Radio IULM festeggia il 100° anniversario della radiofonia italiana con un evento a porte aperte

Lunedì 7 ottobre Radio IULM ha ricordato il centenario dalla nascita della radio in Italia con una maratona di programmi e quiz a premi dedicati al medium. Studentesse e studenti delle facoltà si sono messi in gioco, scoprendo e imparando tanto su come e perché fare radio oggi. Quanto è cambiato, infatti, dal 1924? Riviviamo insieme gli highlights della giornata di ieri.

La radio fa cento!

Anche a distanza di tempo, la radio non ha mai smesso di far sognare i propri ascoltatori, di creare immaginari sonori e di dettare la quotidianità. A distanza di anni, allora, viene naturale innamorarsene per la centesima volta! Così Radio IULM, inaugurando un nuovissimo anno di programmi, di voci e di musiche, porta ai propri microfoni il ricordo di 100 anni di radio in Italia.

Forever young

La radio è il mezzo per eccellenza attraverso cui generazioni di donne e di uomini hanno potuto raccontare e raccontarsi, attraverso la loro voce o la loro musica. Queste, la parola e la canzone, sono le due prerogative del medium radiofonico, nel tempo specializzatosi nell’una e nell’altra come portavoce di tanti pensieri, culture e riflessioni diverse.

Non è corretto dire che la radio è morta. Anzi. Oggi la radio è più che mai viva, trova nuovi spazi, si reinventa, è fluida.

Ciò che trovo più interessante dei podcast è che si stanno facendo carico di tutto ciò che non si trova in radio: il documentario e le inchieste conquistano spazio. Cosa resta della radio? Ovviamente, la diretta. La radio in diretta significa «io sono qui, con voi, adesso». Questo è l’elemento, io credo, insostituibile. La radio è leggera e veloce. È subito, è adesso, ed è vicina. Ha un grande futuro.

Prof.ssa Gaia Varon, responsabile editoriale di Radio IULM e docente di Comunicazione radiofonica

La radio, dunque, è “Forever young“, come favoleggiava quella famosa canzone a proposito dell’essere ricordati per sempre giovani… Ma, mentre gli Alphaville nel 1984 volevano ingabbiare la giovinezza in una cornice per conservarne a lungo le virtù, la radio non può permettersi un sacrificio simile. Imprigionarne il linguaggio entro un quadro inchiodato alla parete sarebbe la morte della radio stessa. Essa ha bisogno di essere libera, di potersi esprimere e di poter mutare con il passare degli anni. E anche, diciamolo, di invecchiare.

La diretta del 7 ottobre

Per festeggiare la radio italiana, sempre nuova (anche se mai totalmente dimentica dei propri principi), Radio IULM è andata in onda con una lunga maratona di giochi, interventi al microfono e curiosità. Alternandosi tra ascolto e parlato, i programmi di Radio IULM si sono passati vicendevolmente il testimone per raccontare – e intanto fare – la radio. Siri Riproduci ha aperto le danze con una simpatica canzoncina di compleanno per poi entrare subito nel vivo della questione: come e quando nacque la musica nella radiofonia. Dalla Top 40 di Todd Storz alle hits mondiali nelle charts di Spotify, fino ai più bei brani del momento: Anna Pepe, Tony Effe, Stray Kids, Taylor Swift e gli Alphaville con “Forever Young“. Un repertorio ricchissimo, accompagnato dagli interventi dei curiosi ascoltatori radunatisi fuori dallo studio di Radio IULM.

La diretta è andata avanti insieme agli speaker di Morio-cho Radio, che da pochi giorni ha riaperto i microfoni, pronti a iniziare una nuova stagione di dirette sulla cultura nerd, tra sigle anime, cartoni animati e molto altro. In questa speciale occasione, alle studentesse e agli studenti è stato chiesto di saggiare la loro conoscenza in fatto di musica e cartoni giapponesi. E poi, un po’ di comunicazioni di servizio: la radio giapponese dovrebbe in realtà avere 99 anni, secondo il calendario. E quale modo migliore di dirlo se non con la sigla di Mob Psycho 100? “99.9“!

Siamo quasi arrivati alla fine: penultima tappa con Trap Corner, che delizia gli ascoltatori con una reazione a catena di trap, rap e quiz ai passanti sulla loro musica e rapper preferiti.

Radio IULM on air, nuove sfide e lontane frontiere

Dopo aver ascoltato la sempreverde “Rolling in the Deep” di Adele e la sognante “Giovani Wannabe” dei Pinguini Tattici Nucleari, l’ultima tranche della diretta del 7 ottobre è dedicata interamente a Radio IULM e al suo prossimo futuro. I toni di voce sfumano, la sensazione è che qualcosa si stia muovendo sotto il pelo dell’acqua, pronto a spuntare fuori. Il nuovo anno accademico ha inizio anche per Radio IULM.

Infine, l’ultima parola è data a Gaia Varon, che risponde alla domanda “Che cosa si aspetta quest’anno da Radio IULM?“.

Radio IULM è una palestra. Però credo anche che sia uno spazio per imparare a lavorare insieme, a usare tutto quello che già sapete per aprirvi nuove finestre sul mondo. È importante che abbiate l’energia di portare dentro a un mezzo centenario, come la radio, tutte le innovazioni. E, soprattutto, che vi divertiate!

Prof.ssa Gaia Varon

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Autore

  • Mi chiamo Giulia, sono studentessa al 3° anno della Facoltà di Comunicazione, Media e Pubblicità. Mi interesso di giornalismo e critica, sono illustratrice amatoriale e, musicalmente, batterista. Abitando in Brianza, ho imparato a conoscere Milano grazie allo IULM, sperimentando e migliorando le mie capacità creative e tecniche, che mi portano a scrivere oggi per il blog della radio universitaria.

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