Il JazzMI, il festival che ha animato Milano nelle ultime settimane, ha offerto una vetrina straordinaria per il jazz in tutte le sue sfaccettature, con concerti, incontri e attività per tutti i gusti. L’edizione 2024 si è conclusa lasciando un segno indelebile nel cuore degli appassionati. È stato un momento di condivisione che ha messo in primo piano leggende del jazz ma anche artisti emergenti.
Un genere in evoluzione
Il JazzMI è molto più di un festival musicale. È un momento di confronto e incontro tra appassionati, un’occasione di conoscenza per un genere musicale meno mainstream, ma comunque ancora molto vivo in una realtà dinamica e in evoluzione. Il JazzMI ha un ruolo fondamentale nella diffusione e valorizzazione di questo genere. Gli artisti accolti hanno avuto modo di mostrare e condividere la propria identità artistica combinando tecnica e passione e consegnando al pubblico uno spettacolo indimenticabile.
Performance da ricordare
Milano ha potuto assistere a performance molto variagate nelle ultime settimane. Murubutu, rapper e cantautore italiano, ha portato sul palco del JazzMi una performance inaspettata accompagnato dalla Moon Jazz Band. Questa collaborazione ha permesso un interessante fusione di hip-hop e jazz, tra elementi tradizionali e sonorità contemporanea.
Tra le figure più emblematiche di quest’edizione, spicca senza dubbio Peter Erskine, uno dei batteristi più rispettati e innovativi della scena jazz mondiale. La sua presenza al festival è stata un’occasione unica per vivere in prima persona la magia di un artista che ha segnato la storia del jazz moderno. Erskine ha affascinato il pubblico milanese con un’esibizione intensa e coinvolgente, che ha permesso di esplorare la sua vasta carriera e il suo repertorio. Affiancato da un quartetto di musicisti d’eccezione, ha saputo dosare brani noti e momenti più sperimentali, creando un’atmosfera unica che ha mescolato tradizione e innovazione.
Nel panorama musicale contemporaneo, spicca anche l’artista americana Moor Mother. Con le sue performance immersive, in cui affronta numerose tematiche sociali, è capace di unire vari generi, dimostrandosi un’artistica poliedrica. L’atmosfera immersiva delle sue performance non è dunque data esclusivamente dalla musicalità ma anche da testi potenti e incisivi che affrontano temi complessi e controversi. Moor Mother si conferma una voce unica e insostituibile nell’attuale panorama musicale.
Altra combo inaspettata è stata quella dal il giovane pianista jazz Francesco Cavestri e il noto rapper della scena italiana Willy Peyote. I due artisti, grazie alla loro creatività, hanno sorpreso il pubblico con un sound originale e un interessante contaminazione di generi. Con la loro freschezza e vitalità hanno dato vita ad una performance notevole che unisce musicalità e testo.
D’altro canto c’è chi rimane anche fortemente legato alla tradizione. Il Soncini Hammond Trio propone un recupero delle sonorità anni ’50, risuotendo un notevole successo. Con un suono autentico e coinvolgente, il trio riesce a consegnare arraggiamenti freschi e originali, nonostante il timbro tradizionale.
Ponte tra generazioni
Il jazz è un genere in continua evoluzione, sempre soggetto a nuove influenze e sperimentazioni. Il JazzMI si è dimostrato un ulteriore momento di formazione per le nuove promesse, coniugando tradizione e innovazione. È stata l’occasione per esplorare nuove frontiere grazie a nuove ed originali sonorità. I numerosi artisti protagonisti hanno dimmostrato come il talento e la tecnica siano solo una parte del cammino che costruisce un artista. Ascolto esplorazione e versatilità sono fattori altrettanto centrali per migliorarsi come musicista a 360° gradi.
Il futuro del jazz
Il JazzMI è stato dunque non solo un’opportunità per ascoltare una leggende della musica dal vivo, ma anche per assistere ad una testimonianza della vitalità del jazz e della sua capacità di evolversi nel tempo. Le performance a cui ha assistito il pubblico milanese hanno dimostrato come il jazz non sia solo un genere musicale, ma un linguaggio universale che, grazie a musicisti di grande calibro, è destinato a vivere e a rinnovarsi ancora per molto.