Hedy Lamarr: corpo e mente del Novecento

Hedy Lamarr nasceva oggi, 9 novembre, di centodieci anni fa ed era la “donna più bella del mondo”. La storia della bombshell austriaca, fatta di film ed erotismo, non si fermò con le prime pellicole degli anni ‘30. Hedy Lamarr, oltre che attrice, fu anche una mente creativa e brillante che gettò le fondamenta per il brevetto delle più moderne tecnologie del Wi-Fi, del Bluetooth e del GPS. Ma come fece una star a contribuire tanto al cinema quanto alla scienza?

La “Giornata dell’Inventore”

Oggi in Germania, in Austria e in Svizzera si sta festeggiando la “Giornata dell’Inventore”, in onore del giorno di nascita e compleanno di Hedwig Eva Maria Kiesler, ovvero Hedy Lamarr. Centodieci sarebbero state le candeline sulla torta di Hedy, che morì nell’anno 2000, avendo contato così quasi un intero secolo di vita. La bellezza che fece la fortuna cinematografica di Hedy Lamarr era esotica, decadente, come fu quella di Theda Bara, la vamp di Cincinnati, negli anni ‘20. Ma Lamarr, “she was the real thing“: un’espressione, difficile da rendere in italiano, che comparve nel gennaio 2000 nell’articoloHedy Lamarr” nella sezione “Obituary” del The Economist cartaceo. All’età di 86 anni, il 19 gennaio, si spense una stella, “un cervello e un corpo” recitava lo stesso articolo. Ma chi era Hedy Lamarr?

Una vita segnata dalla curiosità e dall’ingegno

Hedy Lamarr nacque a Vienna nel 1914 da una famiglia di ebrei benestanti. Sin da piccola, dimostrò un’intelligenza vivace e una forte curiosità per la tecnologia, qualità incoraggiate dal padre, che durante le loro passeggiate le spiegava il funzionamento delle macchine e delle invenzioni moderne. A soli 16 anni, iniziò a studiare ingegneria, anche se ben presto abbandonò gli studi per inseguire il sogno della recitazione.Il suo talento e la sua bellezza la portarono rapidamente alla fama e nel 1933 recitò in “Estasi” di Gustav Machatý, un film audace che la rese famosa in tutta Europa, ma che attirò anche pesanti critiche per la prima scena di nudo completo nella storia del cinema. Questo film segnò l’inizio di una vita sotto i riflettori, costellata però di non poche difficoltà.

Hedy Lamarr nel film “Estasi” del 1933. Da Antropia

Gelosia, fascismo e fuga

Tra gli ammiratori di Hedy Lamarr si distinse Fritz Mandl, un ricco industriale delle armi austriaco, noto per le sue simpatie fasciste. Mandl era un uomo profondamente geloso: tentò dunque di controllare ogni aspetto della vita di Hedy. Oltre a corteggiarla e sposarla, la costrinse a partecipare alle sue riunioni d’affari, anche con figure di spicco del regime nazista, come Mussolini e Hitler, nonostante le origini ebraiche di lei. Questi incontri, sebbene opprimenti, furono per Hedy un’occasione inaspettata e preziosa per apprendere informazioni sugli armamenti e le tecnologie militari dell’epoca, un bagaglio di conoscenze che avrebbe utilizzato in futuro.

La vita matrimoniale con Mandl si rivelò soffocante e Hedy tentò più volte di fuggire. Finalmente, nel 1937, riuscì a scappare e raggiunse Londra, dove si imbarcò per gli Stati Uniti. Durante il viaggio incontrò Louis B. Mayer, produttore della società di produzione Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), il quale le propose un contratto a Hollywood, a patto che lei assumesse un nuovo nome. Così nacque Hedy Lamarr, in omaggio all’attrice Barbara La Marr, la diva del cinema muto dalla straordinaria bellezza, morta a soli 29 anni nel 1926.

Fotogramma del film “Vieni a vivere con me” (Clarence Brown, 1941). Da Storica National Geographic

Dalla recitazione alle invenzioni per l’esercito

Oltre al ruolo di attrice e di star della prima scena di nudo nel cinema, ricordiamo anche il contributo scientifico di Hedy Lamarr – “Hedley Lamarr!”, correggerebbe il procuratore in “Mezzogiorno e mezzo di fuoco”.

Nonostante la carriera hollywoodiana – comunque mai coronamento di ineccepibili successi – Lamarr non abbandonò il suo interesse per la scienza. Si racconta che nel suo camerino avesse un piccolo laboratorio improvvisato, dove portava avanti progetti e esperimenti. Il magnate Howard Hughes, suo amico e confidente, la sostenne in questa passione, fornendole gli strumenti per realizzare prototipi e addirittura per migliorare l’aerodinamicità delle ali dei suoi aerei.

Durante la Seconda guerra mondiale, Hedy Lamarr desiderò contribuire attivamente allo sforzo bellico contro il nazismo. Insieme al compositore statunitense George Antheil, sviluppò il “Secret Communication System“, un sistema che impediva l’intercettazione dei segnali radio dei siluri. Basato su 88 frequenze, come i tasti di un pianoforte, il sistema faceva “saltare” i segnali radio tra diverse frequenze, rendendo quasi impossibile intercettarli. Questo principio, noto oggi con il nome frequency hopping, è alla base delle moderne comunicazioni wireless.

Un’eredità scientifica riconosciuta troppo tardi

All’epoca, la Marina statunitense non comprese il valore dell’invenzione di Lamarr e Antheil, e solo negli anni ‘60, nel periodo della crisi dei missili cubani, la loro tecnologia fu utilizzata per la prima volta. decenni dopo, questo sistema divenne fondamentale per le comunicazioni satellitari e il GPS, e rimane alla base del Wi-Fi e del Bluetooth.

Lamarr non ricevette riconoscimenti per la sua invenzione fino a tarda età. Solo nel 1997 le fu dato il Pioneer Award dall’Electronic Frontier Foundation per la grande rivoluzione da lei iniziata ben 55 anni prima. Hedy Lamarr, di tutta risposta, alla cerimonia commentò: “Era ora“.

Una stella che bruciava da tempo è morta, ma il suo lascito è per sempre

La vita personale di Hedy Lamarr fu segnata da momenti difficili. Si sposò sei volte e sviluppò dipendenze dalle droghe e dalla chirurgia plastica, fino ad appartarsi, isolandosi dal resto, nel suo ultimo rifugio a Miami. Solo negli ultimi anni le venne riconosciuto il giusto merito per la sua invenzione, ma il mondo non le restituì mai la grandezza che da sempre meritava.

Oggi, il contributo scientifico di Hedy Lamarr risplende quanto, se non più delle sue apparizioni sul grande schermo. La diva che brillava di bellezza era, in realtà, una visionaria che, nonostante le difficoltà, ha lasciato un segno indelebile nella tecnologia di cui ogni giorno facciamo uso.

La speranza e la curiosità per il futuro mi sembravano meglio della sicurezza del presente. L’ignoto è sempre stato molto attraente per me… e lo è tuttora

Hedy Lamarr

Immagine in evidenza: Orlando Magazine

Autori

  • Mi chiamo Giulia, sono studentessa al 3° anno della Facoltà di Comunicazione, Media e Pubblicità. Mi interesso di giornalismo e critica, sono illustratrice amatoriale e, musicalmente, batterista. Abitando in Brianza, ho imparato a conoscere Milano grazie allo IULM, sperimentando e migliorando le mie capacità creative e tecniche, che mi portano a scrivere oggi per il blog della radio universitaria.

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