Tyler The Creator: il 30 aprile la tappa italiana

Chromakopia“, l’ottavo album in studio di Tyler The Creator, è pronto a debuttare il 28 ottobre 2024. A tre anni dal pluripremiato “Call me if you get lost“, il genio creativo di Tyler Okonma torna a sorprendere i fan con un progetto che si preannuncia essere “l’album dell’anno”.

Annunciato il tour mondiale, con una tappa imperdibile a Milano

Oltre alla pubblicazione dell’ottavo album “Chromakopia“, Tyler The Creator ha anche annunciato il tour mondiale, con una data attesissima anche in Italia. Il 30 aprile 2025 l’artista si esibirà all’Unipol Forum di Milano, accompagnato da Lil Yachty e Paris Texas, che apriranno la data milanese. Una notizia che fin da subito ha mandato in escandescenza i fan italiani, visto il forte legame di Tyler con l’Italia, di cui ha spesso parlato come una delle sue destinazioni preferite, ma che ha visto l’ultima volta il 12 Luglio del 2016 al Carroponte (Sesto San Giovanni) e il 13 Luglio 2016 a Villa Ada a Roma.

I biglietti saranno disponibili in anteprima su TicketOne il 30 ottobre per chi si iscrive al Ticket Alert dell’artista, con la vendita generale prevista per il 31 ottobre.
Per chi invece, fosse in possesso di una carta American Express avrà accesso a una prevendita dedicata dalle ore 10:00 di giovedì 29 ottobre alle ore 09:59 di giovedì 31 ottobre 2024.

Un titolo enigmatico, così come il suo alter ego

Il titolo dell’album già di per sé suscita curiosità: chroma in greco significa “colore”, mentre kopia può essere interpretato come “separazione”. Questa dualità potrebbe suggerire un contrasto tra presenza e assenza di colore, vita e vuoto.

Il video teaser di “Chromakopia“, “St. Chroma“, si apre con una sequenza in bianco e nero tanto enigmatica quanto simbolica. La scena ritrae una figura mascherata (presumibilmente Tyler stesso) che guida un gruppo di uomini, anche loro celati dietro maschere (considerati da fan e critici come i possibili featuring dell’album), in quella che appare come una marcia rituale attraverso un paesaggio desertico. Il corteo si dirige verso un imponente container, che porta impresso il titolo dell’album. Il climax della sequenza arriva quando il protagonista, inquadrato in primo piano, aziona un detonatore che fa esplodere il container in un’esplosione spettacolare. È in questo momento che l’immagine si trasforma, abbandonando il monocromo per esplodere in un caleidoscopio di colori, annunciando simbolicamente l’arrivo del nuovo progetto discografico.

Non è un album di Tyler The Creator senza un nuovo alter ego. I fan hanno già ipotizzato che in “ChromakopiaTyler possa reinterpretare il personaggio Chroma the Great, una figura del libro per bambini “The Phantom tollbooth” di Norton Juster.
Chroma the Great dirige un’orchestra che dà colore al mondo, un parallelo intrigante con l’immagine di Tyler come architetto di mondi sonori e visivi attraverso la sua musica.

Chroma the Great: il personaggio del libro di Norton Juster da SoundCloud

Simbolismo e mistero: L’Amasunzu e le radici nigeriane di Tyler

Un altro aspetto che cattura immediatamente l’attenzione è l’acconciatura del protagonista Tyler, chiaramente ispirata allo stile tradizionale Amasunzu del Ruanda. Questo particolare taglio di capelli, oggi raro, è carico di significati legati allo status e al potere in alcune culture africane. Negli uomini, l’Amasunzu rappresentava autorità, coraggio, nobiltà e prestigio, e veniva adottato con l’avanzare dell’età. Per le donne, invece, aveva un significato opposto: indicava lo stato civile e la verginità. Veniva indossato fino al matrimonio, dopo il quale le spose potevano far crescere i capelli liberamente.

Che sia un omaggio di Tyler alle sue radici nigeriane o un tentativo di metterle in discussione rimane ancora da scoprire. Quel che è certo è che Tyler non manca mai di intrecciare riferimenti culturali profondi nelle sue opere, aprendo così un dialogo con il pubblico su temi complessi come l’identità e l’eredità culturale.

Amasunzu, acconciatura tipica degli abitanti del Ruanda, da The Museum Collective

La carriera

Tyler Gregory Okonma, meglio conosciuto come Tyler The Creator, è una delle voci più influenti e innovative della scena musicale contemporanea. Nato nel 1991 a Los Angeles, California, ha trasformato la sua passione per la musica, il design e l’arte visiva in un impero creativo che continua a ridefinire i confini del hip-hop.

Fondatore del collettivo Odd Future nei primi anni 2000, Tyler ha iniziato la sua carriera musicale nel suo garage, pubblicando mixtape che combinavano beats grezzi con testi provocatori. Il suo album di debutto “Goblin” (2011) ha catturato l’attenzione dell’industria musicale, ma è stato con progetti successivi come “Wolf” (2013), “Cherry bomb” (2015) e soprattutto “Flower boy” (2017) che ha iniziato a mostrare una maturità artistica sorprendente.

La vera consacrazione è arrivata con “Igor” (2019), un album che gli è valso il Grammy Award per il Miglior Album Rap e che ha dimostrato la sua capacità di spingersi oltre i confini del genere. Il successivo “Call me if you get lost” (2021) ha confermato il suo status di artista poliedrico, capace di spaziare dal rap al jazz, dal soul al pop.

Oltre alla musica, Tyler è un imprenditore di successo, con il suo brand di abbigliamento Golf Wang, e un produttore creativo che ha collaborato con marchi come Converse e Gucci. La sua influenza si estende ben oltre la musica, toccando moda, design e cultura pop.

Ora, con l’annuncio di “Chromakopia“, Tyler, si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua già straordinaria carriera.

Riflessioni Finali

Tyler The Creator non è solo un musicista: è un narratore visivo, un artista concettuale che trasforma ogni album in un’esperienza totale. “Chromakopia” sembra essere l’ennesima conferma di questa sua abilità. Tuttavia, come sempre accade con i progetti di Tyler, bisogna aspettare l’uscita completa per capire davvero la profondità artistica e culturale dei temi trattati. Ma, se prendessimo come riferimento il videoclip (teaser) di “St. Chroma” come indicatore, potremmo aspettarci un disco che non solo sfida le convenzioni, ma che sicuramente lascerà un’impronta indelebile sul panorama musicale contemporaneo.

Immagine in evidenza: End Of a Century

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