È arrivato il periodo più tosto per gli universitari: la sessione invernale. Le pagine da studiare sono infinite, gli schemi disordinati e la mente è in sovraccarico. Studiare può essere una vera maratona mentale, soprattutto nelle sessioni d’esami più intense. Per alcuni, il silenzio totale è l’unico modo per concentrarsi, ma per altri la musica è la chiave per mantenere il focus sui libri. Non tutta la musica, però, è adatta ad essere un sottofondo per lo studio. Che tu stia preparando un esame importante, scrivendo la tesi o lavorando su un progetto, la scelta della giusta colonna sonora può fare una gran differenza. Questi sono 5 album che possono fungere da catalizzatori di attenzione, con ritmi rilassanti e melodie morbide.
Erik Satie & Friends
Questa compilation presenta la musica di Erik Satie, compositore e pianista francese, con interpretazioni da parte di vari artisti che sono stati ispirati dal suo lavoro. Il compositore fu protagonista della scena musicale francese tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Gli interpreti ripropongono queste canzoni con una semplicità che crea un’atmosfera onirica, rivelando però anche l’evoluzione della musica negli anni. Le atmosfere sospese e il minimalismo rendono questa compilation perfetta come sottofondo per lo studio, con ripetizioni semplici e rilassanti, nonostante si tratti comunque di un’opera impegnativa ed eccentrica, capace di sorprendere l’ascoltatore.
Divenire – Ludovico Einaudi
Divenire di Einaudi va oltre il semplice ascolto, è un’intera esperienza emotiva che coinvolge completamente l’ascoltatore. Pubblicato nel 2006, consolida la sua fama internazionale e il suo status di compositore di spicco nel panorama musicale contemporaneo. I brani raccontano una trasformazione e una crescita continua. Questo album sa raccontare un viaggio, un processo di riflessione interiore. La sua capacità di utilizzare il minimalismo come un mezzo per raccontare storie ed evocare emozioni lo rende molto di più di un semplice sottofondo. Il suo linguaggio musicale minimalista, infatti, non si limita alla riduzione estrema dei motivi, ma spesso ne sviluppa di brevi, variandone l’intensità nel corso del pezzo.
Nuvole Bianche è una delle composizioni più famose dell’artista, con una melodia malinconica e serena, mentre Divenire, che dà il titolo all’album, è un pezzo di grande impatto, con un piano che si intreccia con gli archi in modo armonioso. Questi brani sono la dimostrazione del linguaggio universale della musica, capace di parlare a tutti.
Hiraeth – Idealism
Quest’album, pubblicato nel 2020, è un perfetto esempio di come la musica lo-fi possa catturare emozioni complesse attraverso il minimalismo della produzione, con un’atmosfera calma di introspezione. I brani cercano di incarnare il concetto di hiraeth, profondamente radicato nella cultura gallese, che rappresenta una sorta di nostalgia e desiderio per un luogo che non esiste più. Si tratta di una sensazione di familiarità perduta, e ogni traccia sembra raccontare una storia di perdita e di ricerca.
Il genere lo-fi, con le sue imperfezioni, che sono quasi una scelta di stile, e i suoi suoni ovattati, è una musica che riesce a tenere compagnia e a non distrarre, con un forte effetto rilassante. Insieme alla musica classica, rimane uno dei generi più usati come sottofondo per lo studio, proprio per i beat lenti e regolari e i motivi ripetuti.
Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain – Yann Tiersen
Il compositore della colonna sonora del film Il favoloso mondo d’Amélie ha saputo creare delle tracce evocative e iconiche che rispecchiano perfettamente l’animo della pellicola. Lo stile musicale di Tiersen unisce elementi di musica classica, folk e minimalismo, accompagnato dall’utilizzo di strumenti acustici, che conferiscono nostalgia e intimità all’album. Non ci sono arrangiamenti troppo complessi, ma piuttosto melodie ripetitive e orecchiabili, che trasmettono emozioni che vanno dalla gioia alla malinconia, dalla solitudine alla speranza.
I pezzi più celebri sono Comptine d’un autre été, l’après-midi e Le valse d’Amélie, che sono ormai diventati iconici. L’eleganza e la potenza emotiva di questi pezzi sono la testimonianza della capacità dell’artista di arrivare al cuore degli ascoltatori. Sono chiaramente dei pezzi che riescono a trasmettere molto, ma grazie alla loro linearità sono degli ottimi sottofondi per le sessioni di studio.
Ambient 1: Music for Airports – Brian Eno
Quest’album, pubblicato nel 1978, da Brian Eno, uno dei pionieri della musica ambient, è il primo capitolo della sua serie Ambient. In queste composizioni vengono definite le basi per questo genere, creando atmosfere o stati d’animo. Questi pezzi si sviluppano lentamente, con melodie frammentate e ripetitive che si intrecciano. La musica ambient, per come Eno l’ha concepita, è quindi un genere che deve circondare l’ascoltatore, senza imporsi.
Questa musica è un invito a lasciarsi andare, a rallentare. L’album trova spazio non solo nell’ambiente dell’aeroporto: è l’accompagnamento per leggere, riflettere e studiare.
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