La nostra storia è costellata da avvenimenti che ne hanno segnato il corso in maniera alquanto significativa. La musica ne è stata spesso testimone raccontando e tenendo viva la memoria di questi eventi. Le canzoni quindi diventano cronisti della storia, dando voce ad emozioni, speranze e battaglie di intere generazioni. In questo articolo, scopriremo 5 canzoni capaci di raccontare eventi storici con la forza evocativa della musica.
Sunday Bloody Sunday – U2
Questo brano, tra i brani più famosi della band irlandese e uscito nel 1983, racconta il tragico evento del Bloody Sunday, avvenuto 11 anni prima, il 30 gennaio 1972. Anche noto come la strage del Bogside, fu un momento fondamentale del conflitto nord-irlandese, in cui l’esercito britannico aprì il fuoco su una manifestazione pacifica organizzata dalla Northern Ireland Civil Rights Association. Morirono 14 persone, mentre 15 rimasero ferite. Sebbene la canzone si riferisca al conflitto tra Irish Republican Army e esercito britannico, il cantante Bono ha spesso introdotto la canzone come un inno per la pace contro la violenza, soprattutto riferendosi alla lunga storia di eventi sanguinosi dell’Irlanda, senza quindi prendere le parti di nessuno schieramento.
Il brano infatti esprime dolore e stanchezza nei confronti di una violenza che ha mietuto fin troppe vittime, con un ritmo di batteria che richiama una marcia militare e il suono aggressivo e incalzante della chitarra. La canzone rispecchia totalmente lo stile degli U2, diventando inoltre un inno contro la violenza, slegandosi parzialmente dall’evento storico del conflitto
I can’t believe the news today
Sunday Bloody Sunday – U2
Oh, I can’t close my eyes and make it go away
How long, how long must we sing this song?
Hurricane – Bob Dylan
Questo brano è un lungo racconto di protesta che narra in modo dettagliato le vicende che coinvolsero Rubin “Hurricane” Carter, un pugile afroamericano accusato ingiustamente di triplice omicidio nel 1966. Dylan pubblicò questa canzone nel 1976, all’interno dell’album Desire. Il testo, scritto con Jacques Levy mette in luce le ingiustizie e il razzismo nel sistema giuridico americano. Carter viene presentato come vittima di un pregiudizio razziale, che lo portò a non avere un processo equo. Questo brano contribuì a riportare l’attenzione sul caso e dopo altri 9 anni e lunghe battaglie legali, Carter fu scarcerato, a causa di una condanna basata su motivazioni razziali.
Il ritmo incalzante della chitarra accompagnata da violini e il testo incisivo, la rendono una delle canzoni di protesta più potenti di Bob Dylan. Oggi questo brano è un potentissimo esempio di come la musica abbia un ruolo fondamentale nel promuovere la giustizia e il cambiamento sociale.
Yes, that’s the story of the Hurricane
Hurricane – Bob Dylan
But it won’t be over ‘til they clear his name
And give him back the time he’s done
Put in a prison cell, but one time he coulda been
The champion of the world
Heroes – David Bowie
Questo brano di David Bowie, pubblicato nel 1977, sembra raccontare una semplice storia d’amore, ma nasconde molto di più: parla infatti di due amanti nella Germania divisa durante gli anni della Guerra Fredda. Il testo, ricco di immagini evocative, è un inno alla speranza dei due protagonisti che sognano di essere “eroi, anche solo per un giorno”. Viene spesso associata al Muro di Berlino, simbolo di questo periodo storico, anche se il significato è universale: la lotta contro le difficoltà, l’amore proibito, e il sogno di un mondo migliore.
Sebbene la lotta sembri senza fine, Bowie celebra il fatto che ogni piccolo momento di vittoria e di eroismo, può essere sufficiente per giustificare la lotta stessa. Il sound sperimentale e stratificato, insieme alla profonda voce del cantautore, procede in un crescendo costante fino alla fine del brano. Il finale, caotico ed imponente, riesce ad arrivare al cuore dell’ascoltatore, sfumando poi lentamente fino a scomparire.
I, I can remember (I remember)
Heroes – David Bowie
Standing, by the wall (by the wall)
And the guns, shot above our heads (over our heads)
And we kissed, as though nothing could fall (nothing could fall)
And the shame, was on the other side
Another Brick in the Wall, Pt.2 – Pink Floyd
Questo brano è un grido di ribellione che rompe il silenzio, una sfida ad un sistema educativo che al posto di ispirare, soffoca. Ad una fusione di progressive rock e critica sociale pungente si aggiunge un coro di bambini che urla “We don’t need no education“, che è diventato anche l’inno di diverse proteste nel mondo. Di questo si tratta in questo brano, seconda parte delle tre che compongono la canzone: una forte denuncia contro l’oppressione degli studenti da parte degli insegnanti e l’immagine della scuola come un meccanismo di conformismo sociale.
Roger Waters, bassista della band inglese e autore del brano, si ispirò al sistema educativo britannico degli anni ‘50 e ‘60 per scrivere il testo. L’intero album, The Wall, oltre ad essere uno dei più ambiziosi nella storia del rock, è una forte critica a un argomento ben più ampio, ovvero l’oppressione e il controllo sociale, che sfrutta la metafora del muro come limite alla libertà individuale e alle rigide regole imposte dal sistema.
We don’t need no education
Another Brick in the Wall, Pt. 2 – Pink Floyd
We don’t need no thought control
American Idiot – Green Day
Questo brano, come anche l’album a cui dà il titolo, è considerato un manifesto contro la politica americana dei primi anni 2000, segnati da vari eventi storici quali l’attacco dell’11 settembre, la guerra in Iraq e più in generale l’amministrazione Bush, presidente in quegli anni, che suscitò molte critiche sia interne che esterne al paese. La canzone, uscita nel 2004, è un attacco al conformismo e alla mancanza di pensiero critico che il gruppo statunitense vedeva nella società. Durante gli spettacoli dal vivo, però, il cantante Billie Joe Armstrong modifica spesso le parole del testo volgendo nuove critiche alla società del suo Paese.
Il brano ha un’energia esplosiva, con tendenze al punk rock, con un suono più diretto e arrabbiato, rispetto allo stile pop punk scelto dalla band in altri brani. La forza di questo brano è quella di catturare lo spirito del tempo, parlando a una generazione frustrata dalla situazione politica e sociale e dando sfogo alla protesta contro la guerra e il controllo dei media. Rimane tutt’oggi simbolo di anni segnati dall’insoddisfazione e dalla forte critica verso le istituzioni.
Welcome to a new kind of tension
American Idiot – Green Day
All across the alien nation
Where everything isn’t meant to be okay
In television dreams of tomorrow
We’re not the ones who’re meant to follow
For that’s enough to argue
Le note della storia
Queste 5 canzoni non sono solo pietre miliari della musica, ma veri e propri documenti storici che raccontano eventi o periodi specifici della nostra storia. Ognuna di esse, a suo modo, ha dato voce a eventi specifici, lotte e proteste, in una speranza per il cambiamento: decenni dopo, questi brani continuano a risuonare pieni del loro significato. L’arte, ancora una volta, si dimostra uno dei mezzi più potenti per dare forma e significato alla realtà che ci circonda e soprattutto ad agire nel presente non dimenticando mai il passato alle nostre spalle.
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