La musica incontra la letteratura: 5 brani ispirati ai classici

L’arte ha una straordinaria capacità di fondersi, influenzarsi e ispirarsi nei suoi vari campi. La musica e la letteratura sono in qualche modo legate sin dalla loro nascita: basti pensare che nell’antica Grecia, i poemi epici come l’Iliade e l’Odissea erano accompagnati da strumenti musicali. Il rapporto tra queste due arti si fonda nella capacità di entrambe di creare un’atmosfera carica di pathos, di intrattenere e affascinare il pubblico. Gli esempi di questo legame sono innumerevoli nella lunga storia dei movimenti artistici. Oggi la letteratura è una fonte inesauribile di ispirazione per la musica contemporanea, contribuendo ad assottigliare sempre di più il confine tra questi due mondi. Questi 5 brani nascono dall’ispirazione tratta da 5 classici della letteratura. La loro fusione, infatti, non solo arricchisce i testi delle canzoni stesse, ma ci invita anche a riscoprire la magia delle pagine da cui esse nascono.

Wuthering Heights – Kate Bush

Questo brano, pubblicato nel 1978, contenuto nel album di debutto di Kate Bush, The Kick Inside, è ispirato all’omonimo romanzo di Emily Brontë, Cime Tempestose (Wuthering Heights in inglese), un classico della letteratura gotica inglese. La canzone è scritta sotto il punto di vista di Catherine Earnshaw che, dopo la morte, si rivolge all’amato Heathcliff.

Questa canzone è nota principalmente per la performance vocale senza pari di Kate Bush, che con il suo timbro quasi sovrannaturale crea un’atmosfera eterea, quasi inquietante. Il brano è un connubio di pop, progressive rock e influenze classiche, che ottiene un sound estremamente innovativo per l’anno di pubblicazione. Il versi sono pieni di riferimenti al romanzo, con immagini suggestive che appartengono alle parti più iconiche del libro. È anche curioso notare come la cantautrice britannica abbia lo stesso nome della protagonista, Catherine, e come sia anche nata nello stesso giorno dell’autrice del romanzo, il 30 luglio, sebbene di anni diversi, quasi fossero destinate ad essere legate da questa meravigliosa canzone.

Ooh, it gets dark, it gets lonely
On the other side from you
I pine a lot, I find the lot
Falls through without you

Wuthering Heights – Kate Bush

White Rabbit – Jefferson Airplane

White Rabbit è una delle canzoni più iconiche dei Jefferson Airplane, band simbolo del rock psichedelico statunitense degli anni ’60. La canzone fu pubblicata nel 1967, nell’album Surrealistic Pillow. Il testo è chiaramente ispirato al classico letterario di Lewis Caroll, Alice nel Paese delle Meraviglie, con moltissime immagini in riferimento soprattutto ai personaggi del libro, come il Bianconiglio (White Rabbit in inglese), il Brucaliffo e la Regina di Cuori. La narrazione è surreale e psichedelica, complice anche il mondo folle raccontato da Caroll, che sfocia però in quella che sembra una metafora per gli effetti delle sostanze stupefacenti diffuse all’epoca.

La melodia ha dei richiami spagnoli, partendo con un’introduzione lenta e ipnotica che poi porta ad un climax esplosivo, grazie alla linea di basso e alle percussioni martellanti. La vera magia di questo brano però è quella mi combinare musica e letteratura in un modo assolutamente spontaneo, raccontando lo stesso viaggio di Alice ma attraverso altri occhi, affiancando tutto ciò anche ad un commento sociale di forte impatto.

And if you go chasing rabbits
And you know you’re going to fall
Tell ‘em a hookah-smoking caterpillar
Has given you the call
Call Alice
When she was just small

White Rabbit – Jefferson Airplane

1984 – David Bowie

Contenuto nell’album Diamond Dogs, uscito nel 1974, questo brano è una chiara reinterpretazione dell’omonimo romanzo di George Orwell. David Bowie si era lasciato influenzare molto da questo libro, scrivendoci anche altre canzoni contenute nello stesso album, ovvero Big Brother e We Are the Dead. 1984 ha un sound funky e soul, coerente con le influenze musicali a cui il Duca Bianco si stava ispirando in quel periodo.

L’atmosfera riesce in qualche modo ad essere drammatica e al tempo stesso sensuale, in forte contrasto con il tema cupo e oppressivo del romanzo. L’argomento della sorveglianza e della repressione è evidente nel testo, che evoca perfettamente l’immaginario del regime totalitario creato da Orwell. Bowie fu in grado di far convergere musica e letteratura in modo innovativo e potente, anche se questo brano non ricevette lo stesso successo commerciale di altre canzoni dello stesso album, come ad esempio Rebel Rebel.

They’ll split your pretty cranium and fill it full of air
And tell that you’re 80, but, brother, you won’t care
You’ll be shooting up on anything, tomorrow’s never there
Beware the savage jaw
Of 1984

1984 – David Bowie

Rime of the Ancient Mariner – Iron Maiden

La canzone della brand britannica, tratta dall’album Powerslave uscito nel 1984, è un adattamento della famosa poesia di Samuel Taylor Coleridge, The Rime of The Ancient Mariner, appartenente alla letteratura romantica inglese. Il brano dura 13 minuti e riflette perfettamente il tono drammatico e l’atmosfera cupa del poema, con elementi heavy metal classici del gruppo. Nell’opera originale, un marinaio racconta a un uomo di come, dopo aver ucciso un albatro, l’intero equipaggio fu maledetto.

La band, mantenendo il tema principale della storia, riesce comunque perfettamente ad adattarlo al proprio stile musicale. Il brano riesce a trasmettere il senso di disperazione e di ricerca di salvezza che attraversa tutta l’opera originale, facendo del metal un mezzo potentissimo per narrare storie epiche.

The curse it lives on in their eyes
The mariner he wished he’d die
Along with the sea creatures
But they lived on, so did he

Rime of the Ancient Mariner – Iron Maiden

Romeo And Juliet – Dire Straits

Ispirato alla celeberrima vicenda di Romeo e Giulietta, di William Shakespeare, questo brano, uscito nel 1980 nell’album Making Movies, rimane tutt’oggi uno dei più apprezzati della band britannica Dire Straits. Il testo, scritto da Mark Knopfler, racconta di una storia d’amore tragica, ma in una lettura più moderna e realistica. Il brano diventa infatti una riflessione sulla difficoltà del vivere un amore autentico in una società complessa e piena di ostacoli.

Dal punto di vista musicale, questa canzone rispecchia pienamente lo stile del gruppo, che naviga tra il rock, il folk e il blues. L’arrangiamento melodico si sviluppa con un groove rilassato, accompagnato dalla distintiva chitarra di Knopfler e da una sezione strumentale accattivante. È un pezzo iconico che ha saputo resistere agli anni proprio grazie alla sua profondità emotiva e alla capacità di questa canzone di avvolgere l’ascoltatore in un’atmosfera intima e malinconica.

When you can fall for chains of silver you can fall for chains of gold
You can fall for pretty strangers and the promises they hold
You promised me everything, you promised me thick and thin, yeah
Now you just say “Oh, Romeo, yeah, you know I used to have a scene with him”

Romeo And Juliet – Dire Straits

Immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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