Ieri, mercoledì 23 ottobre, si è tenuto al Forum d’Assago, a Milano, il Concerto per la pace. Il live di beneficienza è stato un inno dedicato alla guerra in corso lungo la striscia di Gaza, in Medio Oriente. Articolo a cura di Arianna Enristi.
Il concerto e gli artisti
Il Concerto per la pace è stato voluto e organizzato da Fiorella Mannoia, cantante italiana e donna da anni attiva in varie battaglie sociali. È stato da lei descritto come un atto di coraggio da parte di tutti i partecipanti, un’occasione di far valere il diritto di disobbedire e di gridare tutti insieme “Non nel mio nome”.
Ad unirsi al grido di protesta sono state alcune delle voci più belle ed influenti del panorama italiano: Elisa, Elodie, Ermal Meta, Alessandra Amoroso, Giuliano Sangiorgi e molti altri. Tra propri successi e canzoni scritte appositamente per l’occasione, i cantanti si emozionano oltre a far emozionare il pubblico e dimostrano, ognuno a proprio modo, di voler contribuire umanamene ed economicamente alla causa.
Gli interventi durante la serata
Al discorso del rapper J-Ax, che ha spiegato come gli venga spesso recriminato di parlare troppo di politica e guerra quando dovrebbe solo fare il cantante, Gaia ha aggiunto che si può scegliere di cantare per qualcosa. E tutti loro ieri hanno cantano perché una voce sola non basta, ma insieme si possono portare le persone ad accorgersi di ciò che ci accade intorno e che ci riguarda.
Contrapposto per modalità all’urlo di Paola Turci e Piero Pelù in “Fuck alla guerra”, c’è stato il discorso poetico di Giuliano Sangiorgi per introdurre la sua celebre “Per uno come me”. Con questo brano ha voluto ricordare che non c’è solo la guerra in Medio Oriente, ma c’è anche la battaglia dei migranti, che non potrebbe essere più attuale.
A metà del concerto sono intervenuti sul palco due rappresentanti per le associazioni Emergency e Medici senza frontiere, alle quali sarà destinato l’intero ricavato del concerto, al netto dei costi di produzione, che ammonta a 300.000 euro. Parliamo di gruppi di sanitari che nella striscia di Gaza rischiano la vita ogni giorno per salvare gli altri. Due discorsi toccanti e spaventosi allo stesso tempo, proprio perché raccontano ciò che ciascuno ha visto con i suoi occhi: umani che soffrono, umani che muoiono, bambini che non hanno un futuro.
Di questo concerto rimane la triste commozione e il grido di speranza della padrona di casa della serata accompagnata da Giuliano Sangiorgi nella canzone da loro composta per l’occasione “No, non cambierà…Si, che cambierà…Forse, forse cambierà…”.
Grazie, Milano, per aver fatto rumore.
Immagine in evidenza: Style Magazine