Questo weekend ha ospitato la ventottesima giornata di Serie A e il Milan è riuscito a ritrovare la vittoria dopo quasi un mese; infatti gli ultimi tre punti conquistati dai rossoneri risalivano al match dello scorso 15 febbraio contro il Verona a San Siro, concluso sul risultato di 1 a 0 con il gol del centravanti Gimenez.
La vittoria sofferta contro i salentini al Via del Mare
Il Milan nel tardo pomeriggio di sabato 8 febbraio è sceso in campo contro il Lecce allo Stadio Via del Mare, situato poco fuori dalla città salentina. Sulla carta sarebbe dovuta essere una partita semplice, ma la formazione di Conceição ha deluso ampiamente le aspettative soprattutto nella prima frazione di gioco.
Il Lecce si è portato in vantaggio con una doppietta di bomber Krstović, segnando al 7’ e al 24’ minuto. Il Milan ha provato a reagire con grinta, vedendosi annullare due reti per fuorigioco con Gimenez e Gabbia e colpendo un palo, ma senza riuscire a battere Falcone.
Solo nel secondo tempo i diavoli sono riusciti a dare una svolta al match: al 59’ l’autogol del terzino giallorosso Gallo ha riaperto la sfida, dando speranza di rimonta ai rossoneri. Il Milan non si scompone e, prima pareggia al 73’ su rigore, poi passa in vantaggio all 81’, portando sui binari giusti la partita. L’autore della doppietta? l’americano (Capitan America è il suo soprannome) Christian Pulisic, forse uno dei pochi giocatori del club milanese ad avere avuto un rendimento costante durante tutto il corso di questa stagione di Serie A.
Vittoria importantissima per il Milan, ma forse troppo sofferta per essere definita la chiave di volta per riprendere in mano una stagione, che finora è stata ben al di sotto delle aspettative d’inizio campionato. I rossoneri interrompono una serie di tre sconfitte consecutive (Torino, Bologna e Lazio), portandosi a 44 punti in classifica e posizionandosi alla nona casella del tabellone.
Ma nonostante la vittoria rimangono in superficie numerosi problemi che non sono legati solo ed esclusivamente agli interpreti all’interno del terreno di gioco, ma anche al tecnico e in particolar modo alla società.

La possibile rivoluzione in casa Milan a fine stagione: l’allenatore
Finito in un vortice burrascoso e a tratti surreale, questo è certamente uno dei Milan peggiori degli ultimi anni. Forse la scelta sbagliata è stata quella ad inizio anno di affidare la guida in panchina a Fonseca che, indubbiamente, ha portato la squadra a vincere in Champions League contro il Real Madrid e in campionato l’andata del derby di Milano, però senza mai dare continuità ai risultati positivi. A dicembre il club ha deciso di esonerare l’allenatore portoghese con la squadra fissa all’ottavo posto. In sua sostituzione è arrivato Conceição, ex allenatore del Porto.
Se inizialmente la grinta portata dal nuovo mister era tanta, complice il successo in Supercoppa, le cose sono andate avanti nella stessa maniera, se non peggio, rispetto alla passata gestione. Per ora la panchina non dovrebbe essere a rischio ma sicuramente la nona posizione nel tabellone potrebbe non garantire stabilità al tecnico ex giocatore di Inter e Lazio.
La società sta valutando nuovi profili per la prossima stagione: dopo i rumors di Conte e De Zerbi, il nome in pole position è Massimiliano Allegri, ai box dallo scorso giugno dopo aver risolto il contratto con la Juventus. È un nome sicuramente interessante in quanto Allegri è un tecnico conosciuto per il suo gioco non brillante, ma molto concreto in termini di risultati. Altro elemento a suo favore è la conoscenza della piazza: il coach toscano ha allenato i rossoneri per ben 4 anni dal 2010 al 2014 conquistando un Campionato e una Supercoppa.

La possibile rivoluzione in casa Milan a fine stagione: il DS
La scelta dei giocatori nel mercato estivo è stata fallimentare in quanto gli interpreti non hanno lasciato il segno sul campo: Pavlovic ha visto il campo meno del previsto, Morata è volato ad Istanbul a Gennaio, Emerson Royal ha giocato metà stagione, per poi lasciare spazio al neo arrivato Walker. Questo è dunque sinonimo di una mancata organizzazione anche ai piani alti della dirigenza. Infatti, parallelamente alla scelta dell’allenatore, il Milan sta pianificando una ristrutturazione della dirigenza. È prevista, dunque, l’introduzione di un nuovo direttore sportivo per affiancare l’amministratore delegato Giorgio Furlani.
Tra i candidati principali figurano Igli Tare (ex Lazio) e Fabio Paratici (ex Juventus e Tottenham).
Sarà questa la svolta per il club meneghino? Non si sa, ma diciamo che il primo passo per la rivoluzione è la presa di coscienza degli errori commessi ripetutamente da giugno ad oggi, con la speranza che il calcio italiano possa rivedere il grande Milan degli anni passati

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