La Triennale di Milano celebra il genio creativo di Elio Fiorucci con una straordinaria retrospettiva aperta dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025. L’esposizione curata da Judith Clark e allestita da Fabio Cherstich, rende omaggio al visionario che, a partire dagli anni Sessanta, ha rivoluzionato il mondo della moda in Italia e oltre.
Elio Fiorucci: lo “stilista degli angeli”
Elio Fiorucci, designer, cool hunter e imprenditore milanese, è stato molto più di un semplice stilista. I suoi celebri concept store erano un mix vibrante e innovativo: oltre all’abbigliamento, dischi, pubblicazioni e oggetti unici provenienti da tutto il mondo. Fiorucci ha saputo trasformare i suoi negozi in luoghi di cultura e aggregazione, dove la moda si mescolava con happening artistici, performance e musica contemporanea.
Figlio di un calzolaio, Elio Fiorucci si avvicina al mondo della moda lavorando nella bottega di famiglia. Ispirato da un viaggio a Londra, comprende il potenziale di un nuovo approccio al design e alla vendita e apre il suo primo negozio a Milano. Il successo arriva rapidamente: il suo concept store era una vera esperienza sensoriale e il suo stile fresco, giovanile e colorato era lontano dalle rigide convenzioni del tempo. La sua idea di moda era democratica e giocosa, accessibile a tutti. Il marchio Fiorucci è presto arrivato negli Stati Uniti, portando con sé una vera e propria rivoluzione pop della moda. Lo “stilista degli angeli” – dall’iconica immagine degli angioletti Fiorucci -, amico di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, è stato capace di unire moda, arte, architettura e musica nello stesso immaginario. Anche dopo la sua scomparsa nel 2015, il suo contributo alla moda e al design continua a essere celebrato in tutto il mondo.
Io non mi sento uno stilista, mi sento una persona libera, un sensitivo che ha incontrato molte persone e che si è fatto affascinare e suggestionare dagli occhi dai loro occhi. Io guardo le persone negli occhi, è questo che mi ha portato a sperimentare e innovare credendo in primis nella forza delle persone.
Elio Fiorucci
L’omaggio biografico e culturale
La mostra, curata da Judith Clark con un allestimento firmato Fabio Cherstich, racconta le molteplici dimensioni della figura di Fiorucci, nella più completa retrospettiva mai realizzata. Con un approccio specificatamente biografico, esplora le sue vicende umane, imprenditoriali e culturali. Infatti, non si tratta solo di indagare la sua estetica e i suoi successi, ma di entrare nella sua visione del mondo. Attraverso registrazioni inedite, Fiorucci guida i visitatori in un racconto intimo e personale, dialogando con le voci di artisti e intellettuali che hanno incrociato il suo percorso.
Abbiamo voluto riempire, proprio qui, dove il fenomeno Fiorucci è nato ed esploso, il vuoto di una formidabile amnesia. Milano, grazie a Fiorucci, è stata infatti per almeno due decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e pubblicità, ma anche tra cultura e commercio. Invadendo di colori e forme la Milano cupa degli anni Settanta e poi esportando la sua cometa cromatica nel mondo, Elio Fiorucci ha dato alla sua città il regalo di un primato nella creatività internazionale
Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano
Un viaggio tra moda, arte e cultura pop
Come omaggio biografico e culturale, l’esposizione getta luce sulle vicende umane e imprenditoriali che hanno contraddistinto la carriera di Elio Fiorucci. La narrazione biografica è affiancata da un’analisi del contesto culturale e sociale in cui Fiorucci ha operato. Infatti, il suo lavoro ha anticipato e influenzato tendenze globali, come dimostrano le ricerche sviluppate da accademici e collaboratori. La visione unica di Fiorucci ha rivoluzionato la moda e il marketing italiano e globale.
L’esposizione segue un ordine cronologico, utilizzando materiali provenienti dall’archivio personale di Fiorucci e prodotti industriali per raccontare la sua inconfondibile estetica. L’allestimento, progettato per enfatizzare la teatralità del racconto, valorizza le diverse sezioni della mostra. Centrale è il linguaggio ironico e provocatorio che ha caratterizzato la visione dello stilista, espresso attraverso una varietà di media, documenti e opere. Dalla scala della polaroid all’installazione ambientale, passando per video, fotografie, plastici architettonici, abiti, accessori e opere d’arte contemporanea, ogni elemento contribuisce a restituire la complessità e la ricchezza del suo universo creativo.
Nella mia carriera ho avuto una grande fortuna: la capacità di rompere gli schemi decontestualizzando tutto quello che mi piaceva per poi proiettarlo nell’immagine Fiorucci.
Elio Fiorucci
La Triennale di Milano diventa così il palcoscenico ideale per riscoprire la visione innovativa di un uomo che ha saputo coniugare creatività, imprenditorialità e cultura pop. La mostra rappresenta un’opportunità unica per immergersi nell’universo Fiorucci e comprendere il suo impatto sulla moda e sulla società contemporanea. Un appuntamento imperdibile per chiunque desideri esplorare il mondo di un autentico pioniere della creatività.
Immagine in evidenza: Triennale di Milano