Scontro, accettazione, consapevolezza. Con queste parole si potrebbe riassumere il percorso di Fabio Rizzo, in arte Marracash. Con l’uscita del suo settimo album in studio, È Finita La Pace. Pubblicato a sorpresa venerdì 13 dicembre 2024, alle 7 del mattino, il disco segna un nuovo capitolo l’ultimo di una trilogia iniziata con Persona nel 2019 e proseguita con Noi, Loro e Gli Altri nel 2021.
Un viaggio nelle “bolle” del nostro tempo
Con È Finita la Pace, Marracash ci guida attraverso tredici tracce in un viaggio tra le “bolle” che frammentano il nostro mondo: spazi personali dove ci rifugiamo per proteggerci dalle incertezze e bolle collettive come quelle dei social, del mercato immobiliare o della finanza. La copertina, realizzata da MECNA e Contesto Studio, raffigura queste sfere non solo come prigioni, ma anche come luoghi di riflessione. Marracash esplora temi complessi e attuali, dalla superficialità dei social media alla crisi identitaria collettiva, passando per l’impatto delle nuove tecnologie, i conflitti globali e il disagio delle nuove generazioni.
Il titolo non è solo una dichiarazione, ma un manifesto: le bolle diventano il filo conduttore dell’intero album. Sono rifugi, dipendenze, spazi che ci isolano ma al tempo stesso ci proteggono. Ogni traccia rappresenta una di queste bolle, con l’obiettivo di esploderle per tornare alla realtà.
La copertina raffigura Marracash seduto in una stanza vuota, simbolo di introspezione e vuoto emotivo: tutto è immobile e privo di vita, tranne il protagonista, ma anche questa scena è intrappolata in una bolla destinata a rompersi.
Il risultato è un album che riflette sul ruolo dell’individuo in una società anestetizzata e sull’importanza di compiere scelte coraggiose, anche quando significa affrontare il conflitto.
L’assenza di featuring: un gesto controcorrente
In un panorama rap italiano sempre più dominato da collaborazioni strategiche, Marracash sceglie di percorrere una strada solitaria. Nessun featuring, nessuna “stampella” artistica: una decisione coraggiosa che mette in luce la sua volontà di esprimersi senza filtri né compromessi, lasciando parlare solo la propria voce.
In È Finita la Pace, questa scelta radicale conferma il desiderio di offrire un lavoro completamente personale, sia nei testi che nell’interpretazione. A sostenere Marracash in questo percorso ci sono i produttori Marz e Zef, che firmano un sound raffinato, capace di fondere campionamenti sofisticati e arrangiamenti acustici, dando vita a un tappeto musicale unico e ricco di sfumature.
Il disco si distingue anche per i suoi riferimenti musicali, che spaziano tra generi e generazioni. Marracash omaggia capolavori del cantautorato italiano, con brani come: Firenze (canzone triste) di Ivan Graziani e Uomini soli dei Pooh, arrivando persino a esplorare il mondo della lirica con un campionamento tratto da Madama Butterfly di Puccini. Questa commistione non è un semplice tributo, ma una reinterpretazione audace, capace di donare nuove prospettive e di dialogare con la tradizione musicale in modo innovativo e profondo.
Trovo che il disco abbia un doppio filo con dei richiami al cantautorato italiano, un recupero di di una corrente musicale unicamente italiana. È la musica che mi ha formato, la musica che ascoltavo quando ero piccolo e la musica che ascoltavano i miei genitori. Abbiamo continuato la nostra tradizione di campionare la musica italiana, per me è importante questo recupero.
Marracash sul nuovo album “È Finita la Pace”
Il tour negli stadi: Marracash si prepara a fare la storia
Nel 2025, Marracash porterà È Finita la Pace negli stadi italiani con il Marra Stadi25, un tour che rappresenta una tappa epocale per i fan e per il rap italiano. San Siro, inizialmente previsto per una sola data, ha già raddoppiato gli appuntamenti, confermando il successo del rapper.
Le date del tour:
- 6 giugno – Bibione (VE)
- 10 giugno – Napoli
- 14 giugno – Torino
- 25 e 26 giugno – Milano (San Siro)
- 30 giugno – Roma
- 5 luglio – Messina
“Il Coraggio di scegliere”: una sfida personale e sociale
Nel presentare È Finita la Pace, Marracash ha definito l’album come un “guanto di sfida” al mondo contemporaneo, dominato dall’omologazione e dall’incapacità di scegliere. È un invito a prendere posizione, accettando il rischio del conflitto per difendere la propria identità.
Come dichiara lo stesso rapper:
“Per essere te stesso devi scegliere. Abbracciare un’idea è rischioso, ma necessario.”
Marracash
Con questo album, Marracash ci consegna un’opera complessa e profonda, capace di interrogare le coscienze e ridefinire le regole del rap italiano. Le tracce di È Finita la Pace non si limitano a offrire musica: conducono l’ascoltatore in un viaggio intimo, tra introspezione e critica sociale, fino alle radici stesse dell’essere umano.
Non è un album privo di difetti: alcuni temi si ripetono e certi giochi di parole non raggiungono l’acume di lavori precedenti. Eppure, è un disco che colpisce per la sua onestà, per la maturità artistica e per una produzione musicale impeccabile.
Dopo anni di lotte interiori, Marracash sembra aver trovato una nuova forma di pace: quella che nasce dall’accettazione di sé. È Finita la Pace è l’epilogo di un percorso di crescita personale e artistica, in cui il rapper di Barona affronta i suoi tormenti e li trasforma in un manifesto della sua evoluzione.
Con questo lavoro, Fabio, ci ricorda che nella vita il coraggio di scegliere è indispensabile. E lui, ancora una volta, ha scelto di essere autentico.
Immagine in evidenza: LaCasadelRap