Il 19 febbraio si è tenuto in IULM un incontro per il nuovo film di Paolo Genovese “FolleMente”. Curato dal Prof. Gianni Canova, l’evento ha visto presenti per parlare del film e degli aneddoti da dietro le quinte il regista e parte del cast, Emanuela Fanelli, Vittoria Puccini, Edoardo Leo e Claudio Santamaria.
Il nuovo film di Genovese
A nove anni da “Perfetti Sconosciuti” (2016), il regista Paolo Genovese torna con un’altra commedia di situazione, nelle sale da oggi 20 febbraio. “FolleMente” ricorda l’idea del cartone animato della Pixar “Inside Out” (2015) raccontando da un lato la storia del primo appuntamento tra Piero (Edoardo Leo) e Lara (Pilar Fogliati) e dall’altro quello che succede nelle loro menti con quattro personaggi che rappresentano le loro personalità e li guidano durante tutta la serata. Si tratta di nuovo di un film introspettivo, di psicoanalisi, che va sui toni della leggerezza grazie all’appartenenza al genere comico. Genovese vede un filo conduttore tra i suoi due film:
In ‘Perfetti Sconosciuti’ andavamo un po’ a spiare le coppie e le loro dinamiche attraverso il luogo segreto che è il telefono, in ‘FolleMente’ le andiamo a spiare in un luogo altrettanto segreto che è il cervello. Le SIM dei nostri cellulari e il nostro cervello hanno un filo rosso indissolubile.
I personaggi
Nonostante si svolga in un unico luogo e con soli due protagonisti, il film è affollato di personaggi con le quattro “emozioni” nella testa di Piero e Lara. C’è il personaggio di Eros (Claudio Santamaria) che ha come contraltare femminile Trilli (Emanuela Fanelli). Loro sono la parte istintiva, sessuale e vitale proprio perché alleggeriscono le situazioni, sdrammatizzando le pesantezze. Il loro scopo è quello di indurre a lasciarsi andare e a godersi il momento senza pensare al domani e alle conseguenze.
Poi c’è Giulietta (Vittoria Puccini), il cui contraltare è Romeo (Maurizio Lastrico): i romantici, quelli che credono nell’amore e che spingono i protagonisti ad abbandonarsi più ai sentimenti rispetto alle altre personalità nelle loro menti. Su queste due figure romantiche, la Puccini commenta così:
Noi diciamo di non aver paura di innamorarsi, di vivere i propri sentimenti: buttiamoci, se poi si soffre, si soffrirà, però se non ci proviamo nemmeno rimarremo per sempre con il dubbio di cosa potrebbe essere stato. Quindi, i romantici spingono per i sentimenti.
Vittoria Puccini
Un gioco tecnico
Genovese ha avuto molti dubbio sulla realizzazione di “Follemente”. In primis, secondo il regista, già solo fare un film appartenente al genere della commedia è una difficoltà in quanto non si tratta di una semplice osservazione della realtà ma di una sua reinterpretazione in chiave sarcastica.
A questo vi si sono aggiunte complicazioni tecniche soprattutto per il lavoro attoriale. Leo e Fogliati, i due attori protagonisti, dovevano essere in grado di passare da uno stato d’animo all’altro e far comprendere allo spettatore quale emozione stesse predominando. Ma soprattutto la difficoltà risiedeva nel dover recitare senza la controparte dei personaggi nella loro testa che gli dicevano cosa fare:
Dal punto di vista tecnico è stato complicatissimo, Paolo ha preso un attore e un’attrice che leggevano tutte le parti. Tecnicamente è stato proprio difficile perché quando reciti, io avevo di fronte Pilar, le quattro voci che dovevano stare nella mia testa in realtà avevano una provenienza spaziale: avevo un attore nascosto dietro la telecamera che parlava da un punto e la tentazione di seguire spazialmente la provenienza della voce e di darle ascolto è stata molto forte.
Edoardo Leo
Questa limitazione di non potersi trovare nello stesso set per girare le scene e la conseguente complessità nella recitazione si conferma anche per i quattro attori che rappresentano le “emozioni”. A differenza dei due protagonisti, le “emozioni” potevano guardare le scene già girate da Leo e Pilar, ma la difficoltà risiedeva proprio nel fatto che fosse importante capire i loro tempi per potersi inserire al meglio.
Parola al pubblico
Dal pubblico sono scaturite diverse domande. Nel film le attrici, in particolare, battibeccano fra di loro, ma come hanno fatto a bilanciare questi battibecchi in maniera che il personaggio non sembrasse avere più personalità rispetto a quella che effettivamente gli attori sono chiamati ad incarnare?
Emanuela Fanelli sostiene che in realtà questo conflitto, interiore, succeda a tutti noi. La Puccini, invece, rivela come il regista abbia detto agli attori di battibeccare, di portare avanti la loro visione senza però dimenticare che i rispettivi quattro ruoli sono facce diverse della stessa donna, per cui alla fine ci deve essere una sintonia.
Segue poi un altro quesito: il regista ha voluto seguire una particolare logica scegliendo quattro personaggi femminili e quattro personaggi maschili non optando invece, per esempio, per due maschili e due femminili?
Ci avevamo pensato, perché in fondo chiunque di noi ha una parte femminile e una maschile, però proprio ci sembrava il caso di seguire un retorica quasi facile di mettere un uomo nella testa della donna. In fondo è semplicemente qualcosa di antropomorfico. Ma poi in realtà i personaggi maschili possono avere un lato femminile e viceversa, ma non volevamo rappresentarlo con l’estetica.
Paolo Genovese
In relazione a questo, interessante l’intervento di Edoardo Leo che sottolinea come sia necessario emanciparsi nel pensare che la parte femminile di un uomo sia quella rappresentata da una donna. Si identifica sempre il femminile di un uomo con la parte fragile e non deve essere così: il maschile deve appropriarsi di quella fragilità in maniera assolutamente normale e i maschi devono accettare di avere la parte femminile e maschile. Simile anche la risposta di Claudio Santamaria, che dice come il femminile venga spesso identificato con la parte fragile ma in realtà è quella più sensibile, che percepisce più sfumature rispetto a quella maschile.
Qua sotto trovate il trailer di “FolleMente”, un film che mette un po’ in gioco tutta la nostra persona, personalità comprese!
Immagine in evidenza: Alice Poretti Donvito