Ancòra,
sembri una virgola, dopo una frase pesante come un sorriso che segue un lungo pianto.
Sei sospesa
nell’aria,
appari leggera
eppure hai un significato così greve.
Sei un altra volta, una seconda possibilità,
una caduta,
mancanza.
Àncora,
mi tieni ferma, quaggiù nel buio antro dei miei pensieri.
Credevo fossi un porto sicuro, il faro che mi avrebbe finalmente illuminato.
Invece, sei la mia condanna di staticità,
routine, limbo.
Non riesco a staccarmi da te,
vagare
esplorare
vivere libera e, forse, contenta.
Mi ancori a questa esistenza che non sento mia, a questo corpo che fatico ad accettare
e credimi se dico che sto per annegare.