Il saluto di Canova: “Solo ora che inizio a vedere ho più cose da insegnare”

Si è chiuso un cerchio, durato ben sei anni, con il rettore dell’università IULM di Milano Gianni Canova. Proprio ieri, mercoledì 30 ottobre 2024, si è svolta la presentazione del discorso di fine mandato del rettore uscente, insieme alle parole di inizio mandato pronunciate dalla neo-rettrice Valentina Garavaglia, entrambi abbracciati da un Auditorium pieno di gratitudine e affetto.

“Ho un rapporto ambivalente con le cose che finiscono”

Così esordisce Canova non appena salito sul palco in toga accademica, consapevole che il suo discorso non sancirà realmente una fine né un inizio, ma una “non-fine”. Da subito si affaccia la sua vocazione per il cinema, quando afferma che ha sempre amato quei film con la parola “ultimo” all’interno del titolo: “L’ultimo valzer”, “L’ultimo spettacolo”, “L’ultima donna”, “Ultima fermata Brooklyn”, “Ultimo tango a Parigi”. D’altra parte apprezza la malinconia delle cose che non finiscono, o che fingono di finire, come l’ultima sigaretta di Zeno, che di fatto non è mai l’ultima, nel romanzo di Italo Svevo.

In seconda battuta ringrazia per i messaggi calorosi che lo hanno raggiunto, soprattutto da parte degli studenti, ma anche del sindaco Beppe Sala e del suo predecessore Mario Negri.

Dopo aver ricordato il suo discorso iniziale con cui sei anni fa iniziò il suo mandato, dove formulava a sé stesso l’auspicio di essere un rettore visionario, Gianni Canova si chiede (e ci chiede) se sia stato all’altezza dei tempi e della loro complessità, se abbia saputo intercettare i bisogni emergenti delle nuove generazioni. Quello che sa e che rivendica con orgoglio è invece il fatto di aver onorato con tutte le forze l’aggettivo che qualifica fin dal nome il nostro ateneo: “Libera università di lingue e comunicazione”, e sottolinea “libera”, come ha fatto anche ieri ai microfoni di Radio IULM. Si dichiara poi a favore di una visione dell’alta formazione accademica, che recuperi un modello maieutico, socratico, rispettoso delle nostre radici greche e latine, più consapevole della nostra storia e del nostro rapporto con quel pensiero critico che ritiene fondamentale nella formazione.

Per quanto mi riguarda, “in-segnare” (cioè lasciare segni) è incommensurabilmente più importante di scrivere articoli su riviste di fasce A.

Gianni Canova

“Restano molti progetti da fare, ma l’università è solida e matura”

A spezzare il discorso di Canova è un video che ripercorre in rassegna alcuni passaggi tra i più significativi del mandato, come la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019, ma come anche la lettura di un discorso di Pericle agli ateniesi, tenuta da Antonio Albanese di fronte a un Auditorium vuoto per via della pandemia, durante l’inaugurazione dell’anno 2021-2022. E poi tutti gli ospiti, le mostre, gli incontri che hanno attraversato e fatto brillare l’ateneo, tutti interventi apportati con l’intento di svelare le facce di quello che in un modo o nell’altro anima la nostra università: l’indagine sulla comunicazione.

La citazione finale a Paolo Sorrentino

Gianni Canova assicura che continuerà a insegnare, perché il rapporto con le nuove generazioni è per lui una delle cose più preziose che la vita gli abbia regalato: “vita vitalità pensiero emozione energia sapere”. Anche nel ruolo di rettore, afferma, ha sempre privilegiato l’insegnamento. Ma il cerchio si chiude, così come era stato aperto, sulle note del cinema. Il rettore uscente fa una citazione commossa a “Parthenope”, l’ultimo film di Paolo Sorrentino in questi giorni nelle sale:

Mi sento nell’età in cui, come dice il professore ordinario di antropologia interpretato da Silvio Orlando in “Parthenope”, viene a mancare tutto il resto, e si impara a vedere. Io sono nell’età in cui si impara a vedere e si hanno più cose da insegnare. Io continuerò a farlo, finché saprò ancora vedere.

Gianni Canova

Valentina Garavaglia: “Abiteremo la IULM”

Dopo la lunga e meritata standing ovation per il nostro ormai ex rettore, sale sul palco la professoressa, e ora ufficialmente nuova rettrice, Valentina Garavaglia. Con un tono sicuro, ma decisamente emozionato, inizia il proprio discorso di inizio mandato. Le prime parole della rettrice si aprono su un ulteriore ringraziamento ed elogio ai sei anni trascorsi spalla a spalla al collega, sottolineandone l’importanza personale, oltre che professionale. Valentina Garavaglia propone a studenti e colleghi di vivere questo ambiente educativo come se dovessero propriamente abitarlo, come una casa per chi è alla quotidiana ricerca di un significato che vuole addentrarsi oltre la troposfera delle cose. “Siamo troppo pochi”, rivela, “per non pensare di far parte di una squadra.” Squadra che la nuova rettrice delinea comunicando le nomine di prorettori e delegati. Ringrazia poi tutti coloro che la aiuteranno in questo
percorso e l’ex rettore per aver retto il timone fino ad oggi con tanta passione.

A ruoli invertiti, è ora Canova a salire sul palco su suo invito, al fine di ricevere la medaglia d’oro – che lui stesso ha inventato – per comunicazione, innovazione ed eccellenza culturale. Si tratta di una vera e propria sorpresa per il professore, che ci comunica la sua incredulità di fronte a un omaggio simile, fino ad ora conferito soltanto allo scultore e amico Gaetano Pesce, da poco scomparso. È così, tra lo scroscio di interminabili applausi, che si conclude, dopo sei anni, il mandato di Gianni Canova.

Le testimonianze di alcuni studenti: quale ricordo ti porti dietro del mandato di Canova? Cosa ti aspetti dalla nuova rettrice Garavaglia?

“Con Canova ricordo bene la cerimonia di premiazione della IULM Talent & Creativity Challenge. Dalla prof.ssa Garavaglia mi aspetto un rinvigorimento del centro universitario teatrale e una maggiore connessione della IULM con i teatri della città”.

“Di Canova ricordo con particolare emozione l’ultima lezione di Storia del Cinema Italiano, quando si è fermato a parlare con gli studenti per quasi mezz’ora. La Prof.ssa Garavaglia mi sembrava molto rigida, ma dopo averla sentita a Radio IULM mi è parsa un’ottima erede”.

“L’umanità e l’empatia di Canova ci facevano sentire quasi a casa. Sono molto curiosa sul futuro operato di Garavaglia, ho avuto la fortuna di averla come docente e ho grandi aspettative”.

“Ricordo con affetto quando Canova ha accolto me e le nuove matricole dell’anno. Spero che la prof.ssa Garavaglia incrementi le possibilità e occasioni stimolanti per gli studenti, anche al di fuori del piano di studi”.

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