13 febbraio – Dopo il Darwin Day e la festa della biologia evolutiva, è la volta della radio. La radio che compiva cento anni solo cinque mesi fa viene infatti celebrata, e insieme a lei tutte le voci che l’accompagnano e la forgiano, il 13 febbraio, World Radio Day.
La resilienza del mezzo
In an era marked by the dizzying speed of technological innovation and the rapid obsolescence of one shiny new platform after another. Radio is beginning its second century of service as one of the most dependable and widely utilized forms of media in the world
Pagina del sito web UNESCO a proposito del WRD 2025
Il 13 febbraio 1946, durante la presidenza Truman, la prima trasmissione radiofonica ONU venne fatta partire dai radio studios del quartier generale newyorkese, a Lake Success, Long Island. Una Risoluzione dell’Assemblea Generale diede il lancio alla radiodiffusione internazionale delle Nazioni Unite: la prima voce che si udì dai microfoni fu in inglese, poi in francese, cinese, russo e spagnolo, e fu la prima a dire: “This is the United Nations calling the peoples of the world“.
La citazione a inizio paragrafo ha ricordato il ruolo fondamentale della radio: “In un’epoca segnata dalla vertiginosa velocità dell’innovazione tecnologica e dal rapido invecchiamento di una nuova piattaforma dopo l’altra, la radio inizia il suo secondo secolo di servizio come una delle forme più affidabili e ampiamente utilizzate di media nel mondo“. Il World Radio Day, dunque, non è solo il compleanno dalla nascita della UN Radio, la stazione di broadcasting internazionale promossa dall’ONU, ma si tratta anche, e soprattutto, di una celebrazione volta al ricordo del ruolo cruciale giocato dalla radio e della dura scorza che l’ha fatta resistere – ed esistere – da un secolo a questa parte.
Quando è nato il WRD
Il World Radio Day (abbreviato in WRD) non è nato 79 anni fa con la nascita della prima trasmissione diffusa su scala internazionale dallo Stato di New York. Infatti, si dovette aspettare che l’UNESCO, nel 2011, proclamasse il 13 febbraio “Giorno Internazionale della Radio”, e adottasse quella data l’anno successivo, in accordo all’Assemblea Generale, per veder fiorire un momento annuale di riflessione e memoria del medium radiofonico.
Nasceva come una timida voce calda a riempire un angolo del salotto di casa e si trasformava in uno stilema di lingue, stili, versi a siglare un secolo. Anzi, la radio fece più di questo. Quando nel 1896 Guglielmo Marconi, fisico e premio Nobel italiano, brevettò il prototipo di “radio-telegrafo senza fili”, la sua invenzione venne inizialmente adibita a conversazioni a corto raggio – comunque più lungo rispetto a quello dei suoi primi esperimenti, che permettevano di segnalare un fulmine in cielo attraverso un campanello elettrico che suonava senza fili attaccati. L’idea di Marconi diede il La a molte sperimentazioni successive, non solo proprie del fisico, il quale anzi vide la sua innovativa scoperta snaturare e trasformarsi col tempo: divenne una portavoce di guerra; una “Guerra dei Mondi“; un festival canoro del Bel Paese.
Nonostante tutti questi cambiamenti occorsi alla radio, questa viene celebrata ogni anno nella sua unica parvenza che le unisce tutte: la resilienza. Arriviamo a dire che il World Radio Day è una festa celebrativa di un mezzo che, sorvolando le intemperie del tempo e della brevità delle cose in un’era di totale dinamismo, sopravvive.
It’s not true I had nothing on, I had the radio on
Marilyn Monroe
Il WRD ritornerà a febbraio
Il World Radio Day tornerà a essere celebrato il 20 febbraio a Milano con una manifestazione organizzata da Radio Speaker e che accoglierà lo star system radiofonico, tra marchi, professionisti e istituzioni. Anche Radio IULM sarà presente all’evento e vi regalerà tanti contenuti inediti! Rimanete sintonizzati.
Immagini in evidenza: Giulia Radice