Con la vittoria per 114-106 sul parquet di Philadelphia, i Cleveland Cavaliers continuano la loro striscia di imbattibilità, ma per quanto ancora riusciranno a non perdere?
Un inizio senza errori
Con le unghie e con i denti i Cleveland Cavaliers ce l’hanno fatta un’altra volta. Sono riusciti a portare a casa la tredicesima vittoria consecutiva nelle prime 13 gare.
Stiamo pensando ad una partita per volta. Sappiamo di avere un bersaglio sulla schiena in questo momento, quindi dobbiamo entrare in campo con l’aggressività e la fiducia di poter vincere ogni partita, ed è proprio quello che stiamo facendo.
Sportando.basketball
Dalle parole di Darius Garland, playmaker dei Cavs, si può capire come la squadra sia determinata a continuare questa striscia, sempre però, con uno sguardo all’obiettivo finale, il titolo Nba.
Questo team non era partito così lanciato neanche quando nel suo roster era presente la superstar del basket, LeBron James. Con lui in squadra il record migliore è stato realizzato nella stagione 2016-2017, quando i Cavs persero la settima gara.
Ora però, Donovan Mitchell e compagni punteranno a raggiungere le altre grandi squadre che c’erano riuscite prima di loro. I primi furono I Washington Capitals nella stagione 48/49, quando vinsero le prime quindici partite. Negli ultimi decenni invece, anche i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki e Steve Nash, nella stagione 02/03, riuscirono a compiere un’impresa simile.
Chi ha registrato la striscia di imbattibilità più lunga però, sono i Golden State Warriors nella stagione 15/16, quando persero solo dopo 24 incontri. La sconfitta più grande della squadra di San Francisco in quell’anno però, sarà proprio contro i Cleveland Cavaliers, dopo aver subito una rimonta storica nella serie finale per aggiudicarsi il titolo. Questa però, è un’altra storia.
Ma piuttosto, chi c’è dietro a queste grandi prestazioni di Cleveland?
Un cambio decisivo
Rispetto alla squadra che ha terminato la scorsa stagione, non è cambiato fondamentalmente nulla, non sono arrivati nuovi giocatori e la dirigenza è sempre la stessa. C’è solo un piccolo elemento di novità, ma che ha fatto un enorme differenza: il coach.
La panchina dei Cleveland Cavaliers è stata affidata a un nuovo allenatore, Kenny Atkinson, che ha dato nuova vita alla squadra, ottenendo anche dei buoni risultati, visto quanto scritto in precedenza.
Per coach Atkinson questa non è la prima esperienza in Nba, perché è già stato capo allenatore per i Brooklyn Nets dal 2016 al 2020 e per la Nazionale della Repubblica Dominicana nel 2015. Prima di insegnare però, ha fatto anche un po’ di pratica, ha infatti giocato in molte squadre, soprattutto in Europa, dove, per una stagione, ha militato nella Partenope Napoli, un ex squadra del capoluogo campano.
Al suo arrivo, il nuovo allenatore ha trovato una squadra solida, con dei titolari che giocano insieme da ormai tre anni e con dei validi cambi in panchina. Il risultato? I Cavs hanno il migliore attacco della lega con 124.5 punti di media , detengono anche la miglior percentuale al tiro (52.8%) e al tiro da tre punti (42.2%).
Questi numeri, che sembrano quasi irreali, derivano dal fatto che coach Atkinson ha saputo sfruttare al meglio il roster a sua disposizione, potendo contare su un sempre brillante Donovan Mitchell, ma riuscendo anche a ritrovare giocatori che erano un po’ sottotono nelle scorse stagioni, come il già nominato Darius Garland e Evan Mobley che da quando è nella lega non ha mai fatto vedere il suo vero potenziale.
Detto ciò non resta che vedere chi sarà in grado di batterli.
Immagine in evidenza: Fantomsportindustries.com