Radio IULM in Diretta Speciale per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

Oggi, 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, Radio IULM prende parte alla causa con una diretta speciale. L’università si distingue, portando testimonianze e racconti per sensibilizzare sul fenomeno della violenza di genere.

Introduzione del programma

Stella e Penelope aprono la puntata riportando le prime pagine dei giornali. In particolare, La Stampa ha scelto una copertura d’impatto: una pagina interamente rossa, il colore simbolo di questa giornata, sulla quale sono raccontate le storie di sei donne: Giulia Cecchettin, Deborah Ballesio, Giulia Tramontano, Ilenia Fabbri, Vincenza Angrisano e Celine Frei Matzohl. Sebbene le dinamiche dei loro omicidi siano diverse, queste storie hanno un punto in comune: tutte hanno cercato di lanciare un allarme, ma non sono state ascoltate. La Stampa invita a riflettere sulla domanda: “Cosa sarebbe successo se queste donne fossero state ascoltate?”. L’obiettivo dell’articolo è dare voce a chi non ce l’ha più, affinché le loro storie continuino a risuonare.

Fortunatamente, dopo il tragico omicidio di Giulia Cecchettin, si è iniziato a parlare del “fenomeno Giulia”. Questo nome è diventato simbolo di un cambiamento, poiché, dopo l’11 novembre 2023, sempre più donne hanno avuto il coraggio di rompere il silenzio e chiedere aiuto al numero 1522, la linea telefonica nazionale contro la violenza sulle donne, attiva 24 ore su 24 promossa dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

Iniziative di sensibilizzazione

Diversi enti e organizzazioni stanno sensibilizzando il pubblico sul tema. L’ATM (Azienda Trasporti Milanesi) ha lanciato una campagna che ha suscitato discussioni. All’interno delle stazioni, sono stati affissi manifesti con degli step da seguire per prevenire la violenza sulle donne. L’ATM ha paragonato il viaggio in metropolitana alla situazione delle vittime di violenza, suggerendo loro di scendere alla prima fermata disponibile per mettersi in salvo.
Molti uomini hanno trovato questa campagna troppo generalista e, per rispondere, è stato creato sui social l’hashtag “#iono”, che permette agli uomini di prendere le distanze da atteggiamenti violenti. Anche il mondo dello sport ha dato il suo contributo: da sette anni, arbitri e giocatori di calcio scendono in campo con il segno rosso e la scritta “Il calcio dice no alla violenza sulle donne” sulle maglie.

Secondo i dati de Il Corriere della Sera, ogni tre giorni in Italia si verifica un femminicidio. Già nel 2024 sono state uccise 99 donne, per lo più da uomini under 25. La prima vittima dell’anno è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa il 1° gennaio 2024.
Il Corriere ha scelto di raccontare la storia di Giulia Cecchettin da una nuova prospettiva, quella delle sue amiche, riportando dichiarazioni che non sono state portate in tribunale.

L’etimologia del femminicidio

Durante la puntata è stata approfondita l’etimologia del termine “femminicidio“, che descrive gli omicidi di donne commessi per il semplice fatto di essere donne. Questo termine fu coniato negli anni ’70 dalla giornalista e attivista Diana Russell e introdotto in Italia agli inizi degli anni 2000.

Nel 1999, l’ONU ha deciso di istituire il 25 novembre come Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, in ricordo dell’assassinio delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane uccise il 25 novembre 1960. Questo giorno segna l’inizio di un periodo di attivismo contro la violenza di genere che culmina il 10 dicembre, nella Giornata dei Diritti Umani.

Le iniziative di Milano

Anche Milano partecipa alla sensibilizzazione, organizzando eventi a tema. La marcia “Non una di meno”, le proiezioni all’aperto e l’installazione di un totem in Piazza Scala, che riporta i segnali d’allarme per riconoscere la violenza, sono solo alcune delle iniziative. In città, numerosi edifici sono stati illuminati di rosso, mentre scarpe rosse sono apparse in vari luoghi come simbolo della giornata. Inoltre, è stata inaugurata una “panchina rossa”, simbolo di denuncia contro la violenza domestica e gli abusi sulle donne.

Un messaggio globale

Julia ha letto il messaggio di Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, in occasione di questa giornata:

L’epidemia di violenza contro le donne rende vergognosa l’umanità. Ogni giorno, in media, 140 donne vengono uccise da qualcuno della loro stessa famiglia. Circa una donna su tre subisce ancora violenze fisiche o sessuali. Nessun paese o comunità è immune, e la situazione sta peggiorando

Antonio Guterras, il suo intervento per la giornata contro la violenza sulle donne

Le frasi violente e discriminanti

Penelope e Carola, tramite i social di Radio IULM, hanno raccolto alcune delle affermazioni più comuni rivolte alle donne, che rappresentano una forma di violenza verbale e discriminazione. Frasi come “tu devi fare quello che dico io” (in ambito domestico) o “farai più fatica perché sei una donna” (in ambito lavorativo) sono solo alcuni esempi di come la violenza psicologica e verbale possa manifestarsi quotidianamente. Spesso, a queste parole si aggiungono anche azioni fisiche, accompagnate da frasi “è colpa di come ti sei vestita” o “te la sei cercata”. Queste frasi sono prive di fondamento, poiché spesso le vittime non sono vestite in modo provocante, ma in maniera semplice e innocente.

La manifestazione “Mettiamoci la Faccia”

Carola e Greta sono andate in collegamento con alcune studentesse che hanno partecipato alla manifestazione “Mettiamoci la faccia” a Milano. La marcia, partita da San Babila, si è svolta durante l’intera giornata e ha visto la partecipazione di donne, uomini e adolescenti, tutti uniti contro la violenza di genere. Tra le testimonianze raccolte, spicca quella di un uomo che ha partecipato

La violenza parte da un problema maschile che ricade sulle donne. L’uomo usa la violenza perché è il modo più immediato per esprimere la propria stupidità, con gravi conseguenze. Bisogna sensibilizzare le donne a denunciare, sensibilizzare gli uomini a non commettere violenza e sensibilizzare lo Stato, perché questo problema non riguarda più solo l’individuo, ma è un problema sociale. Questa giornata deve rappresentare solo l’inizio di un cambiamento che deve avvenire ogni giorno

Paolo, la sua dichiarazione durante la manifestazione

Gli articoli di Radio IULM per sensibilizzare la causa

Giulia e Carola hanno dato voce al blog di Radio IULM, citando alcuni articoli realizzati in onore della giornata. Tra questi, spicca l’articolo della rubrica Pillole di Lis, in cui l’articolista Yvone, utilizzando la lingua dei segni, riporta un monologo dell’influencer Maryna Valdemoro Maino per sensibilizzare sull’importanza di questa giornata.

Il mio obiettivo è includere la comunità sorda in questa protesta sui social, far capire l’importanza di questo giorno e offrire un’esperienza completa e significativa, proprio come accade con la comunità udente

Yvone, spiegando l’obiettivo della sua sensibilizzazione per il 25 novembre

Associazione “Senza Veli sulla Lingua”: Patrizia Scotto di Santolo ai microfoni di Radio IULM

Penelope e Nicolò hanno intervistato Patrizia Scotto di Santolo, giornalista e vicepresidente dell’associazione Senza Veli sulla Lingua, impegnata nella lotta contro la violenza di genere e il matrimonio forzato. La giornalista ha spiegato che il progetto va avanti da oltre dieci anni e che per realizzarlo è stato fondamentale collaborare con chi condivide gli stessi valori umani.

L’iniziativa di sensibilizzazione viene portata anche nelle scuole, poiché la Di Santolo crede che sia fondamentale parlare con le nuove generazioni, che rappresentano il futuro, per insegnare loro come relazionarsi in modo sano e rispettoso.

L’associazione ha creato anche dei centri per riabilitare le vittime di violenza, aiutandole a reintegrarsi nel mondo del lavoro. Un esempio concreto è il progetto che consente alle vittime di realizzare abiti dopo aver frequentato un corso di formazione. Tra le altre attività simboliche organizzate dall’associazione, c’è la “camminata in rosso“, in cui i partecipanti indossano indumenti di colore rosso per sensibilizzare contro la violenza.

La violenza sulle donne nel cinema

Luca e Angelica hanno citato alcuni esempi cinematografici che trattano il tema della violenza contro le donne. Il primo risale al 1919 con Giglio Infranto, diretto da David Wark Griffith, che racconta la storia di due anime solitarie, una ragazzina e un uomo cinese, che stringono una delicata amicizia in un quartiere povero di Londra. Un altro esempio è Il Colore Viola (1985), diretto da Steven Spielberg, che racconta la storia di una donna di colore del sud degli Stati Uniti, vittima di abusi per quarant’anni da parte del padre e di altri uomini.

Tra i film più recenti, sono stati citati C’è ancora domani (2023) di Paola Cortellesi e Familia (2024) di Francesco Costabile.

Le donne in politica e nel sociale

Ayelen ha parlato di Michelle Bachelet, la Prima Donna Presidente del Cile, che ha guidato il paese in due mandati (2006-2010 e 2014-2018). È stata anche la prima donna in America Latina a dirigere il Ministero della Difesa, rompendo importanti stereotipi di genere in posizioni tradizionalmente occupate da uomini. Nel 2011, è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di Direttrice Esecutiva di ONU Donne.

Durante la sua presidenza, il Cile ha fatto importanti progressi, come il programma Chile Crece Contigo, che ha supportato madri e bambini in situazioni vulnerabili, e la creazione del Ministero della Donna e dell’Equità di Genere (2015), un passo decisivo per istituzionalizzare l’agenda di genere nel paese. Inoltre, ha contribuito alla legalizzazione dell’aborto in tre causali specifiche, un traguardo importante per i diritti riproduttivi delle donne cilene.

Il suo lavoro ci ricorda l’importanza di proseguire verso un mondo più uguale. La sua leadership ci ispira a riflettere e ad agire per eliminare la violenza di genere e costruire una società in cui tutte le persone abbiano le stesse opportunità

Ayelen, durante il suo intervento

Voce al blog di Radio IULM

La puntata per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne si è conclusa con un monologo creato dagli articolisti, intitolato Violenza è anche…, dove vengono sottolineate forme di violenza meno visibili, come quella verbale, economica, psicologica e sociale.

Riascolta la diretta speciale di oggi!

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