Sabato 7 dicembre, il Cinema Godard della Fondazione Prada ha ospitato il regista e sceneggiatore canadese Xavier Dolan in occasione della presentazione al pubblico della riedizione celebrativa dei 10 anni della pellicola Mommy, stampata per la prima volta in 35 mm. Un’opera ambiziosa, frutto della collaborazione con l’Association Les Amis du Festival de Cannes, la Cinémathèque Suisse, la Cineteca di Bologna, la Fondazione Prada, e con il laboratorio L’Immagine Ritrovata che si è occupato della stampa.
L’amore ci salva?
La storia di Mommy è centrata sul personaggio di Diane Després, interpretata da Anne Dorval, anch’essa presente all’evento, e del suo complesso rapporto con il figlio adolescente Steve, interpretato da Antoine Olivier Pilon.
Steve, ragazzo affetto dalla sindrome di deficit dell’attenzione (ADHD) e iperattività, viene affidato alla completa cura della madre, a seguito di un incidente nella comunità di recupero dove era stato portato dopo la morte del padre.
Il film naviga il rapporto tra i due a seguito di un risultato immaginario delle elezioni federali canadesi del 2015, in cui un partito politico sale al potere e stabilisce una legge chiamata S-14, che consente ai genitori di bambini in difficoltà e con finanze limitate di ricoverare i propri figli negli ospedali, senza un giusto processo legale.
Il linguaggio di Dolan
Xavier Dolan sceglie un tema forte e universale, quello del rapporto tra madre figlio e lo sviluppa ricorrendo ad audaci scelte tecniche e linguistiche come il passaggio, in due momenti del film, dal formato perfettamente quadrato 1:1, utilizzato per riportare la chiusura e la claustrofobia vissuta dai personaggi, al più convenzionale 1.85:1.
Il risultato è un’opera che ha colto l’attenzione della critica, in particolare al Festival di Cannes del 2014 dove ha vinto il Premio della giuria (ex-aequo con Adieu au langage di Jean-Luc Godard), e degli spettatori che a dieci anni di distanza dall’uscita del film si riversano nelle sale per vivere o rivivere il film sul grande schermo.
La magia della pellicola
Come molte delle più grandi opere degli ultimi anni l’idea per questa edizione speciale è venuta al regista durante la pandemia di COVID-19.
Durante questo periodo di “arresto” della vita come noi la conoscevamo, Dolan ha raccolto le fotografie scattate da Shayne Laverdière durante le riprese del film e nei momenti più importanti delle fasi successive come la premiazione a Cannes.
Shayne era con noi per il 95% del tempo, catturando e contribuendo a creare l’atmosfera euforica che si respirava sul set.
Xavier Dolan
“Questo libro non solo documenta quei momenti, ma li rende vivi”, prosegue Dolan, riferendosi al passaggio delle fotografie dal digitale alla carta stampata e alla magia che quest’ultima conferisce agli scatti. Per questo, quando il distributore francese del film, insieme al distributore québécois, ha iniziato a discutere della possibilità di una riedizione di Mommy, Dolan ha colto l’opportunità per trasformare la pellicola digitale in una stampa su pellicola 35 mm.
Preservare il cinema
“Ho ritenuto che fosse un’operazione molto importante per preservare la memoria e la posterità non solo del mio film ma del cinema in generale”
Xavier Dolan in merito alla stampa del suo film in 35 mm
Dolan ci tiene a sottolineare che l’operazione di stampa in 35 mm non è un capriccio legato al desiderio di “godere il lusso di vedere il proprio lavoro attraverso una pellicola” che ne esalta l’estetica, ma una volontà ben precisa di preservare la memoria dell’opera e , al contempo, difendere un cinema che, assorbito dalle tecnologie moderne, sta perdendo le proprie radici.
Oggi, infatti, non solo i proiettori adatti sono sempre più difficili da trovare, ma anche la figura del proiezionista esperto è in via di estinzione, sostituita dalle tecnologie digitali.
Xavier Dolan
“La realizzazione di questa copia è stata resa possibile grazie a sale cinematografiche che si impegnano a valorizzare il patrimonio cinematografico, mantenendo viva la tradizione e offrendo agli spettatori un’esperienza visiva unica, lontana dai canoni del cinema contemporaneo” prosegue ad affermare il regista.
L’importanza del formato da 35 mm
Dolan esprime la sua gratitudine verso gli enti che lo hanno aiutato in questo ambizioso progetto,manifestando al contempo la sua delusione rispetto al rifiuto ricevuto dalla Cinémathèque québécoise di finanziare il progetto. La cineteca, infatti, “ha ritenuto che l’investimento richiesto superasse la necessità di preservare la memoria di questo film”. Una scelta che l’artista non comprende in quanto vede nella stampa l’unico modo per salvare un’opera nel panorama contemporaneo in cui la velocità tecnologica rende ogni elemento supportato da questa effimero.
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha comportato costi significativi che difficilmente saranno recuperati, soprattutto considerando la rapida obsolescenza delle tecnologie digitali. Al contrario, esisteranno sempre proiettori e scanner in grado di leggere pellicole in 35 mm, garantendo l’accesso all’opera nella forma estetica concepita dall’autore.
Xavier Dolan
In un’epoca in cui il cinema si evolve rapidamente seguendo il progresso tecnologico, la stampa dell’opera Mommy in 35 mm simboleggia l’affetto e la dedizione degli artisti per il cinema nella sua forma più autentica, quella di arte e non di merce sottoposta alle leggi della tecnologia.
Immagine in evidenza: Vogue Italia