di essere stata spaventata dal film d’animazione da bambina.
Le polemiche
A scatenare le polemiche dei fan riguardo alla scelta di Rachel Zegler non sono solo le sue affermazioni, ma anche le sue origini. Ha suscitato scalpore la scelta di una ragazza, metà colombiana e metà polacca, per interpretare la ragazza dalla “pelle bianchissima”.
L’attrice scelta per interpretare Biancaneve non è, però, l’unica ad essere stata oggetto di critiche. Negli ultimi anni, i remake live-action della Disney hanno suscitato reazioni animate sul casting, spesso ritenuto troppo distante dalla versione originale. Un esempio è il caso de La Sirenetta del 2023, dove la scelta dell’attrice Halle Bailey per il ruolo di Ariel aveva generato molte discussioni.
Anche i sette nani sono finiti al centro delle polemiche. L’attore Peter Dinklage, affetto da una forma comune di nanismo, ha criticato la Disney riguardo alla scelta di adattare Biancaneve. Nel gennaio del 2022 durante un’intervista sul podcast WTF di Marc Maron, l’attore ha mostrato sconcerto per il fatto che la compagnia fosse orgogliosa di aver scelto un’attrice latina per il ruolo di Biancaneve, ma stesse “ancora realizzando la storia di sette nani che vivono insieme in una grotta”, riproponendo così stereotipi dannosi.
Un interminabile ciclo
Le polemiche attorno all’opera si inseriscono in un più ampio dibattito critico sulla tendenza della Disney a produrre continui live action. Molti spettatori hanno espresso la sensazione di sentirsi intrappolati in un interminabile ciclo di remake.
Il motivo per cui la casa di Topolino continua a realizzarli è semplice: generano enormi profitti. Sono una scommessa sicura per le famiglie al cinema e attirano al contempo anche i millennial con reddito disponibile. Rispetto ai film originali, dunque, comportano dunque meno rischi.
Oltre ai guadagni al botteghino, ci sono molte altre ragioni per cui la Disney continua a spingere la sua macchina dei remake live action. Il merchandising costante, l’aumento del valore del marchio legato ai personaggi e l’assenza di diritti residui da corrispondere agli autori e ai registi dei film d’animazione sono solo alcuni dei fattori in gioco.
Tuttavia, questa scelta porta a un inevitabile sacrificio artistico: immagini originariamente evocative vengono appiattite in uno stile “realistico” che, per sua natura, non può catturare la magia dell’originale.
Dov’è finita la magia?
“I suoi sguardi indietro servono solo a ricordarci quanto trascendente fosse l’animazione Disney una volta – fino a Frozen – senza offrire alcun segnale di speranza per il futuro.”
Donald Clarke, giornalisrta per The Irish Times
L’aumento dei live action potrebbe innescare un effetto opposto, spingendo il pubblico a riscoprire l’animazione. Un’onda che Disney dovrebbe cavalcare, ma che al momento non sta sfruttando appieno, raccogliendo diversi insuccessi sia al botteghino che tra la critica.
Tra i fallimenti più significativi degli ultimi anni c’è Wish (2023): nelle prime quattro settimane, il film ha incassato solo 50 milioni di dollari. Un risultato preoccupante considerando che l’opera, pensata per celebrare il centenario della Disney, è costata alla multinazionale ben 200 milioni di dollari.
Oltre al flop al botteghino, il film ha ottenuto solo il 50% di valutazione su Rotten Tomatoes, la piattaforma dedicata alle recensioni, diventando uno dei film d’animazione Disney con le peggiori recensioni di sempre. Secondo la critica, pur rendendo omaggio ai classici dello studio, l’eccessiva attenzione alla nostalgia “non può sostituire la vera magia della narrazione”.
L’Oscar va a…
Nonostante il dominio dell’animazione per decenni e numerosi Oscar vinti nel corso degli anni, altri studi stanno occupando il posto della Disney, conquistando il prestigioso riconoscimento.
Per il terzo anno consecutivo, infatti, la Disney non ha ricevuto l’Oscar per il miglior film d’animazione. Agli Oscar 2025 Inside Out 2 della Disney è stato battuto da Flow, un film indipendente dalla Lettonia. Questo risultato segue la vittoria de Il ragazzo e l’airone nel 2024, che ha superato Wish e quella di Pinocchio di Guillermo del Toro nel 2023, che ha trionfato su Lightyear.
L’ultima vittoria della Disney risale al 2022 con Encanto, rendendo questa serie di tre sconfitte consecutive la più lunga nella storia del premio.
Biancaneve di Webb debutta su Rotten Tomatoes con un deludente 45%. Secondo la critica, si prepara a essere un altro live action che, pur incassando qualche milione nelle casse della produzione, difficilmente lascerà il segno.
Per ora, sembra che il film abbia raggiunto il suo obiettivo principale: Biancaneve abbandona i tradizionali nani a favore delle sette controversie, dando vita ad un film decisamente più contemporaneo.
Immagine in evidenza: disney.id