Si è concluso ieri al Teatro Manzoni, a Milano, il tour dello spettacolo “Natale in casa Cupiello” sotto la guida di Vincenzo Salemme. Una replica molto fedele all’originale vede tuttavia modernizzata la commedia del Novecento.
L’originale di Eduardo De Filippo
Il drammaturgo napoletano crea un’opera che si concentra sulla casa Cupiello prima del Natale. Il capo della famiglia, Don Luca, sua moglie, Concetta e i due figli, Ninuccia e Tommasino sono i protagonisti di un’intricata storia a pochi giorni dalla santa festa. All’opera originale di Eduardo De Filippo, attraverso le diverse riletture dello spettacolo, sono stati aggiunti due atti che restituiscono la storia cui noi oggi assistiamo. La trama ci porta, attraverso le vicende della famiglia Cupiello, dal 23 di dicembre fino a qualche giorno dopo Natale.
Lo spettacolo si apre con le attività mattutine della famiglia Cupiello. Concetta torna a casa dalla messa, Luca ha difficoltà a svegliarsi, mentre Tommasino continua a dormire. Il papà, amante delle tradizioni, non vede l’ora di allestire il presepe nonostante le critiche degli altri. Ma la sua impresa viene impedita dal fratello Pasquale, personaggio in continua guerra con Tommasino. Sempre nel primo atto veniamo a conoscenza della situazione di Ninuccia. A causa del matrimonio infelice, ella vorrebbe scappare con il suo amante, Vittorio. Aveva scritta una lettera, che poi perde e che, per sbaglio, viene consegnata a suo marito da Luca.
Nel secondo atto, tutta la famiglia è pronta per la cena della Vigilia di Natale. Tommasino porta anche il suo amico che scopriamo di essere l’amante di Ninuccia. Concetta lo prega di andarsene per non complicare ancora di più il matrimonio di sua figlia e Nicolino, però Luca lo trattiene per mostrargli il presepe. Così, i due uomini, dai destini legati a quello di Ninuccia, si scontrano e scoppia una lotta, più che altro psicologica, nel loro sforzo di tenere la famiglia insieme.
Nella scena finale vediamo Don Luca, che, giunto a conoscere il dramma della sua famiglia, ha un colpo apoplettico e si ritrova a letto, costretto da difficoltà motorie e verbali. Nel suo delirio, però, richiama Nicolino che vorrebbe vedere di nuovo insieme a sua figlia. Luca muore con Tommasino tra le braccia, dopo avergli chiesto: “Ti piace ‘o presepe?”. Tommasino risponde, tra le lacrime, di sì.
Elementi di novità portati da Salemme
Mentre lo spettacolo portato in giro per l’Italia da Salemme resta molto fedele all’originale, ci sono alcuni elementi di novità che fanno di “Natale in casa Cupiello” un’opera imperdibile. Il lavoro sui dialoghi messi in scena e sulla gestualità italiana trasforma completamente il testo.
Salemme è eccezionale nella veste di Luca Cupiello: il padre ingenuo, con difficoltà di memoria, che anticipa la propria fine. La sua performance è straordinaria, porta lo spettatore in un viaggio nel tempo, in una Napoli di 100 anni fa. La sua passione per il presepe ci fa innamorare della tradizione e ci fa sentire bambini nell’attesa di Babbo Natale.
Ci sono comunque alcuni elementi moderni intelligenti, che ci ricordano che siamo nel 2024. Una delle scene più iconiche, posta sotto una luce moderna, è quella della banconota da 500 lire. Pasquale e Tommasino stanno litigando per un presunto furto del piccolino, il quale avrebbe rubato da suo zio dei soldi. Il secondo dichiara di essere stato costretto a disegnare una croce sui suoi soldi, a causa della mancanza di fiducia nei suoi familiari.
Dopo una ricerca che coinvolge tutta la famiglia, la banconota viene trovata da Luca. Questo però nota che sulla banconota c’è persino una stella disegnata proprio da lui. Un simbolo che gli avrebbe permesso di riconoscere i propri soldi. Anche Pasquale viene, quindi, scoperto come ladro che approfitta della disattenzione di suo fratello per rubare. In quel momento, Luca chiede in modo retorico: “Ma cosa stiamo facendo con questa banconota? L’economia circolare?”.
Il contributo del pubblico
Gli attori durante lo spettacolo rompono molte volte la quarta parete. Una commedia così coinvolgente, vede il pubblico partecipe mentre va in scena il discorso teatrale. Le risate e i commenti da parte degli spettatori fanno sì che Salemme e i suoi colleghi interagiscano spesso con loro. Tante volte, sono proprio questi interventi che aumentano il divertimento del pubblico.
Alla fine, prima che il sipario venisse chiuso, Salemme ha tenuto a sottolineare l’importanza degli spettatori, che sono stati fondamentali per la buona riuscita dell’opera.
È uno spettacolo che facciamo sempre insieme al pubblico perché noi, senza di voi, non esistiamo
Vincenzo Salemme
Nello stile caratteristico di Don Luca, a tutti sono piaciuti sia il presepe che lo spettacolo. “Natale in casa Cupiello” è un appuntamento essenziale per il periodo natalizio, che può unire tutta la famiglia per una serata al teatro.
Immagine in evidenza: La Stampa